mercoledì 27 febbraio 2008

IL DIRITTO D'AUTORE (2)

A mio parere andrebbe promossa la formula del Copyleft al posto della formula del Copyright (vedi post precedente). Io non dico che andrebbe istituita per legge la sola formula del Copyleft di punto in bianco, dall'oggi al domani, perché le rivoluzioni fatte troppo rapidamente possono creare più scompigli che non mettere a posto le cose. Andrebbe promossa culturalmente la formula del Copyleft, questo io dico.
La formula del Copyleft nacque in seguito al tentativo di tale Richard Stallman di creare un sistema operativo libero (perciò si tratta di software per computer), che ognuno poteva copiare e usare a suo vantaggio senza pagare alcun diritto d'autore. Richard Stallman era un ricercatore del MIT (Massachussets Institute Technology) che scriveva software e credeva che il software fosse una cosa destinata a rimanere “libera”, che ognuno poteva copiare, usare a suo vantaggio ed eventualmente migliorarla, se ne avesse avuto le competenze e così rimetterla in circolazione in versione migliorata. Aveva questa alta visione del lavoro comunitario, eseguito collettivamente e a beneficio di tutta la comunità degli uomini. Così ci rimase male quando seppe che qualche azienda aveva imposto il diritto d'autore sul software e così impediva di fatto la visione, la copia, l'utilizzo a beneficio di tutti e l'eventuale miglioramento dello stesso software. In quel frangente gli fu impedito di far funzionare correttamente una stampante (siamo alla fine degli anni '70). Da un punto di vista generale gli era crollato addosso un fantastico mondo in cui aveva creduto fino ad allora e per cui aveva lavorato. E così si decise a scrivere un sistema operativo per computer che fosse “libero” e che ricalcasse le linee del sistema operativo Unix. Egli lo chiamò GNU (acronimo di Gnu is Not Unix). Poi terminò il suo lavoro tale Linus Torvald, nel 1991-1992 e il sistema operativo libero finalmente utilizzabile fu chiamato GNU-Linux. Oggi il sistema operativo Linux è disponibile (gratuitamente ovviamente) in diverse versioni.

IL DIRITTO D'AUTORE

Qual è il diritto di cui deve godere un autore? Attualmente per diritto d'autore si intende che un autore di un'opera, sia essa un dipinto, un libro, un software, ha il diritto di percepire una retribuzione, piccola o grande che sia, per tante volte quante la propria opera viene riprodotta. L'autore in questa maniera viene considerato alla stregua di un dio, e io sono d'accordo che lo sia, dato che i déi della nostra società sono il successo e il denaro. Alla stregua di un dio, che a partire dal nulla crea all'infinito la sua opera e per ogni copia riprodotta pretende un compenso. Per ogni opera passata attraverso gli occhi del fruitore, o passata attraverso le orecchie o in altre maniere a beneficiare il fruitore dell'opera, l'autore moltiplica se stesso infinite volte e pretende un compenso in denaro per ogni volta che la sua opera è passata attraverso i sensi, lo sguardo, l'olfatto, le emozioni, il cuore dei fruitori. Non sarebbe forse il caso di rivalutare questa funzione onnipotente dell'autore di opere, quali che esse siano, libri, canzoni, opere d'arte o software? Sono d'accordo anch'io che un autore deve venire tutelato nei confronti di chi vorrebbe impossessarsi con l'inganno delle sue opere, ma a questo scopo è già nata una forma di tutela di diritti d'autore che si chiama non più Copyright ma Copyleft. Essa tutela l'autore da qualsiasi appropriazione indebita, così proprio come il Copyright, però a differenza del Copyright, l'autore non ha diritto a nessun compenso per la riproduzione delle sue opere e ognuno è libero di copiare le sue opere. L'autore potrebbe comunque trarre un guadagno dalla vendita delle sue opere, perché esistono vari costi, che sono i costi di distribuzione, riproduzione, produzione e quello che volete voi. Chi troppo vuole nulla stringe. Il Signore ha pronunciato la seguente frase: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Nessuno di noi ha voluto dare gratuitamente del suo al prossimo. Anzi, tutti abbiamo contribuito a creare un mondo dove la proprietà privata è un diritto molto radicato e forte. Perfino il “diritto d'autore” è stato inventato, dove l'autore è quasi più simile a un Dio che non a un autore, cioè a uno che ha ricevuto un dono da Dio, perché tutti gli uomini ne beneficiassero. Non abbiamo concesso al Signore nemmeno la via di mezzo! Facciamo che il Signore non abbia a toglierci anche quel poco che ci è rimasto perché, come ha detto lui: “A chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quello che crede di avere”.

sabato 23 febbraio 2008

NESSUNO PUO' SOSTITUIRSI A NOI

Nell'infinito piano di Dio tutti noi abbiamo un ruolo unico e nessuno può sostituirsi a noi. Dio non chiede a noi che piccole cose. Infatti dice Gesù nel Vangelo: “Chi è fedele nel poco sarà fedele anche nel molto e chi è infedele nel poco sarà infedele anche nel molto. Se non siete stati fedeli nelle ricchezze terrene chi vi affiderà le ricchezze vere, quelle del Cielo?”. Lucifero era il più bello di tutti gli Angeli, ma la superbia lo ha deturpato ed è diventato il principe delle tenebre. Noi siamo creature create dalla terra, deboli e peccatrici, prive della visione di Dio che hanno gli Angeli, destinate a dibattersi nelle tenebre e a “cercare Dio come a tentoni” come dice San Paolo nelle Scritture. Eppure abbiamo un privilegio che gli Angeli non hanno ed è quello di soffrire insieme con Cristo. San Paolo nelle Scritture dice che noi, la Chiesa di Cristo, con il nostro soffrire, continuiamo l'opera di Redenzione del Cristo. Eppure abbiamo la possibilità di cibarci di un cibo che agli Angeli è negato e questo cibo è: l'Eucarestia, il Corpo e il Sangue di Cristo. Gli Angeli amano stare alla presenza di chi ha ricevuto degnamente il Corpo e Sangue di Cristo, perché loro sentono in questo modo di stare vicini allo stesso Cristo. Lucifero si è dannato per la sua bellezza che lo fece sentire grande. Noi continuiamo l'opera di Redenzione di Cristo e
salviamo come Cristo perché essendo tanto piccoli avremo fatto tutto con amore e con umiltà e saremo più belli degli Angeli.

«IO SONO»

Dio ha creato gli Angeli non perché avesse bisogno di loro essendo Dio sufficiente a Se stesso nel Suo Amore Trinitario. Dio ha creato gli Angeli esclusivamente per la gioia di crearli. Dio ha creato gli Angeli per la gioia di creare esseri a Se simili, in cui gioire e nei quali dilettarsi. Il più grande dono che Dio ha fatto alle Sue creature è quello del libero arbitrio, essendo un dono che accomuna la creatura al Creatore, immensamente libero nel Suo essere e agire. Il Signore immensamente saggio e buono non aveva creato l'inferno. Perché disubbidire a Dio, quando si è in paradiso e si gode in pienezza della presenza e visione di Dio? L'inferno è stato creato dal diavolo, da Lucifero. Lucifero significa “portatore di Luce” ma egli si credette essere “la Luce”. La Sacra Scrittura (Vangelo di San Giovanni) dice che “egli non perseverò nella verità”. Dio aveva amato immensamente Lucifero, dandogli il privilegio di essere il più bello tra tutte le Sue creature. Troppo amore è stato scambiato da Lucifero per debolezza di Dio. In Lucifero si formò un vapore di superbia che egli non disperse, ma covò dentro di se fino a giungere alla ribellione. Lucifero, dal suo essere portatore di Luce finì con il credersi “la Luce” e giunse a pronunciare la terribile espressione: «Io Sono», che fece inorridire tutto il Cielo e lo fece sconquassare e scardinare.

COSA SIAMO NOI?

Cosa siamo noi? Noi non siamo Dio. Noi siamo scintille di Dio, siamo parte di Dio. Tra Dio e la creatura non c'è alcun rapporto. Nemmeno riunendo insieme tutte le scintille che noi siamo si potrà ricostruire l'essere divino di Dio.
Dante Alighieri (XXXIII Canto del Paradiso) vide il suo volto, il volto dell'uomo, nell'effige del Dio umanato Cristo. L'apostolo San Giovanni scrive nelle Sacre Scritture che “saremo simili a Lui, perché Lo vedremo così come Egli è”.
Il Cristo, la seconda persona della Ss. Trinità, è Dio come il Padre. Dio Padre ha generato il Figlio, un altro Se stesso e perciò loro sono un essere solo, sostanzialmente, insieme con l'Amore che li unisce e che è lo Spirito Santo.
Così come Dio esiste da sempre e non ha avuto inizio come non avrà mai fine, così anche il Figlio esiste da sempre e per sempre. La Sua è stata una generazione eterna.
San Giovanni nel suo Vangelo dice: “In principio era il Verbo........”. “In principio” non è da intendersi come un principio di tempo ma un principio di sostanza di tutte le cose, infatti come dice più avanti: “tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato creato di tutto ciò che esiste”. Gesù Cristo, nel tempo fissato, “si è incarnato nel seno della Vergine Maria”, in modo da prendere anche la natura umana. Vero uomo e vero Dio, in Lui le due nature, quella umana e quella divina sussistono insieme. Egli è Dio come il Padre, ma tutto deve ricevere dal Padre. Anche noi tutto dobbiamo ricevere dal Padre ma non siamo Dio come il Padre. Dal Padre riceviamo il nostro essere, dal Figlio la Redenzione, dallo Spirito Santo la santificazione. “Non è bene che l'uomo sia solo” disse Dio dopo avere creato Adamo. E ancora: “Farò un aiuto che sia a lui simile” e creò la donna, Eva. E così queste parole si possono applicare a tutti gli uomini, anche a Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Per questo Dio creò la Madonna, la Santa Vergine, la donna senza peccato originale, l'iniziatrice della Redenzione dell'uomo. E la Madonna, la nostra Santa Madre è un aiuto simile a Cristo, essendo immacolata così come Cristo. Umanamente simile a Cristo, però creatura e non essere increato come Gesù Cristo. Dio creò la Santa Madre Celeste prima di ogni altra creatura, perché la concepì nel suo pensiero eterno prima di ogni altra creatura. Come dice il sommo poeta (XXXIII Paradiso): “termine fisso d'eterno consiglio”.
Tutte queste verità sono racchiuse nell'Opera di Maria Valtorta. Vi invito a ricercarle, insieme a mille altre verità bellissime e profondissime.

GLI SCACCHI

Sono sempre rimasto affascinato dal gioco degli scacchi, fin da bambino. Innanzitutto perché è un gioco di logica matematica si potrebbe dire. Poi per l'infinità di combinazioni diverse che si possono presentare in una partita. In realtà le combinazioni diverse che si possono presentare in una partita non sono infinite, ma sono un numero altissimo che nessuno è riuscito a calcolare nemmeno con l'avvento dei computer. E' affascinante sapere che in quella scacchiera di otto per otto caselle ci sono tante possibilità di giocare una partita da non potere essere contemplate nemmeno con l'ausilio dei più potenti computer. Un'altra cosa che trovo affascinante è il fatto che è un gioco aperto, cioè non esistono variabili nascoste come nel gioco delle carte, perché tutto il gioco è visibile davanti ai due giocatori. Sembrerebbe che la fortuna abbia poco o nessuno spazio, perlomeno se si è giocatori davvero in gamba. Io non sono mai diventato un giocatore di scacchi, appartengo alla categoria dei cosiddetti “principianti”. Confesso che avrei voluto imparare a giocare e una volta cercai di intraprendere seriamente lo studio di questo gioco studiando i libri e le partite dei grandi maestri. Non potei continuare a studiare gli scacchi, però imparai qualcosa di fondamentale. Imparai per esempio che in ogni partita è come se un giocatore vivesse una sua vita in miniatura. Per esempio se uno è portato ad affrontare le questioni a viso aperto sarà portato all'attacco del Re avversario piuttosto che alla difesa del proprio Re. E viceversa. Io vedo il gioco degli scacchi come qualcosa che potrebbe essere educativo, ma solo se non è affrontato in modo esclusivamente agonistico. Lasciamo da parte i campioni, perché ci saranno sempre quelli che per eccellenza del gioco giocheranno agli scacchi in modo agonistico. Ma il resto delle persone potrebbe giocare agli scacchi solo per imparare qualcosa, non per cercare esclusivamente la vittoria.

SEMBRA POCO

Un tipo attraversa la strada davanti a me in malo modo. Io invece di cedere all'ira e di insultarlo, cerco di attingere ai buoni motivi che ho di essere paziente. Il tipo ha così evitato una buona dose di insulti da parte mia. Quella buona dose di insulti lo avrebbe fatto incupire e fatto pensare negativamente a tutta la sua vita. Egli, a sua volta, reso così cupo, avrebbe sfogato il suo malanimo su sua moglie, la quale, già resa nervosa e intrattabile dal suo capo ufficio, avrebbe ceduto e non avrebbe più creduto che qualcuno nel mondo avrebbe potuto capirla e così manifestarsi gentile con lei. La donna non avrebbe avuto più le forze psichiche di dedicarsi con amore ai suoi due figli e invece di aiutarli a svolgere i compiti di scuola si sarebbe sdraiata per cercare riposo, disfatta e inquieta sul letto. Ai due figli sarebbe mancata quella dose di amore quotidiano che li avrebbe sostenuti nella lotta con l'insegnante di scuola, autoritario e prepotente. I due figli non sarebbero stati più così solidi nel respingere certe tentazioni offerte loro dal loro mondo e avrebbero provato, per la prima volta però, l'uso di sostanze stupefacenti. E molti altri dietro a loro, li avrebbero seguiti, perché loro sono come dei punti di riferimento per i loro compagni. E così, da un ambiente freddo e senza amore, e facendo uso di sostanze stupefacenti, sarebbero venuti fuori parecchi giovani deviati: chi sarebbe diventato furfante e ladro, chi sarebbe diventato violento e assassino, chi si sarebbe perso dietro l'uso delle droghe e dell'alcool. E quando si sarebbe spezzata la catena dell'odio, del non-amore, della superficialità, della banalità, del “tanto fanno tutti così”, del “il mondo è dei furbi”, eccetera, eccetera? E chi è che ha l'intelligenza e il coraggio di spezzare questa catena? Chi è che si assume il coraggio di guardare il mondo per quello che è e di agire di conseguenza, perchè il mondo non è dei furbi, il mondo è tuo, mio, di tutti, però solo se saremo proprio noi i promotori di una vita d'amore, i promotori di una vita degna di essere vissuta. O i nostri comportamenti saranno dettati da queste regole: “il mondo è dei furbi”, “ruba se puoi, se nessuno vede e ti dice niente”, “fatti valere, insulta gli altri prima che gli altri insultino te”, “cerca un posto al sole, e tutti i confort, che si vive una volta sola”, “giudica il prossimo tuo, prima che il prossimo tuo ti tragga in inganno” e altre regole peggiori che non voglio neanche dire. Oppure i nostri comportamenti saranno dettati dalle beatitudini evangeliche proclamate dal Cristo sulla montagna. E dall'intero codice del Vangelo. Sì, perché la cosa straordinaria, nel bene e nel male, e che noi non siamo soli nel desiderare e promuovere e cercare di creare un mondo migliore. Dio è con noi, Dio ci precede in questo nostro desiderio. Ma se solo volessimo ascoltarlo........

UNA LEGGE MATEMATICA

Tutto quello che noi pensiamo e poi di conseguenza facciamo si diffonde nel mondo circostante, così come si diffondono le onde elettromagnetiche e le onde sonore. Se ciascuno di noi pensasse a questo sicuramente avremmo un mondo migliore. Ciascuno di noi deve pensare di essere importante nell'impartire una direzione ai comportamenti di tutti gli uomini. Così come ognuno di noi pensa di essere importante quando va a votare alle elezioni politiche. Quante volte con i nostri comportamenti non avremmo potuto essere determinanti nell'impartire certi tipi di comportamento al mondo intiero? Quanti di noi pensano di ridurre, fino ad annullare, le guerre, le liti, i soprusi, le ingiustizie del mondo, solamente con il proprio comportamento corretto? Eppure ognuno di noi, quando va a votare per le elezioni politiche, pensa di essere importante, determinante addirittura. Perché esiste questa disparità di vedute e non tutti sono d'accordo sull'efficacia del proprio comportamento corretto? Non dobbiamo mai scoraggiarci e credere sempre nell'efficacia del nostro esempio. Perché le coscienze degli uomini lavorano in silenzio e proprio là dove noi non pensiamo il nostro comportamento corretto avrà dato i suoi buoni frutti. E poi questa è una legge matematica, che si verifica sempre, perché Dio non permette mai che nessuna cosa buona che venga dal nostro buon cuore si vada a perdere ma permette che venga moltiplicata nell'universo fino all'infinito. Ma se il nostro agire sarà dettato da fini egoistici e presuntuosi, allora Dio distoglierà il suo sguardo dalla terra e permetterà che la terra sia colpita da ogni genere di castighi, affinché gli uomini assaporino l'amaro frutto del loro cuore freddo e insensibile.

giovedì 21 febbraio 2008

MARTA E MARIA (3)

Tutti quanti noi siamo le diverse membra di un unico corpo. Solo se tutta la società si comporterà secondo il Vangelo allora tutti i problemi si risolveranno. Vivere il Vangelo da parte di tutta la società significa costruire la società dalle fondamenta stesse. Coloro che fanno attività politica in realtà non costruiscono le fondamenta della società, ma costruiscono solo le strutture dell'edificio societario, le quali strutture non si possono reggere se vengono a mancare le fondamenta. Io non voglio scoraggiare nessuno dal fare attività politica, ma voglio solo dirgli: attenzione, tu che ti appresti ad edificare l'edificio della società, promuovendo regole e leggi e facendole approvare e facendole rispettare, assicurati e fai in modo che tutti gli altri si assicurino che le fondamenta della società siano costruite in modo solido. E le fondamenta della società si costruiscono leggendo e vivendo il Vangelo. Altrimenti la costruzione non potrà reggere e crollerà su se stessa.

MARTA E MARIA (2)

Il Signore non dice a Marta che quello che sta facendo è sbagliato. In primo luogo Egli la tiene informata su se stessa rivelandole che lei è un'inquieta. In secondo luogo dice che Maria ha scelto la parte migliore. Quanti di noi sono stati come Marta e hanno giudicato qualcun altro per la sua apparente inoperosità? Abbiamo dimenticato il precetto di non giudicare? Secondo me sì! Ci sono tante anime che il Signore Gesù chiama ad una vita segregata dal mondo, rinchiuse a pregare in un monastero. Il mondo si regge perché esiste questo divino intrattenimento e colloquio tra Dio e le anime Sue amanti. Sì, perché tutto ciò di cui Dio ha bisogno per salvare il mondo è: l'amore! Con l'amore tu salvi il mondo, sia che tu vada in mezzo ai poveri a prenderti cura di loro come ha fatto S. Madre Teresa di Calcutta e sia che tu ti rinchiuda in un monastero per rispondere all'invito suadente e amoroso di Dio. Perché? Ma perché Dio ha deciso così. Egli è amore e non fa nulla se non per mezzo dell'amore!

MARTA E MARIA

C'è ancora gente che domanda alla politica la risoluzione di tutti i problemi. In realtà la classe politica non può affatto risolvere tutti i problemi, forse però ne può aggiungere di nuovi, può aggiungere problemi che prima ancora non esistevano. Quando una persona entra nella vita politica ed avvelena tutto intorno a se l'ambiente con la sua presunzione e arroganza, con il suo agire maldestro e poi ancora non contento dà agli altri la colpa di ogni male che c'è sulla terra, questa persona aggiunge problemi ai problemi già esistenti. La classe politica è lo specchio della società, di tutta la società. Solo se la società sarà affabile, sincera, onesta, volenterosa nel bene e rispettosa di tutti, senza infierire sugli altri alla cieca, su chi non ha colpe, allora avrà una classe politica che la rispecchierà. Se no, ........ , va beh, avete capito dai!
La classe politica e tutta la società civile deve trarre insegnamento dall'esemplare ed edificante episodio raccontato nei Vangeli, episodio che riguarda due sorelle: Marta e Maria. Lo conoscono tutti o quasi. Ecco, che per quel “quasi” che ancora non lo conosce io adesso lo racconto un'altra volta. Marta e Maria erano due sorelle che avevano come ospite il Maestro e Signore Gesù Cristo. Marta era tutta indaffarata nelle faccende domestiche e Maria era presso il Signore, ai Suoi piedi, a bersi tutte le Sue divine parole e il Suo divino amore. Al che Marta dice a Gesù: “Maestro, non ti curi che io sono stata lasciata da sola a sbrigare le faccende di casa?”. E il Maestro risponde: “Marta, Marta, tu ti agiti e ti preoccupi di molte cose. Ma Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.
In primo luogo il divino Maestro, che conosce tutti i cuori, dice a Marta che lei è un' inquieta, che si preoccupa e si agita per molte cose. Egli lo può fare: conoscendo tutti i cuori, sa le parole da dire a ciascuno. In secondo luogo il Maestro svela alla sorella Marta che Maria ha scelto la parte migliore, che è quella di stare presso di Lui, presso al Suo amore e di ascoltare le Sue divine parole e perciò questo non le sarà tolto.

ALBERT EINSTEIN (2)

Albert Einstein era uno scienziato, ma non uno scientista, intendendo con questo termine coloro che danno ogni potere alla scienza, potere di conoscere l'intero universo e non ammettono altre forme di conoscenza oltre alla scienza. Einstein disse che: “Tutta la nostra scienza è primitiva, eppure è tutto ciò che abbiamo” ed era convinto che le teorie fisiche fossero continuamente destinate a correggersi e migliorarsi col passare del tempo, così come lui stesso aveva corretto e migliorato la teoria della gravitazione di Newton con la teoria della relatività generale. Einstein credeva all'esistenza di un Essere supremo e infatti egli nominava spesso Dio o “il vecchio” come diceva lui. E' rimasta celebre la sua frase: “Dio non gioca a dadi con il mondo”, rifiutando con questa frase ogni interpretazione probabilistica della scienza.
Egli, secondo le sue stesse parole, non credeva all'esistenza di un Dio personale, un Dio che premi o punisca il risultato stesso della Sua creazione, la creatura. Egli credeva molto di più nell'attività sociale di persone come Mosè, Gesù, diceva, che non nell'attività esclusivamente intellettuale di uno scienziato. Ed egli stesso divenne socialmente attivo. Era un pacifista convinto. Partecipò attivamente al sionismo, egli stesso era ebreo. Diventato cittadino statunitense per sfuggire al nazismo di Hitler, non volle partecipare al progetto americano di costruzione della bomba atomica, sebbene egli fosse stato il primo a svelare l'enorme energia che poteva essere racchiusa nella materia. Egli fu convinto a firmare una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti Roosevelt in cui si metteva in guardia il presidente del pericolo che Hitler potesse costruire una bomba atomica prima degli Stati Uniti e questa fu la sua unica partecipazione alla costruzione della bomba, sebbene se ne rammaricò quando apprese dell'esplosione della prima bomba atomica sul Giappone.

ALBERT EINSTEIN

Su Albert Einstein è stato scritto praticamente di tutto. E che, perciò, per questo non posso scrivere qualcosa anche io? E' stato il più grande scienziato di tutti i tempi. Così come Isaac Newton con le sue scoperte combinate del calcolo infinitesimale e della legge di gravitazione universale ha dato lavoro per due secoli ai matematici e ai fisici, che hanno sviluppato il lavoro iniziale di Newton, così Albert Einstein, con le sue scoperte della teoria della relatività e della teoria dei quanti ha dato lavoro ai fisici e matematici dell'ultimo secolo trascorso, dando inizio alla fisica moderna.
Forse c'è ancora qualcuno che crede che Einstein si sia svegliato una mattina e abbia esclamato filosoficamente: “Tutto è relativo!” e così sia nata la teoria della relatività. Invece egli si era messo a lavorare su delle questioni di elettromagnetismo che non risultavano del tutto chiare. Egli riuscì a trovare il bandolo della matassa solo presupponendo che il tempo e lo spazio non fossero grandezze fisiche assolute, ma fossero relative all'osservatore, cosa che nessuno prima di lui mai aveva osato fare. E così nacque la teoria della relatività speciale o teoria della relatività ristretta, nel 1905. Egli poi fu il primo che estese la teoria della relatività anche alla gravitazione con la cosiddetta teoria della relatività generale del 1915. C'erano altri che erano al corrente della teoria della relatività e anche erano al corrente che Einstein stesse lavorando per estendere la teoria alla gravitazione. Qualcuno pensò che si stesse applicando ad un lavoro inutile e glielo disse apertamente. Qualcuno lavorò indipendentemente da lui per perseguire il suo stesso obiettivo, tra cui c'erano fior di matematici, ma fu lui il primo che riuscì nell'impresa.

mercoledì 20 febbraio 2008

STING

Sting è uno dei miei musicisti preferiti. Ho apprezzato il suo sound fino da quando ero ragazzino. Poi mi ha interessato anche come persona. Ho compreso la profondità del suo misticismo quando ho visto per la prima volta il video della canzone: “If I ever lose my faith in you” del 1993. Allora mi sono messo a ricercare le traduzioni dei suoi testi. E' un'anima profonda, intelligente, amante, mistica. Ho acquistato il suo libro autobiografia uscito nel 2004 intitolato “Broken music”: “brandelli di musica”. Anche se non è proprio un'autobiografia, perché racconta la sua vita solo fino a quando non è diventato un musicista di successo. In questo libro c'è raccontata la lotta che lui ha fatto per emergere nel mondo della musica, non vedendo altra via per lui e non volendo fare altro che musica e vivere di musica. Lui dice che per lui era come una via di fuga da un ambiente familiare scoraggiante ed opprimente. Ha amato la musica fin da ragazzino e a me fa piacere che esista qualcuno che abbia un dono, un'inclinazione naturale, che persegua questa inclinazione, che lavori su questo talento ricevuto in dono e che in ultimo riesca a vivere di questo dono per se e per gli altri. Lui dice di essere cattolico e dice anche che la sua religiosità la concepisce come tormento intellettuale. A questo proposito racconta i suoi travagli religiosi di quando era ragazzino. Studiava in una scuola religiosa che impartiva una severa disciplina ai suoi allievi con tanto di frustate agli indisciplinati. C'era un obbligo di confessare i propri peccati al sacerdote confessore con una alta frequenza. Il giovanissimo Sting non credeva di avere fatto dei peccati, così come non crede che un bambino di sette anni sia capace di peccare. Allora, per imbarazzo, si inventava di avere peccato e diceva di avere mentito, ma lui era consapevole che le uniche menzogne che aveva detto erano state quelle dette proprio al confessore la volta prima che si era confessato. Tutto ciò nella prospettiva di finire nelle fiamme dell'inferno per sempre, e solo per il suo candore che si vergognava di confessarsi puro davanti al sacerdote. Egli dice che tutto ciò era troppo per la sua povera mente di bambino di sette anni, per cui dice che il suo percorso religioso terminò lì. Può darsi che le cose non siano poi tanto cambiate tra lui e i detentori attuali della religione, datosi che lui dice che essere religioso per lui significa vivere in un tormento intellettuale e chissà in quali conflitti si agita e vive l'attuale religiosità cattolica di Sting.

GUARDATE GLI UCCELLI DEL CIELO. NON SEMINANO NE' MIETONO, EPPURE IL PADRE VOSTRO CELESTE LI NUTRE

“Guardate gli uccelli del cielo, non seminano né mietono, eppure il Padre vostro celeste li nutre. E non valete voi molto più di loro, gente di poca fede?”. Queste le parole di Gesù Cristo. Forse che Gesù Cristo voleva scoraggiare gli uomini dal lavorare? Forse che a Gesù Cristo non piaceva il sudare di chi si guadagna il pane onestamente? No. Gesù Cristo vuole incoraggiare gli uomini ad avere fiducia nel Padre celeste. “Chi di voi per quanto si dia da fare può aggiungere un cubito alla sua vita?” disse ancora. Allora se dobbiamo lavorare, come è giusto che sia e come dice Dio dal principio ad Adamo nel libro della Genesi: “Lavorerai col sudore della tua fronte”. Se dobbiamo lavorare intraprendiamo allora un lavoro che davvero sia utile al prossimo. Un lavoro che edifichi il prossimo, non che lo demolisca. Un lavoro che non pretenda di trarre il suo guadagno dallo sfruttamento del prossimo. Questo è l'unico tipo di lavoro che è gradito a Dio: il lavoro fatto a beneficio di tutti gli altri uomini. Che cosa dire di chi si vuole arricchire alle spalle dei suoi propri simili? Che sarebbe meglio che costui non lavorasse affatto. Cerchiamo per noi un'occupazione con la quale pensiamo di recare il massimo giovamento alla comunità degli uomini tutti. Non un lavoro che ci schiavizzi, ma un lavoro che oltre che a farci sudare anche ci gratifichi e del quale siamo consapevoli che tutta la comunità degli uomini ne possa trarre giovamento. Allora quando lo abbiamo trovato, non preoccupiamoci se questo lavoro che fa per noi e che reca beneficio a tutti gli uomini, ci fa guadagnare tanto o poco. Poniamo tutta la nostra fiducia nelle parole di Gesù Cristo: “Guardate gli uccelli del cielo, non seminano, né mietono eppure il Padre vostro celeste li nutre. E non valete voi molto più di loro, gente di poca fede?”

IO SONO IL PANE DI DIO VENUTO DAL CIELO

“Io sono il Pane di Dio venuto dal Cielo” dice il Cristo. Chi mangia del pane terreno morirà, ma chi mangia del Pane Celeste che è Cristo non morrà in eterno, questo dice il Cristo nel Vangelo. E ancora continua dicendo: “Il mio corpo è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda”. Egli, una volta incarnatosi in carne umana, non ancora contento, volle donarsi una volta per tutte e per sempre alla nostra fame e compì il miracolo, che più grande non c'è, della transustanzazione, ossia della Sua reale presenza in corpo e anima, carne e sangue nel Pane e nel Vino consacrati nell'offerta Eucaristica.

NON VI PREOCCUPATE DI CIO' CHE MANGERETE O DI CIO' CHE BERRETE

“Non vi preoccupate di ciò che mangerete o di ciò che berrete. Di queste cose si preoccupano i pagani. Cercate il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. E' Gesù Cristo che nel Vangelo dice di non preoccuparci di che cosa mangeremo o di che cosa berremo. Egli vuole che ci occupiamo del Suo regno e della sua giustizia. Egli vuole che ci affidiamo a Lui come Padre che conosce i bisogni dei figli e non verrà mai meno ai loro bisogni. A chi avanza l'obiezione che pur tuttavia ci sono persone che non hanno di che sfamarsi io rispondo: “Ma a chi interessa davvero la vita di queste persone? La loro vita non interessa a nessuno, altrimenti il mondo ricco le avrebbe già sfamate”. Ecco che esiste una ragione di vita superiore alla vita esclusivamente animale di chi si procura il cibo unicamente per sopravvivere. Questa ragione è l'amore, ossia il regno dei cieli di cui parla il Cristo, ossia la giustizia. Chi vorrebbe vivere una vita esclusivamente animale, a chi interessa una vita esclusivamente animale in cui si lotta esclusivamente per la propria sopravvivenza? Se noi avessimo fatto tutti come ha insegnato Cristo, nessuno sarebbe rimasto senza il necessario per la sua propria sopravvivenza. O vogliamo condannare Dio perché ci impedisce di protrarre una vita esclusivamente animale e permette che questa vita senza amore e senza giustizia per taluni finisca prima del tempo stabilito?
Spesso questi che muoiono perché non hanno di che sfamarsi sono degli innocenti. Ma non dimentichiamoci che Dio li accoglie con Sé impedendo loro di continuare a vivere in un mondo senza amore e senza giustizia.

EMANUEL SWEDENBORG

Emanuel Swedenborg è un mistico contemporaneo di Isaac Newton. Dopo essersi dedicato allo studio delle scienze, incominciò ad avere delle esperienze che lo fecero entrare in contatto con il mondo dell'aldilà. Io ho letto il suo libro dal titolo: “Cielo e inferno”. Vi sono raccontate cose che lui sostiene di avere visto e udito dagli abitanti dell'aldilà. Ma non è solo un libro che descrive cose che si vedono e odono, perché ciò che descrive è molto profondo ed è continuamente sostenuto da puntuali riferimenti alle Sacre Scritture. E' un libro rivolto all'interiorità dell'uomo, alla sua vita intima profonda di fede. Da lui ho tratto il prezioso insegnamento che il male e il falso procedono sempre accompagnati. Così come il bene e il vero procedono sempre accompagnati. E infatti anche nelle Scritture si dice che il diavolo è menzognero e omicida fin dal principio, che non perseverò nella verità.

martedì 19 febbraio 2008

QUANDO L'UOMO E' PIU' ABILE DI DIO

C'è un passo dei Vangeli in cui il Signore Gesù Cristo dice: “Voi farete cose più grandi di Me. Voi sarete Me”. E c'è un episodio della vita del Signore Gesù Cristo tratto dall'Opera di Maria Valtorta: “L'Evangelo come mi è stato rivelato” che ora vi racconto. Il Signore Gesù aveva ottenuto, parlando con delle ammiratrici-fedeli romane, la liberazione di una giovane fanciulla che sarebbe dovuta finire come schiava per soddisfare le voglie di un potente romano. Ottenutane la liberazione, la prese con Sé e con i Suoi discepoli, per breve tempo. E poi lasciò che il discepolo Bartolomeo la istruisse sulla fede in Dio e sulla fede in Gesù. A un certo punto Bartolomeo volle che a continuare ad istruire la fanciulla fosse Gesù e Gesù disse a Bartolomeo: -Continua pure tu. Ella crederà meglio alle tue parole di uomo che alle Mie parole di Dio-. A volte Dio, Onnipotente, si trova come impotente di fronte all'uomo, che ha bisogno di assimilare la verità piano piano. Allora a volte, a questo scopo, servono meglio le creature, le quali anche sono create da Dio.

IO STIMO ANTONINO ZICHICHI

Io stimo Antonino Zichichi. Lo stimo come scienziato, interessandosi di cose che anche a me interessano e da cui ho imparato qualcosa, dai suoi libri divulgativi. E lo stimo come uomo di fede e anche per avere scritto un libro che testimonia della sua fede: “Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo”. Egli però nega qualsiasi influsso delle stelle sulla vita degli uomini e nega ai numeri qualsiasi significato extra-matematico. Mettiamo subito in chiaro che neanche io credo ai maghi-fattucchieri-astrologi. Però credo che tutto il cosmo possa essere un segno e sia un segno per l'uomo. E' chiaro che l'uomo deve seguire la via di Dio e non deve cercare segni, però Dio i segni li può dare, allora ci vuole un uomo devoto che li interpreti e non un mago-fattucchiere-cartomante-astrologo. Non c'è nessun destino ineluttabile che l'uomo non possa mutare a suo favore con il suo libero arbitrio e con la sua ubbidienza a Dio. Sentiamo cosa dice il sommo poeta (Purgatorio XVI,73-78):
Lo cielo i vostri movimenti inizia;
non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica,
lume v'è dato a bene e a malizia,
e libero voler; che, se fatica
ne le prime battaglie col ciel dura,
poi vince tutto, se ben si notrica.
Un'altra cosa che non mi trova d'accordo con l'esimio professore A. Zichichi è la sua fiducia nell'energia nucleare. Nel suo libro “Scienza ed emergenze planetarie” egli parla di centrali nucleari intrinsecamente sicure. Io non credo mai che qualcosa affidato alle mani dell'uomo possa essere intrinsecamente sicuro se ci si affida esclusivamente alla tecnologia.

IO CREDO CHE DIO HA CREATO IL MONDO

Io credo che Dio ha creato il mondo. Io non credo che l'uomo discende dalle scimmie. Credere in Dio Creatore significa credere che Dio ha creato il mondo e che lo mantiene vivo e vegeto. L'opera creatrice è continuativa per tutti i secoli, non riguarda solo il primo istante della Creazione o i primi sei giorni o le prime sei tappe creatrici. Io posso dare sicuramente un certo credito alla teoria di Darwin della selezione naturale, ma non posso credere che Dio si sia affidato solo al metodo della selezione naturale per continuare a mantenere in piedi la Sua Creazione. Qualcuno ha detto che l'opera del diavolo consiste nel fare credere all'uomo che i cartelli che indicano all'uomo la strada per la verità sono essi stessi la verità. La teoria di Darwin può essere benissimo un cartello indicatore per la verità, ma non certo la verità. Dio è ordine e tutte le Sue operazioni sono ordinate. Questo non significa che sia possibile creare il mondo senza il Suo atto creativo. Gesù Cristo in Maria Valtorta smentisce che l'uomo discende dalle scimmie. Io incoraggio gli uomini a studiare l'Opera di Maria Valtorta. E' vero che se gli uomini non credono, non credono ma è anche vero che io credo che lì parla Dio e Lui saprà raccontare le cose sicuramente meglio di come le so raccontare io. Per tornare alle nostre cose di mondo, c'è un affermato scienziato, Antonino Zichichi che nel suo libro: “Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo” dice che nella ricostruzione dell'ipotetica evoluzione dell'uomo dalle scimmie ci sono degli anelli mancanti. Inoltre dice che la scienza dell'evoluzionismo non ha i caratteri di “scienza galileiana”. Gli esperimenti non sono riproducibili. Infine, e questo lo dico io e non il professor Zichichi, anche se è un po' crudo lo dico lo stesso: anche gli scienziati, prima di mandare nello spazio lo Space Shuttle dissero: “Tutto ok” e poi lo Space Shuttle esplose in volo.

SETTE: NUMERO DIVINO E INSONDABILE

Non mi sono fermato a trovare le corrispondenze tra musica e colori, ma ho continuato, credendo nella simbologia del numero sette come a qualcosa di divino e assolutamente insondabile da noi uomini. Ma così si potrebbe dire anche degli altri numeri: 3,10,12,144......... Intendendo dire con ciò che ci sono significati nei numeri che sfuggono anche al più accorto investigatore matematico e che solo Dio possiede nella loro pienezza. Continuando nelle corrispondenze ho accostato al colore-nota musicale le tappe della vita dell'uomo: do-nascita-bianco, re-infanzia-rosso, mi-pubertà-arancione, fa-adolescenza-giallo, sol-maturità-verde, la-età_adulta-azzurro, si-anzianità-violetto. Ho cercato di ordinare secondo questo criterio di colore-nota musicale anche i Sette Sacramenti della Chiesa Cattolica istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo: do-battesimo-bianco, re-matrimonio-rosso, mi-penitenza-arancione, fa-comunione-giallo, sol-cresima-verde, la-ordine-azzurro, si-estrema_unzione-violetto.
Nella scala di do il sol è la nota detta “dominante”, la più importante, quella che sostiene l'accordo di do. E' come un ponte do-sol che sostiene l'accordo di do. Così nei colori vediamo che al sol corrisponde il verde: dopo rosso,arancione,giallo il primo dei colori freddi. Anche qui è come se ci fosse un ponte. E così anche nelle età dell'uomo c'è il ponte nascita-maturità. E nei Sette Sacramenti c'è il ponte do-sol = battesimo-cresima, essendo la cresima la confermazione della fede ricevuta con il battesimo. Si possono trovare altri significati ma li lascio trovare a voi.

lunedì 18 febbraio 2008

MUSICA E COLORI

Esiste un'analogia meravigliosa tra una scala musicale naturale do,re,mi,fa,sol,la,si,do
e lo spettro visibile dei colori o altrimenti detto arcobaleno. Innanzitutto, misurando le frequenze elettromagnetiche, nel passare da un estremo all'altro dello spettro dei colori, si ha esattamente un raddoppiamento di frequenza, così come nel passare da un do al do dell'ottava superiore. Volendo attribuire ad ogni nota musicale un colore, calcolando le frequenze per proporzioni abbiamo le seguenti corrispondenze: re-rosso, mi-arancione, fa-giallo, sol-verde, la-azzurro, si-violetto. E potremmo aggiungere sibemolle-indaco. Al do potremmo fare corrispondere il viola o magenta, colore che si ottiene miscelando le due estremità dello spettro dei colori: rosso e blu. Oppure al do potremmo fare corrispondere, perché no, il bianco, somma dei colori.

LA MUSICA: MATEMATICA INDIPENDENTE DEL NOSTRO CERVELLO

Qualcuno ha detto che il piacere della musica deriva dal fare matematica senza accorgersi di farla. In effetti la musica è tutta un gioco di proporzioni costanti. Lo stesso ritmo della musica scandisce il tempo in intervalli uguali e proporzionali di tempo. Già Pitagora (V secolo a.C.) si era accorto che suonando due corde le cui lunghezze stanno in rapporto tra di loro come due numeri piccoli: 1/2, 2/3,3/4, si produce un suono armonico. In effetti le cose stanno così: se prendiamo, per esempio, un do, allora il do dell'ottava superiore ha frequenza doppia (e la corda corrispondente è lunga la metà). Il sol ha frequenza 3/2 (e la corda corrispondente è lunga 2/3), il fa ha frequenza 4/3 (corda lunga 3/4, ecc...), il la ha frequenza 5/3, il mi ha frequenza 5/4, il sibemolle ha frequenza 7/4, il, re ha frequenza 9/8 e il si ha frequenza 15/8. In altri termini, immaginando un intervallo tra 1 e 2, numeri ai quali corrispondono le frequenze del do e del do dell'ottava superiore, allora dividendo quest'intervallo in due otteniamo 3/2 che è la frequenza del sol. Dividendo l'intervallo in tre otteniamo 4/3 e 5/3, frequenze del fa e del la. Dividendo l'intervallo in 4 otteniamo 5/4, 6/4 e 7/4. 5/4 è la frequenza del mi, 6/4 è uguale a 3/2 e l'abbiamo già assegnata al sol e 7/4 è la frequenza del sibemolle. Dividendo poi l'intervallo in 8 otteniamo 9/8, frequenza del re e 15/8 frequenza del si.

MATEMATICA E INFINITO (2)

Non ci sono dubbi che il sistema di numerazione posizionale come quello usato da noi sia il più efficace che ci sia. Sistema di numerazione posizionale significa che ogni cifra in un posto diverso ha un peso diverso: per esempio nel numero 452 il numero 5 va moltiplicato per 10 e il numero 4 va moltiplicato per 100. Così anche lo zero diventa una cifra utilissima, utile come le altre 9 cifre da 1 a 9 (a seconda di dove si trova lo zero va moltiplicato per 10, per 100, per 1000!........). E' un sistema efficace che trova i numeri già pronti per il calcolo. Niente a che vedere con il sistema di numerazione dei Romani: MCMLXXIX........
Se dovessi immaginare un sistema di numerazione di una civiltà extraterrestre immaginerei un sistema che abbia per base un numero non tanto piccolo e neanche esageratamente grande. Un numero che non si discosta tanto dal nostro 10. Potrebbe essere 8, 10, 12, 16, 20........ Il fatto che la base sia un numero pari permette di accorgersi subito se un numero è pari o dispari. Infatti noi sappiamo che un numero è pari se è pari la sua ultima cifra e questo perché 10 = 2 x 5. Infatti dall'ultima cifra di un numero sappiamo anche se il numero è divisibile per 5 o per 10. In un sistema di numerazione a base 12, per esempio, esaminando l'ultima cifra di un numero sapremmo subito se il numero è divisibile per 3, per 4, per 6 e per 12 e questo perché 3,4,6 e 12 sono tutti numeri divisori di 12.

MATEMATICA E INFINITO

Ci sono matematici che in passato hanno sostenuto che Dio ha creato solo i numeri naturali 1,2,3,.... e il resto l'ha creato l'uomo. Altri che hanno sostenuto che i numeri negativi -1.-2,-3,... sono un'invenzione dell'uomo. E via dicendo. Io mi rendo conto che ci sono concetti che affondano in un che di insondabile, tipo il concetto di numero, ecc.. ma personalmente mi riesce difficile stabilire che cosa sia creazione dell'uomo e che cosa sia creazione di Dio. E se sia creazione di Dio o emanazione della Sua Essenza o cos'altro ancora. Il pensiero si perde in concetti appena intellegibili. Quando con un moto appena percettibile del pensiero, dai numeri naturali si riescono a immaginare i numeri negativi e poi quelli frazionari, eccetera, eccetera. Sicuramente il sistema di numerazione decimale è un'invenzione dell'uomo, perché non appartiene alle proprietà intrinseche dei numeri. Che poi il sistema decimale sia quello più efficace che l'uomo potesse utilizzare è molto probabile. Si dice e sarà senz'altro così, che l'uomo ha adottato il sistema di numerazione decimale per via del fatto che ha dieci dita delle mani. In un certo qual senso allora Dio sarebbe stato un ottimo suggeritore del sistema da adottare, perchè le mani dell'uomo le ha create Lui. E se ci fossero esseri di altri pianeti che adottassero sistemi di numerazione diversi dal decimale, che so io il sistema dozzinale, per esempio? Allora occorrerebbero dodici simboli diversi per dodici cifre diverse, per esempio: 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,A,B
ove A in quantità è uguale a 10 e B è uguale a 11. Allora la quantità 100 nel sistema dozzinale si scriverebbe così: 84 (8 dozzine + 4 unità). E la quantità 1000 si scriverebbe così: 6B4 (6 dozzine di dozzine + 11 dozzine + 4 unità). Nessun essere intelligente credo che adotterebbe il sistema binario, il quale va bene solo per i circuiti elettrici dei computer. Il sistema binario ha solo 2 cifre: lo zero e l'uno. La quantità 100 nel sistema binario si scrive così: 1100100 (2 elevato alla 6° + 2 elevato alla 5° + 2 elevato alla 2°. Così come il numero 1100100 nel sistema decimale è uguale a 10 elevato alla 6° + 10 elevato alla 5° + 10 elevato alla 2°).

SOLO TRA IL NUMERO ZERO E IL NUMERO 1 CI SONO INFINITI NUMERI REALI

Dopo avere parlato dell'insieme infinito dei numeri naturali (1,2,3,.....) adesso parliamo di un altro insieme infinito di numeri, l'insieme dei numeri reali. Un numero reale è un numero che può avere da zero fino ad infinite cifre dopo la virgola. Per esempio 0.333333... con 3 periodico che si ripete all'infinito è un numero reale. Sappiamo che questo numero: 0.3333... con 3 periodico è uguale a un terzo (1/3).
Anche la radice quadrata di 2 è un numero reale: 1.4142135.... Qui le cifre dopo la virgola sono infinite, solo che a differenza di 0.3333... = 1/3 non c'è alcun periodo che si ripete. Anche i numeri interi sono numeri reali (possiamo immaginare i numeri interi come numeri che hanno infiniti zeri dopo la virgola. Per esempio 2= 2.00000... In questo caso il periodo che si ripete è 0). Sebbene 0.3333... = 1/3 abbia infinite cifre dopo la virgola non sembra che ci sia niente che ci sfugge in questo numero. Infatti tutte le infinite cifre dopo la virgola le conosciamo e sono tutti dei 3. Facilmente ci sappiamo rappresentare la lunghezza 1/3 su un segmento unitario uguale a 1. La lunghezza 1/3 è esattamente uguale a un terzo della lunghezza del segmento. Invece il numero 1.4142135... = radice quadrata di 2 ha infinite cifre che si ripetono senza alcun periodo. Eppure la sua lunghezza è facilmente rappresentabile: è la diagonale di un quadrato avente il lato uguale a uno. Più semplice di così! Eppure ciò che rende misterioso questo numero è il succedersi imprevedibile delle sue cifre! Abbiamo visto due numeri appartenenti entrambi alla stessa categoria dei numeri reali, entrambi graficamente rappresentabili in modo certo, eppure uno dei due ci sembra più misterioso dell'altro. Cosa c'ha questo numero che l'altro numero non ha? Se andiamo a cercare delle differenze poi alla fine le troviamo. Il numero 1.4142135... è un numero irrazionale, cioè non può mai essere espresso come frazione o rapporto di due numeri, a differenza di 0.3333... che è uguale a 1 fratto 3. I numeri irrazionali non hanno mai un periodo, invece i numeri razionali come 1/3 hanno sempre un periodo che si ripete che può essere di una, due o molte cifre. Anche il numero pi-greco = 3.14159... che è uguale al rapporto tra una circonferenza e il suo diametro è un numero irrazionale e perciò le sue cifre si susseguono senza alcun periodo. Tanti lo vedono come un numero affascinante e misterioso e si sono rotti il capo a studiarlo e qualcuno ha sfruttato al massimo le capacità dei computer per ricavare miliardi di cifre dopo la virgola. Qualcuno studia queste cifre per vedere se ci siano delle regolarità (che non vuole dire periodicità). Ecco, questo è l'insieme infinito dei numeri reali: solo tra il numero zero e il numero 1 ci sono infiniti numeri reali!

KURT GODEL (3)

Sono a rimasto a meditare sulle conseguenze di questo teorema di indecidibilità di Godel. Essendo io uno che si interessa di matematica ed essendo anche un uomo di fede sentite dove adesso vado a parare. Per noi uomini conoscere una verità matematica significa poterla dimostrare. Le due cose si equivalgono: conoscenza di verità matematica uguale a dimostrazione matematica di questa verità. La Rivelazione della fede ci dice che l'Onniscienza è un attributo di Dio. Sono tanti gli attributi di Dio: Onnisciente, Onnipotente, Onnipresente, Misericordioso, Forte, Bello, Giusto......Dunque Dio conosce tutte le verità matematiche. Tutte! Per Lui non ci sono verità matematiche che non si possono conoscere, come per noi. Io credo a questo! E questo è un mistero affascinante! Per noi ci sono verità matematiche che non si possono dimostrare e quindi non si possono conoscere, per Lui no! Ora questo dilemma ha una soluzione facile, ma non facilissima! Infatti, per conoscere tutte le verità matematiche, a Dio è sufficiente la possibilità di poter fare in un solo istante eterno infiniti calcoli. Se noi potessimo fare in un solo istante infiniti calcoli, allora anche noi potremmo conoscere tutte le verità matematiche, anche quelle la cui conoscenza ci è negata dal teorema di indecidibilità di Godel!

KURT GODEL (2)

Che cosa significa esattamente: “Ci possono essere delle verità matematiche che non possono essere mai dimostrate”? Forse il tempo che gli uomini vivranno sulla terra non sarà tanto lungo da potere riuscire a dimostrare tutto ciò che desiderano, ma non è questo il significato del teorema di Godel. Innanzitutto non si può neanche sapere quali siano queste verità non dimostrabili, proprio perchè non riusciremo mai a sapere che sono delle “verità”. Infatti se sapessimo che sono delle verità allora le avremmo dimostrate. A questo punto è necessario fare un esempio, per fare vedere che non è tutto campato in aria. Esiste una congettura, detta congettura di Goldbach, dal nome di colui che la fece, che dice: ogni numero pari è la somma di due numeri primi. Forse molti non sapranno nemmeno bene che cosa sia un numero primo, ma non importa, non è questa la sostanza del discorso. Questa congettura dice che ogni numero pari può essere scritto come somma di due numeri primi. Per esempio 10 può essere scritto come 3+7, essendo 3 e 7 numeri primi. Questa è una congettura ma non è un teorema, cioè vuol dire che è solo un'ipotesi ma non esiste alcuna dimostrazione di questa congettura. Altrimenti si chiamerebbe: “teorema di Goldbach” e non “congettura di Goldbach”. La congettura di Goldbach è stata dimostrata valida, con l'ausilio di computer, fino a non so che numero, non so se si tratta di miliardi o di migliaia di miliardi. Ma nonostante questo non si può dire che sia valida per ogni numero, perché si potrebbe trovare un numero, anche uno solo, oltre le migliaia di miliardi, per il quale questa congettura non è valida. La congettura di Goldbach potrebbe essere una di quelle verità per cui non si può mai trovare una dimostrazione, secondo il teorema di Godel. In altre parole, la congettura di Goldbach potrebbe essere vera per ogni numero pari, per tutti gli infiniti numeri pari, senza che questo possa essere mai dimostrato con un teorema matematico. Allora, se così fosse, non potremo mai dire: la congettura di Goldbach è vera!
Potrebbe essere invece che un giorno si scopra un teorema che dica: la congettura di Goldbach è vera, oppure: la congettura di Goldbach è falsa. Allora questa non sarebbe una di quelle verità mai dimostrabili!

KURT GODEL

Cosa c'è di peculiarmente divino e trascendente nei numeri? C'è qualcosa di divino e trascendente nei numeri? Il mondo dei numeri e della matematica sembrerebbero estranei da una qualsiasi forma di trascendenza perché nella matematica domina la ferrea logica e le rigide leggi delle operazioni matematiche (somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione, eccetera). Io credo che di peculiarmente divino e trascendente ci siano i numeri stessi. I numeri sono concetti che affondano la loro esistenza in un che di insondabile, così come ebbe a dire Einstein riguardo al concetto del tempo, che si basa su due concetti (il prima e il dopo), i quali non possono essere analizzati ulteriormente (vedi il post intitolato SPAZIO E TEMPO). Così come il concetto stesso di infinito. Anche le operazioni matematiche, sebbene le loro regole siano ferree e conosciute e non si possano eludere in alcun modo, io credo che comunque le idee di somma e sottrazione affondino il loro essere in qualcosa di insondabile. Io sto parlando solo dell'idea di somma (o sottrazione) e non della sua applicazione, la quale non porta a niente di sconosciuto. Gli studiosi poi che hanno studiato i fondamenti dell'insieme infinito dei numeri naturali si sono trovati, con il matematico Kurt Godel, nel 1931, di fronte a qualcosa di inaspettato. Kurt Godel era riuscito a dimostrare che ci possono essere delle verità matematiche che non possono essere mai dimostrate. Come abbia fatto non lo so, ma esistono i libri che riportano la dimostrazione di Kurt Godel e chi è matematico la può seguire (se riesce). E' un mio impegno per il futuro, quello di affrontare lo studio della dimostrazione di Kurt Godel del cosiddetto “teorema di indecidibilità”. Un grande matematico, come David Hilbert, che aveva l'obiettivo di portare alla luce i fondamenti della matematica, quando apprese della notizia di questo teorema di Godel rimase alquanto scettico dicendo: “Noi dobbiamo conoscere, noi conosceremo”. Dal 1931, anno di scoperta del teorema da parte di Godel, ad adesso, sono passati 77 anni. L'unica possibilità che Godel si sia sbagliato è che si siano sbagliati anche tutti i matematici che per 77 anni hanno studiato il teorema di Godel non trovandovi alcun errore!

ALLA LUCE DELLA SCRITTURA

Da questi ritratti di anime possiamo scorgere delle caratteristiche comuni. Una caratteristica comune è che sovente un dono fatto a un'anima vale a insuperbire l'anima stessa e la rende incapace di proseguire speditamente nel suo cammino.
Un'altra caratteristica comune è che esiste sempre uno spiraglio di luce lasciato aperto perché l'anima non si abbatta del tutto. Nella Scrittura troviamo i seguenti passi che testimoniano di ciò: nel Vangelo (Giovanni cap.15) Gesù Cristo dopo aver detto che Lui è la vera vite e il Padre Suo è il vignaiolo dice: “Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”. Questa potatura è in vista di una maggiore vitalità del tralcio il quale rischierebbe di insterilire se non fosse potato sapientemente. Così come l'anima che rischierebbe di crogiolarsi nell'orgoglio dei doni ricevuti. Più avanti continua: “Rimanete in Me e Io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in Me.”. E San Paolo dice nella prima lettera ai Corinzi, capitolo 10 che “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla.”

domenica 17 febbraio 2008

NE E' USCITA FUORI DOPO MOLTO TEMPO E MOLTA SOFFERENZA

C'è una persona sensibile e delicata. Simpatica e intelligente. Questa persona si è trovata in un mondo rozzo e volgare, freddo ed egoista. Si è ammalata per questo motivo e ne è uscita fuori dopo molto tempo e molta sofferenza. Questa persona ha due figli che hanno ereditato da lei un'anima delicata e sensibile ma anche un'anima onesta e forte.

DIO LO HA AMATO MOLTO E POI MOLTO

C'è una persona semplice e presuntuosa. Questa persona è diventata presuntuosa perché credeva che bastasse essere una persona semplice per essere una persona magnifica ed eccelsa. Anche lui ha confuso la semplicità con le maniere rozze e spiccie. Dio lo ha amato molto e poi molto però lui si è esaltato ancora di più perché ha creduto che questo amore di Dio gli fosse come dovuto.

VARCHI DI LUCE E DI ETERNA SPERANZA

C'è una persona triste e infelice. Non è stato mai capito nemmeno dai suoi familiari stessi. Però non è cattivo, sebbene in lui si agitino dei fantasmi che lo rendono nero e pessimista. Su di lui grava anche il peso di non essere mai riuscito a conquistare o a essere conquistato da una donna. Questo pensiero gli fa sentire la sua vita come una vita inutile, senza senso, senza speranza e senza gioia. Ha qualche amico che gli rende la vita almeno sopportabile. Ha qualche amico che cerca di aprire nella sua anima qualche varco di luce e speranza eterna oltre i piccoli pensieri tipicamente e caratteristicamente umani. Alla fine questi amici riusciranno nel loro intento.

SUBITO IN PARADISO

C'è una persona semplice e rozza. Confonde la semplicità con le maniere rozze e spiccie. Profondamente è molto umile e rispettoso. Lo è sebbene in tutta la sua vita fino alla sua maturità abbia vissuto in un ambiente che lo rendeva incline a essere un malavitoso e irrispettoso. Non è nessuna di queste due cose sebbene in lui Dio debba ancora molto lavorare per farne un'anima degna di Dio. Sì, perchè lui ha espresso il desiderio di andare subito in paradiso senza dovere passare prima dalla purificazione dolorosa del purgatorio. E così sarà.

SI E' ACCONTENTATO DI POTERSI GIA' CONSIDERARE SALVO A SUO MODO

C'è una persona fine ed educata. Intelligente e rispettosa. Ha fatto carriera nell'esercito. Pur essendo una persona fine ed educata non ha spinto le sue virtù fino a dove Dio avrebbe voluto. Si è accontentato di potersi già considerare salvo a suo modo senza prendere in considerazione il fatto che Dio ha donato tutto Se stesso e non vuole che noi siamo chiusi nei nostri pensieri limitati ed egoistici nel rapporto con Lui.

GLI PIACCIONO LE DONNE MA NON NE HA ANCORA TROVATA UNA

C'è una persona colta e raffinata. Rispettosa e modesta. Ha studiato per tutta la sua vita perché ha trovato lunghi i suoi tempi scolastici. Gli piacciono le donne, come a tutti, ma non ne ha ancora trovata una. Qualche volta aveva pensato di averla trovata, ma loro non sono state dello stesso avviso. Accarezza pensieri sensuali con una qual certa compiacenza, non credendo con ciò di fare chissà quale male, perché fanno tutti così. Aveva seguito con entusiasmo la via religiosa della Chiesa Cattolica, ma poi la ha lasciata perdere, credendo che ciò che lui aveva profuso in questo cammino religioso potesse già bastare.

HA UN CONCETTO RELIGIOSO MOLTO PARTICOLARE

C'è una persona semplice e ingenua. Vive nel costante pensiero di essere un minorato mentale. Ha pregato di Dio di dargli una mente più forte ma Dio non lo ha accontentato. Ha una istruzione che è sotto la media ma non è affatto uno stupido. Sa fare lavori di semplice manovalanza. Ha un concetto religioso molto particolare: pensa di dovere ottenere il paradiso soltanto per volontà di Dio e senza applicazione sua. Prega Dio di dargli qualche grazia molto particolare e non si cura affatto di seguire Dio nei suoi precetti di amore e di virtù.

PENSA CHE DIO SIA TENUTO A SALVAGUARDARLO NELLE COSE A LUI PIU' CARE

C'è una persona arida ed egoista. E' una persona che pensa che Dio gli abbia fatto del male. Non pensa che i pensieri di Dio non sono i suoi pensieri e che le vie di Dio non sono le sue vie. Pensa che Dio sia tenuto a salvaguardarlo nelle cose a lui più care e nei suoi interessi strettamente materiali. Non pensa che lui deve uscire dai suoi poveri e piccoli schemi di pensiero e deve mettersi ad amare Dio e il prossimo così come Dio dice di amare Dio e il prossimo. Ha perso la moglie e il fratello. Ha perso il lavoro e la casa. Sebbene abbia di che vivere e sebbene abbia una casa in cui vivere non ringrazia di questo Dio. Vive nel rimpianto di ciò che non ha potuto avere nella sua vita e nel rimpianto di ciò che non ha potuto realizzare nella sua vita. Dio lo chiama continuamente ad uscire fuori dalla sua aridità e chiusura in se stesso ma lui non vuole più ascoltare un Dio che gli ha fatto tanto male.

UN ALTO SENSO DEL TIMORE DI DIO

C'è una persona che è nata per fare il giullare. E' una persona che è nata per intrattenere e divertire gli altri tutti. Oltre a ciò è una persona umile, con un alto senso del timore di Dio. E Dio compiacendosi di questo rispetto nei Suoi confronti riversa su di lui tutte le Sue benedizioni. Ha regalato a lui una compagna dalla quale non sarà mai separato.

C'E' UNA PERSONA CHE E' NATA PER ESSERE LUCE PER TUTTI GLI ALTRI

C'è una persona che è nata per essere luce per tutti gli altri. Ed egli lo è. Coscienziosamente egli vive in virtù di questo scopo di vita ed è uno scopo che assolve egregiamente. Il suo cuore è rimasto legato alla donna che ha sposato, ma purtroppo questa donna non vive più con lui. Egli vive nel rimpianto di essere stato lui ad andarsene da sua moglie. A colmo di sventura vive con un'altra donna dalla quale, pur volendo, non riesce ad andarsene via lontano.

C'E' UNA PERSONA SEMPLICE E INQUIETA

C'è una persona semplice e inquieta. E' una persona intelligente e disorientata. Come tutti i giovani ama le belle donne e vorrebbe avere una bella storia con una donna, come l'aveva avuta in passato. E' inchiodato in questo sentimento che appartiene ormai al passato. E' nervoso perché ha la sua mente rivolta all'indietro invece di averla rivolta verso la vita che ha davanti. Non crede di essere uno che ha smarrito la sua vera via, perché i suoi pensieri sono conformi ai pensieri del mondo.

C'E' UNA PERSONA CHE E' NATA PER FARE L'ARTISTA

C'è una persona che è nata per fare l'artista. Ama la musica e la pittura. Ama l'arte e l'architettura. Ha studiato musica e belle arti. Purtroppo vive in questo mondo che ha perso il gusto della vera arte e della vera musica. Vive in questo mondo che lo vorrebbe vincente, a costo di perdere il gusto della vera arte. Vive in questo mondo che lo vorrebbe gaudente, a costo di perdere il gusto per la vera musica. Tra i suoi parenti lui è il più illuminato, ma i suoi parenti lo considerano un perdente e un infelice.

LEI TROVA IN QUESTO AMORE TUTTA LA FORZA PER VIVERE

C'è una persona tenera e al tempo stesso superba. Si porta dietro un groviglio di pensieri che non le fanno vedere nel modo giusto la verità delle cose. La sua anima ancora piange nel ricordo di certi torti subìti. Lei non ama se stessa nel profondo, perché la sua anima ancora si addolora di quei ricordi che la rendono incapace di amare e di amarsi. Ha un marito che la ama e che lei ama molto. Lei trova in questo amore tutta la forza per vivere. Hanno due figli, i quali stanno ereditando da loro i pregi e le tare delle loro anime.

LE SUE BUONE QUALITA' LO SOPRAVANZANO RISPETTO A MOLTI

C'è una persona davvero deliziosa. Il suo buon cuore è capace di amore e rispetto. E' una persona capace di silenzio e rinuncia. E' una persona intelligente, sensibile, geniale. La sua personalità delicata e superiore ha fatto sì che le sue ali si sciogliessero presto in questo mondo chiuso e insensibile, freddo e arido. Il suo cuore ha avuto un trauma che lo ha segnato per tutta la vita. Ha trovato qualcuno che lo ha amato, che ha riscaldato le sue buone qualità latenti in lui, che non andassero del tutto spente. Nonostante il duro colpo subìto, lui in questo mondo rappresenta ancora una forza. Le sue buone qualità ancora lo sopravanzano rispetto a molti.

DISORDINATO NEI SUOI PENSIERI

C'è una persona che si crede spiritualmente superiore a tutti. E che non vuole essere inferiore a nessuno a nessun costo. E' capace di travisare il vero che gli si mostra, pur di non cedere nel suo orgoglio presuntuoso. E' una persona che vive per se stesso, non per gli altri. Pensa di non dovere dare nulla a un Dio che lo ha creato senza prima chiedere il suo parere. Come è ingiusto verso Dio così è ingiusto verso il suo prossimo, biasimandolo per ogni cosa che sembra urtare il suo buon gusto. Rifiutandosi di approfondire le questioni e di risalire alle cause prime che spingono le altre persone a comportarsi in maniere che a lui non vanno a genio. In realtà è uno disordinato nei suoi pensieri. E' uno a cui non piace mettere ordine nei suoi pensieri, quasi come se i pensieri fossero come una cassa libera a sua disposizione, da cui prendere ora l'uno ora l'altro pensiero, a piacimento, senza sentirsi obbligati a ricercare un ordine in essi.

NON AMATA E NON CAPITA

C'è una persona che pensa di avere sbagliato tutta la sua vita. Si è sposata con un uomo che da subito si è rivelato incapace di amore. L'unica cosa che la hanno mandata avanti sono stati i suoi due figli. Questa donna è cresciuta come repressa nel suo desiderio di amare ed essere amata, di capire ed essere capita. Anche con persone che hanno tutte le buone intenzioni di amarla e di capirla, lei si rivela chiusa e scontrosa, rinserrata nel suo orgoglio di donna non amata e non capita. Non accetta di buon grado che altri le diano consigli, che le mostrino il giusto da farsi e lo sbagliato da evitarsi, perché in questo modo lei si sente in qualche modo inferiore e lei non crede di essere inferiore a nessuno e non vuole sentirsi inferiore a nessuno.

venerdì 15 febbraio 2008

AMORE O ABBAGLIO?

C'è una persona che si è innamorata di un'altra persona. La vedeva come una persona piena di sentimento e umorismo. Piena di bontà e saggezza. Invece si è trovata a convivere con una persona fredda e arida. Senza gioia e senza letizia.

RICONOSCENZA?

C'è una persona che si è letteralmente fatta in quattro per aiutare un'altra persona. Ma l'altra persona non ha saputo accogliere questo amore ed è come se per lei nessuno avesse mai fatto niente. Questa persona che si è fatta in quattro è stata trattata come una persona disprezzabile, incapace di fare del bene e alcunché per quell'altra persona. Questa persona che si è fatta in quattro è stata vista dall'altra persona come una persona avente le sue stesse qualità e difetti, essendo l'altra persona incapace di stimare gli altri più della stima che lei ha per se stessa.

AMORE MAL RIPOSTO?

C'è una persona che si è trovata a prendersi cura di un'altra persona bisognosa di cure e di affetto.Con grande gioia questa persona ha iniziato a prendersi cura dell'altra persona auspicando che il suo amore disinteressato desse i suoi frutti e non avendo dubbi di questo. Ma il suo amore disinteressato non diede i suoi frutti, perché quell'altra persona visibilmente non mostrava segni di miglioramento se mai mostrava segni di peggioramento. Adesso questa persona si trova in grande ambascia, perché non sopporta più la vicinanza dell'altra persona che è una presenza inquietante. Eppure non osa abbandonarla, dopo esserle stata tanto vicina.

FIDUCIA NEL MONDO UGUALE A FIDUCIA IN SE STESSI?

C'è una persona che si crede tra le migliori in assoluto. E' una persona che ha fatto molti affari nel mondo e questi affari gli sono andati bene. Questo successo ha contribuito a rafforzare la sua esagerata stima in se stesso. I suoi familiari gli vogliono bene. Non perché lo stimano per le sue capacità imprenditoriali e di uomo di successo. Ma gli vogliono bene semplicemente come persona di famiglia. La sua moglie reclama da lui quelle attenzioni a lei dovute come moglie. Lui le nega a lei solo perché non ha ancora maturato quell'amore familiare e si crede ancora in diritto di cercare nuove emozioni al di fuori del rapporto coniugale. I suoi figli lo vedono per come lui è, sebbene lui creda di essere un esempio di perfezione. La sua fiducia nel mondo si basa sulla sua fiducia in se stesso e nelle sue capacità. Se lui decade nella fiducia in se stesso è come se per lui cadesse il mondo. Per questo è sempre pronto ad accusare gli altri come responsabili dei suoi fallimenti.

PRUDENTE, FEDELE, GENEROSO, AMOROSO, DISCRETO, DISPONIBILE, LEALE, SINCERO

C'è una persona credente. Prudente, fedele, generoso, amoroso, discreto, disponibile, leale, sincero. E' cresciuto in famiglia cattolica. E ha seguito quelle orme. La sua visione del mondo è sempre al di sopra del mondo stesso. Una visione del mondo alla luce degli insegnamenti di Cristo. La sua compagnia è una festa perché si è come bambini quando ogni cosa diventa possibile e tutto diventa affascinante. Con lui puoi parlare di tutto che lui è pronto ad ascoltarti. Questa sua attenzione al tutto fa sì che lui si disperda e non segua un progetto costante di vita. Ragion per cui è difficile trovarlo puntuale agli appuntamenti ai quali peraltro non manca mai. Non manca mai senza avvisarti perlomeno. Questa sua dedizione a mettere ognuno sull'avviso fa sì che il tempo trascorra al telefono! E' una persona che ha tutte le caratteristiche per essere un apostolo di Cristo, ma non è puntuale!

INCANTEVOLE PER LA SUA IRONIA

C'è una persona incantevole per la sua ironia. E' una persona che fin dalla sua infanzia ha sofferto molto, per maltrattamenti da parte di un suo genitore. Quando l'ho conosciuto si lamentava dicendo di non essere amato per quello che è. Da nessuno. E' una persona che si lascia trasportare dai giudizi contro il suo prossimo e dal malanimo. Allo stesso tempo è una persona a cui non piace piangere su se stesso e cerca amicizia. Con i suoi amici è capace di ridere di tutto.... e di tutti. E' una persona a cui piace darsi da fare, inventare, costruire, sperimentare. E ci ha deliziato con i suoi lavori.

SUPERBIA E FRAGILITA'

C'è una persona fragile e superba. Vive in un complesso di inferiorità. Fin dalla sua giovinezza si porta dietro questo complesso di inferiorità. E' stato circondato da amici che lo hanno accolto e amato, chi più chi meno. E' annientato dal sentimento frustrante di non avere avuto una donna, mai! Mai! Questo sentimento lo trascina nel fondo della sua presunta inferiorità. Non avendo una vita degna di essere vissuta si è dato al bere. Il bere non ha risolto il suo complesso di inferiorità, semmai lo ha accentuato. Ha vissuto con una madre che non lo ha mai amato profondamente per quello che veramente è. Una madre che lo insulta per la sua incapacità di vivere. Sua madre stessa però è una donna frustrata, incapace di amare.

UN FARO NELLA NOTTE

C'è una persona che ha vissuto così come ha insegnato Cristo. Mite ed umile. Saggio e prudente. Generoso e altruista. Cordiale e sorridente. L'ho incontrato nella mia vita e mi ha fatto del bene. Ha rischiarato la mia notte. Mi ha scorto l'alba all'orizzonte. Mi ha tenuto in piedi. Mi ha sollevato. Egli insegna la via di Cristo ai giovani.

NORMALI NORMALI E NORMALI CHE HANNO CRISTO PER NORMA

C'è una persona incantevole per la sua bellezza. Umile e sobria. Cristiana e fedele.
Ha un marito di cui non sente di essere innamorata. Sente questo quasi come se fosse una colpa. Ma colpa non c'è. Perché il marito non l'ha accudita secondo l'insegnamento cristiano. Non è sufficiente dare a una moglie le attenzioni normali che si danno in questo mondo, se non si danno anche quelle premure cristiane che il Cristo ha insegnato. Il marito pensa di essere una persona per bene in un mondo normale, ma il mondo non è normale perché non segue Cristo che è la Norma. Questa donna vive in un mondo che la vorrebbe fare vivere “normalmente”, ma il mondo stesso ha scambiato l'apatia per la normalità. In questo mondo i normali in realtà sono anormali. E i veri normali, che hanno Cristo per norma, sono chiamati anormali. Solo quando si vedranno i primi bagliori dell'alba nuova questa donna potrà vedersi normale in un mondo normale. E ciò sta già avvenendo.

VERO CARATTERE ED ESUBERANZA

C'è una persona bisognosa di ogni cura spirituale. Non perché sia cattiva, affatto. Pur non essendo cattiva è però presuntuosa e ha snobbato chi poteva accudirla spiritualmente e anche affettivamente. Il suo bisogno di affetto lotta, si può dire, con la sua presunzione. Solo quando la vita la avrà umiliata profondamente, allora questa persona potrà ricredersi di chi aveva snobbato e potrà ricevere le sue attenzioni spirituali e affettive. Questa persona avrebbe bisogno dell'affetto di un uomo, ma non riesce a intraprendere una relazione profondamente autentica con un uomo. C'è qualcosa che la spaventa, ma lei stessa non capisce bene che cosa. E' una persona che crede di doversi fare forza con l'esuberanza del suo carattere, ma il suo affidarsi a questo suo carattere esuberante in qualche maniera la allontana da se stessa, la allontana dall'esaminarsi attentamente per come essa stessa è.

LUCE E AMORE CRISTIANO SENZA PIU' TIMORE

C'è una persona che è piena di luce. Questa è una persona piccola, nel senso che è rimasta piccola secondo il consiglio evangelico: “Se non diventerete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Essendo piccola è anche una persona umile, perchè essendo piccola non può che pensare umilmente di se stessa. Piccola e fragile. Ma essendo fragile non ha pensato male né di se stessa né di Dio e non ha mai dubitato. Ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede, anzi in ottima fede. Ha sbagliato per fragilità, però sbagliando non ha pensato al proprio interesse personale, ma ha agito pensando che fosse giusto così. Ha sbagliato non perché non ha amato, ma soltanto perché ha indirizzato male il suo amore. Invece di continuare ad amare la persona che amava ha amato la volontà di Dio che credeva che fosse contraria al suo amore umano. Poi ha sbagliato una seconda volta, sempre per fragilità, perchè ha sposato un uomo credendo che fosse l'uomo giusto per lei, lo ha sposato per timore di rimanere da sola. Ora è rimasta da sola, essendosi accorta di non amare l'uomo che ha sposato, ma di continuare ad amare l'uomo che aveva lasciato. Questa consapevolezza ha distrutto in lei i rimasugli di orgoglio e presunzione. E ha deciso dentro di sé di amare
senza più paura l'uomo che veramente ama. E ha deciso di amarlo con tutta la totalità che esige l'amore cristiano, pentendosi e vergognandosi della sua cecità e incapacità di amarlo sin da prima. E lo ama veramente così, anche se adesso non può più vederlo. Impregnata come è di amore cristiano, ama cristianamente anche il suo attuale marito, e non vuole che soffra per causa sua, anche se vorrebbe vivere insieme a quell'altro uomo.

SENZA AMORE E SENZA VERITA'

C'è una persona che ha intrapreso la strada tracciata da Satana. Neanche se ne è accorta di questo, come se Satana fosse l'unico che possa dargli una vita degna di essere vissuta. Non ama fare la verità dentro di sé, soprattutto è una persona superba. Soprattutto non vuole umiliarsi e riconoscere di aver intrapreso una strada che la ha portata alla rovina intera. Alla rovina intera, senza luce, senza senso alcuno nelle cose che fa, anche se esteriormente potrebbe sembrare che fa cose giuste e belle, ma no, così non è e neanche questa persona stessa crede davvero in ciò che fa. Inutile è stato parlarle, indicarle l'unica vera via piena di luce che é Cristo. Infatti questa persona, essendo superba, tiene per sé la luce che le risplende, quasi come se fosse cosa sua e invece di riconoscere il grande favore e dono fattole si insuperbisce sempre di più. Questa persona non ha amore fattivo, se non l'amore per se stessa. Non ha verità, perché non ama la verità, soprattutto quando la verità può essere di inciampo al suo cammino. Senza amore e senza verità si è nelle tenebre più fitte.

giovedì 14 febbraio 2008

LA SAPIENZA INFINITA DI GESU' CRISTO

Tuffiamoci dunque in questo oceano che è la Sapienza infinita di Gesù Cristo. In Lui sono contenuti tutti i tesori della scienza e della sapienza, dice San Paolo nella Scrittura. La Sapienza infinita di Gesù Cristo in cui la Verità e la Luce sono una cosa sola e si incarnano per illuminare tutta la vita dell'Uomo. Per ricostruire dalle sue fondamenta tutta la vita dell'Uomo. Per guarire tutta la vita dell'Uomo. Per ricostruire tutti i rapporti tra gli uomini e gli uomini e tra gli uomini e le cose. Tra gli uomini e la natura, tra gli uomini e gli animali, tra gli uomini e il pianeta terra. Tra l'uomo e la donna, tra i cugini e i cognati, tra i popoli in guerra, tra i ricchi e i poveri. Per ritrovare il sentiero perduto, per ritrovare l'amore perduto, per disinquinare il pianeta terra, per sfamare i popoli affamati di cibo, per sfamare i popoli affamati d'amore, per sfamare i popoli affamati di verità. Per guarire da tutte le malattie, da quelle del corpo, ma ancor più da quelle dello spirito. Se solo vogliamo ascoltare, la Sapienza infinita di Gesù Cristo parla sempre, perche Lui ha detto: “Non temete, Io sono con voi tutti i giorni”. Egli ci conduce alla verità tutta intera, alla verità sulla nostra vita, alla verità della nostra vita insieme agli altri e alla verità di tutto il pianeta terra e di tutti i pianeti abitati e di tutto l'universo. Se solo vogliamo ascoltare! Ma se non vogliamo ascoltare, se il nostro cuore sarà chiuso, freddo, impenetrabile, se ci vogliamo chiudere nella nostra presunzione e superbia e fare di testa nostra, allora ci attireremo il male con le nostre mani, allora il mondo continuerà ad essere diviso, allora non ci sarà pace, allora troveremo solo porte chiuse e noi stessi saremo quelli che le chiuderanno in faccia agli altri. Allora sara vero per noi ciò che disse Gesù Cristo: “I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli”. Chiunque ci precederà perché “chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Così è scritto e così sarà!

REINCARNAZIONE (O NO?)

La Rivelazione Cristiana dice che non c'è alcuna reincarnazione. Si nasce e vive una volta sola sulla terra dopo di che si va al giudizio di Dio in attesa del Giudizio Universale e quindi l'anima nuovamente sarà rivestita del corpo terreno. Questi sono misteri. A quelli che mi dicono che la nostra vita fisica finisce sulla terra io rispondo questo: la Scrittura dice (secondo capitolo della Genesi) che Dio condusse all'uomo ogni sorta di bestia selvatica e tutti gli uccelli del cielo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Poi Dio creò la donna e Adamo la chiamò “donna perchè dall'uomo è stata tolta”. In nessun caso si dice che l'uomo diede il nome a se stesso. Perché è Dio che dà il nome all'uomo e gli rivela la sua identità. E' da Dio che l'uomo deve ricevere la Rivelazione riguardante la sua propria vita e non deve l'uomo ricevere questa Rivelazione da se stesso o ricavarla dallo studio degli animali! All'inizio della mia vita di fede io lessi un libro che mi influenzò molto: “La vita oltre la vita” del medico Raimond Moody. In questo libro sono raccolte delle testimonianze di persone che hanno attraversato per un momento la soglia della vita e poi sono tornate in vita e hanno raccontato (non tutte) di aver vissuto una esperienza paradisiaca e di aver incontrato un essere di luce identificabile con Dio. Poi mi capitò tra le mani un altro libro del dottor Moody intitolato : “Ricordi di altre vite” e che riportava testimonianze di persone che avevano dei ricordi di vite passate. Non lo lessi, ma non saprei adesso dire il motivo per cui non lo lessi. Ad ogni modo io avevo molta fiducia in ciò che scriveva Moody. Tanto che pensai: potrebbe essere che esistono persone che si ricordano di altre vite e potrebbe essere che quelle vite non sono state vissute in passato da loro, anche se per qualche misteriosa ragione il Signore fa in modo che queste persone se ne ricordino. Fatto sta che anni dopo trovai sostanzialmente la verità di questo mio pensiero nei libri di Maria Valtorta!

NON SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO

Siamo soli nell'universo? Esistono altre forme di vita intelligenti oltre alla nostra? Devo dire che all'inizio della mia vita di fede, io non credevo che esistessero altri mondi abitati che popolassero l'universo, oltre al nostro. Non ci credevo perché, sicuro come ero (e come sono) della Rivelazione Cristiana, non potevo pensare all'esistenza di altri mondi senza pensare ad un privilegio straordinario concesso al nostro mondo, cioè quello di essere stato il mondo in cui Dio si è incarnato. E poi la Rivelazione non diceva nulla di altri mondi, perché non avrebbe dovuto parlarne, se esistevano? Mi ricordo di una sera in cui io e un mio amico ci siamo messi a discutere di questo tema, eravamo seduti su degli scaloni di fronte a casa mia guardando il cielo, in attesa forse di vedere volare lì in alto qualcosa di insolito. Il mio amico ci credeva, all'esistenza degli extraterrestri, adducendo la motivazione che l'universo era talmente immenso che non avremmo potuto essere soli. Io non ci credevo, per i motivi suddetti, ma non addussi, credo per pudore della mia nascente fede, tali motivi e non so quali altri motivi addussi, forse nessuno! Con il passare del tempo pensai che la Rivelazione non diceva nulla né dell'esistenza né della non esistenza degli extraterrestri e che quindi avrebbero potuto esistere. Non bisogna mai pensare ai silenzi di Dio come a delle negazioni! Questo avevo capito! Ebbi la notizia che gli extraterrestri esistevano dalla lettura dei Quaderni di Maria Valtorta. I Quaderni sono i quaderni in cui la Valtorta scriveva e da cui è stata estratta l'Opera di cui ho parlato del Vangelo in 10 volumi. Anche nei Quaderni, come in tutta l'Opera della Valtorta è Gesù Cristo, Sapienza infinita che parla. Nei quaderni del 1943 Gesù dice che vi sono milioni di mondi abitati e che bisognerebbe pensare che Dio sia limitato e non infinito se si fosse limitato a creare solo la nostra terra in tutto l'infinito universo!
Non solo! Dice ancora che la terra non è il pianeta più grande, ma “certo è il più corrotto”! Ora, allo stile di Massimo Troisi mi verrebbe da dire: quando ho letto che la terra è il pianeta più corrotto ci ho creduto subito! Pensare sempre di sé come a esseri peggiori o migliori di tutti è sintomo di protagonismo. Ma qui è Gesù, Verità che parla e io ci credo senza dubitare che nell'universo intero nessuno sta peggio di noi in quanto a corruzione! Sappiamo che questo non significa essere stati amati da Dio meno di tutti gli altri: anche il diavolo era il più bello di tutti, poi si è insuperbito ed è diventato il principe del male!

mercoledì 13 febbraio 2008

CHI SONO IO? (2)

Quando io incominciai a leggere assiduamente il Vangelo e ad innamorarmene avevo circa 16 anni. Credevo che fosse qualcosa che dovesse interessare a tutti, ma presto scoprii che non interessava a nessuno, o quasi. Poi frequentai i giovani della parrocchia, a circa 20 anni e mi trovai tra gente che prendeva in considerazione il Vangelo, forse non con profitto massimo, ad ogni modo lo prendeva in considerazione. Dopo tre anni lasciai quell'ambiente, chiamato da Dio nel deserto della vita del mondo quotidiana. Era Dio che mi muoveva ora, ma non riuscii a convincere nessuno, credo, che le mie azioni avessero un buon movente. Era Dio che mi illuminava, ma non riuscii a convincere nessuno, credo, che i miei pensieri fossero profondi e limpidi. Ho lavorato, per quel che ho potuto. Ho fatto il bene secondo che dice il Vangelo: in silenzio, “senza suonare la tromba per farmi notare”, “senza che la mia mano sinistra sapesse cosa faceva la mia mano destra”, senza vantarmi e pretendere qualcosa in cambio da Dio, per amore al prossimo e a Dio. Non ho mai sentito la chiamata da Dio a vivere la mia fede nel celibato. Ho sempre sentito la necessità di una compagna. L'ho trovata solo una volta, per breve tempo, quando ero tra i giovani della parrocchia. Poi non l'ho più trovata, o se credevo di averla trovata, lei non era dello stesso parere e viceversa.
Sui 25 anni ho sentito su di me il peccato del mondo che mi schiacciava, ho sentito dentro di me che Dio mi aveva abbandonato. Ero pazzo di dolore. Ero un mistico senza fede, un povero Cristo che non ha più ragione di credere in Dio. Un dannato. Ho sentito che Dio era capace di farmi sentire il Suo amore anche in questo stato e ho ripreso piano piano coraggio. Ho combattuto contro i desideri della carne e Dio mi premierà solo perché ho combattuto con tutta la mia buona volontà, non perché sono stato un esempio di purezza. Come risultato di questa lotta mi sono liberato dall'ossessione del sesso, ossessione che hanno la maggior parte dei giovani cresciuti come me. Per me ora il sesso è una inclinazione naturale da indirizzare nella giusta maniera e non è più un'ossessione. Ho preso come ideale di purezza, la purezza virginale della Madonna, così so che non mi posso sbagliare, non più ora! Ho trovato dei buoni amici, un paio, ma buoni! E ho trovato altri amici, non buoni come quei due, ma sempre amici! Ho evangelizzato, e lo faccio sempre dove posso, con il silenzio e con la parola e con le opere. Ho portato la mia testimonianza e il mio amore, Gesù, che non è più un amore leggero come agli inizi, è un amore sofferto, ma sempre amore! Insieme a uno dei miei amici buoni ho organizzato incontri spirituali e di preghiera. Abbiamo evangelizzato e portato qualcuno alla frequenza della S.Messa e dei Sacramenti, anche se non si tratta di conversioni di quelle folgoranti, almeno non per il momento. Io cerco di frequentare la S.Messa e i Sacramenti (Confessione e Comunione) per quanto posso e sento in ciò la presenza divina di Cristo Gesù. Ma allo stesso modo sento che Dio stesso mi tiene lontano da ciò in certi periodi, e questo fa parte del mio cammino di condivisione con il mondo ateo.

MARIA VALTORTA

Forse che Dio sta solo in Cielo? Non è vero! Egli è sempre presente e opera sulla terra, ma sono pochi coloro che sono disposti ad ascoltarlo e ad ubbidire alla Sua legge.
Egli è venuto nella persona del Figlio, Dio come il Padre e ha preso una carne umana per insegnare ed espiare tutti i peccati dell'Umanità. Se qualcuno desiderasse sapere di più su che cosa ha fatto, come ha parlato, come ha vissuto Gesù Cristo, il Figlio dell'Uomo, il Redentore dell'Uomo, e non gli bastasse ciò che c'è scritto nei Vangeli, ci son ben dieci libri (dieci!), ognuno contenente centinaia di pagine piene di episodi della vita terrena di Gesù Cristo! Il titolo dell'Opera è :”L'Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta, Ed. Centro Editoriale Valtortiano. Come dice Gesù stesso in quest'Opera, non c'è raccontata tutta la Sua vita, che ci vorrebbe una biblioteca intera per raccontarla, ma tenete presente che ci sono più di mille pagine! Il primo volume è dedicato alla Madonna, alla Sua nascita, alla preparazione, e i rimanenti volumi sono dedicati ai tre anni della Sua vita pubblica. Non ci sono solo episodi inediti, ma ci sono anche tutti gli episodi dei Vangeli, raccontati nei dettagli, perché messi subito su carta da Maria Valtorta così come lei li vedeva in visione donatagli da Dio. Io ne ho letti parecchi di questi episodi. Che cosa vi posso dire? Vi posso dire questo: che da queste pagine traspare una figura del Cristo così umana e così divina insieme che se Maria Valtorta avesse dovuto inventarsele sarebbe dovuta essere un Cristo ella stessa!
Le opere di Maria Valtorta potete leggerle anche in rete a questi indirizzi:
http://www.valtortamaria.com/
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/

UN SEMPLICE SEMBIANTE

Nell'ultimo Canto del Paradiso della Divina Commedia, Dante Alighieri descrive la sublime visione di Dio in Paradiso, dopo che S.Bernardo ottiene dalla Madonna che Dante abbia questo privilegio, di vedere Dio. Io ho appreso di questo sublime Canto dalla lezione magistrale che Roberto Benigni ha tenuto alla televisione, nel 2002 per la prima volta. Lezione magistrale non tanto per il valore culturale ma per il valore mistico di cui Roberto Benigni ci ha voluto arricchire. E' stato da lui che ho appreso il significato dell'espressione: Spirito Santo, che significa: santo spiro, cioè il respiro di Dio, che è l'amore tra il Padre e il Figlio, la terza persona della Ss. Trinità. Il Canto incomincia con sette terzine dedicate alla Madonna, che Dante Alighieri fa recitare da S.Bernardo, e già queste sette terzine sono di una bellezza eterna:

Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.

Io non li commento, lascio a chi non li conosce il privilegio di andare a documentarsi per godere appieno della loro bellezza. Quindi S.Bernardo prega la Madonna che Dante possa godere della visione beatifica di Dio e la prega anche di conservarlo sano di mente dopo tale visione, perché tale visione eccelsa può fare rincitrullire Dante che non è uno spirito, ma è uno ancora vivo in carne ed ossa. Infatti Dante nel prosieguo del Canto dirà due cose. Dirà che la sua visione è stata tanto eccelsa da non potere essere spiegata con le parole. Primo, perché le parole non sarebbero sufficienti e secondo perché se ne ricorda come di un sogno, vagamente, nella memoria è quasi tutta andata via la visione. Comunque dirà che il suo cuore ancora distilla quella dolcezza e prova a descrivercela. Io non sto qui a raccontare tutto ciò che dice Dante Alighieri. Mi soffermerò su questi versi:

Non perché più ch'un semplice sembiante
fosse nel vivo lume ch'io mirava,
che tal è sempre qual s'era davante;

ma per la vista che s'avvalorava
in me guardando, una sola parvenza,
mutandom'io, a me si travagliava.

In queste due terzine Dante Alighieri dice che Dio gli si presentava sotto forma di luce avente un semplice sembiante. Un semplice lume. Eppure dice che guardando “la vista si avvalorava”, vedeva di più di prima e “una sola parvenza, mutandom'io a me si travagliava”: poiché lui stesso mutava, cambiava, allora ciò che gli pareva come una cosa semplice a lui si travagliava, cioè mutava anche lei.

MISERICORDIA E GIUSTIZIA

I bambini capiscono subito cose come: l'amore...., fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi...., beati i misericordiosi perché otterranno misericordia...., perdona e sarai perdonato da Dio...., non giudicare e non sarai giudicato...., non condannare e non sarai condannato....Forse a molti sembrano cose troppo semplici....Quanto è difficile la semplicità! Ma Dio non è complicato! Certo non sarà un Dio banale! Immenso senza essere irraggiungibile. Infinito senza essere lontano. Complesso senza essere complicato. Maestoso senza essere altezzoso. Egli è insieme infinito e semplice, basta guardare un bambino appena nato, basta guardare un fiore. Egli è forte e delicato, più delicato di una mamma con il suo bambino. -Se Lui chiude nessuno apre e se Lui apre nessuno chiude- dice la Scrittura. Eppure ci dice ancora: -non stancatevi di bussare alla Mia porta-. Infinitamente misericordioso e giusto, non può esercitare misericordia senza esercitare giustizia, ma ancor di più non può esercitare giustizia senza esercitare misericordia. Nessuno può sfuggire alla Sua giustizia, nessuno può sottrarsi alla Sua misericordia. Ha detto qualcuno: “Agisci come se tutto dipendesse da te e aspetta come se tutto venisse da Dio”!

TI RINGRAZIO, O PADRE........

Ma veniamo sicuramente a cose più serie. Là dove la ferita del corpo mistico di Cristo, che siamo tutti noi, fa male. “Se un membro soffre tutto il corpo ne soffre e se un membro gioisce tutto il corpo ne gioisce” come dice San Paolo. Andiamo sicuri dove c'è la piaga che fa male, per scoprirla, disinfettarla e curarla. Non bisogna avere timore di ripetere le stesse cose, là dove c'è da portare delle cure. Non bisogna vergognarsi di scoprire le piaghe, se no il medico non le può vedere e non le può disinfettare e non le può curare. E il medico è Dio. E il farmaco è Cristo. Andiamo sicuri a Lui, che Lui conosce cosa c'è nei nostri cuori, come dice il Vangelo di Giovanni. Io ripeto le stesse cose, così sembra, ma è come un balsamo medicamentoso che fluisce e lenisce la ferita e guarisce. Non abbiamo timore di tirare fuori la boccetta di fluido miracoloso che è il Vangelo di Gesù Cristo, e se c'è da cospargere 100 e 1000 volte la ferita con questo fluido portentoso, allora facciamolo, che non ce ne verrà male e Dio ci benedirà. In realtà non c'è nulla di magico, nel senso che si intende con questa parola quando si vogliono risolvere i problemi in fretta con un semplice rito o con una semplice formula. Il Vangelo è miracoloso ma ci richiama al nostro dovere e alle nostre responsabilità. Eppure richiamarci a queste cose e infine a noi stessi e a ricucire il nostro rapporto con Dio è qualcosa che fin da subito ha un effetto che noi diciamo magico, perchè ci dà quel qualcosa di gioioso e di leggero che altrimenti non avevamo più. Chissà perché non si vuole sentire parlare di Vangelo e gioire di esso così come farebbe un bambino. Ecco, perché non siamo più innocenti come i bambini.... Siamo furbi, smaliziati, abbiamo già capito tutto, questo noi crediamo.... Ecco le parole di Gesù: “Ti ringrazio, o Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti, agli scaltri e le hai rivelate ai semplici, ai piccoli”.

AIUTO, MI STA SCAPPANDO IL COMPUTER DA SOTTO IL MONITOR (8)

Come tutte le cose il computer può essere una benedizione oppure una maledizione, a seconda di come lo utilizziamo. Quando l'uomo si gonfia di orgoglio per la sua superiorità raggiunta, allora tutto diventa una maledizione. La Scrittura dice: “Prima della gloria c'è l'umiltà, prima della rovina c'è la superbia”. Ogni progresso raggiunto dall'uomo rischia di diventare una maledizione per l'uomo stesso, perché l'uomo non sa depositare il dono ricevuto ai piedi di Dio e ringraziarLo ma si gonfia di vanità, come se avesse ottenuto ogni cosa da solo senza l'aiuto di Dio. Per esempio le pagine di internet sono progettate in modo caotico, in modo da scoraggiare i loro frequentatori. Il software dovrebbe essere libero, a disposizione di tutti, a beneficio della comunità intera degli uomini. Mi meraviglio che non facciano pagare il diritto d'autore anche sull'alito che buttiamo fuori dai nostri polmoni. Possiedo un libro intitolato: “Le gioie del pi greco”. Forse anche a voi verrà da ridere come rise un mio amico quando gli dissi questo titolo. Certo non sono le gioie dell'amore, quella è un'altra cosa.... Comunque vi sono raccontate tutte le notizie che si possono sapere su questo misterioso numero che è il rapporto tra una circonferenza e il suo diametro e che ha infinite cifre dopo la virgola che si susseguono senza periodicità. Ci sono quattro pagine dedicate alla cronologia delle scoperte importanti che, nella storia, si sono fatte su questo numero. L'ultima notizia che riguarda delle proprietà matematiche di questo numero è datata 1882 e dice: “Ferdinand von Lindemann dimostra la trascendenza di pi greco”. La trascendenza è una proprietà matematica, non vuole dire che pi greco è un numero divino e perciò trascendente. O si? Mah!
Dopo di quella data non vi sono scoperte su delle proprietà matematiche, ma vi sono solo notizie di calcoli di cifre decimali dopo la virgola. A partire dal 1947: “Ferguson calcola 808 decimali di pi greco con una calcolatrice, impiegando quasi un anno”. Fino al 1997: “Kanada e Takahashi calcolano 51.5 miliardi di cifre su un Hitachi SR2201 in poco più di 29 ore”. E' possibile che dal 1882 in avanti non sia stata fatta nessuna scoperta su delle proprietà matematiche, ma sono riusciti solo a sfornare miliardi di cifre dopo la virgola? Non sarà successo che troppo affidamento alla tecnologia ha come inibito quelle scintille di genio degli studiosi e ha consentito loro solamente di sfornare miliardi di cifre dopo la virgola, in una gara di potenza di calcolo delle macchine senza senso?

martedì 12 febbraio 2008

AIUTO, MI STA SCAPPANDO IL COMPUTER DA SOTTO IL MONITOR (7)

Trovo anche pregevole la collaborazione tra molte persone che è stato possibile realizzare tramite internet. Le chat, i forum di discussione, che sono luoghi virtuali in cui più persone da luoghi diversi, tramite computer, possono intavolare una discussione comune. Wikipedia mi affascina molto, perché è una enciclopedia collettiva, in cui ognuno può collaborare e inserire delle voci nuove o completare quelle esistenti. Youtube, che è una raccolta sterminata di video, dove puoi trovare di tutto, e ognuno può inserire i suoi video che intende mettere a disposizione di tutti.
Ma mi affascinano molto anche i progetti di calcolo distribuito. Ci sono delle ricerche che richiedono che il computer lavori indefessamente facendo milioni e milioni di calcoli (tipo ricerche sui numeri primi o delle ricerche mediche che analizzano molecole e proteine). Se si distribuiscono i calcoli che si devono fare su migliaia di computer, il tempo in cui si possono ottenere dei risultati diventa migliaia di volte più piccolo. Mettiamo che per compiere completamente una ricerca io debba fare lavorare il computer per 50000 anni. E' impossibile che io veda i risultati. Ma se io riesco a distribuire i calcoli da fare su 50000 computer diversi, in un anno avrò completato la mia ricerca. Con internet è possibile partecipare a questi progetti di calcolo distribuito. Basta collegarsi a un sito di calcolo distribuito (per esempio www.chessbrain.net) e fare in modo che il nostro computer ottenga una fetta di lavoro da eseguire. Viene installata una applicazione sul nostro computer che lavora indipendentemente da noi. Lavora solo quando il computer utilizza il minimo delle sue risorse, cioè gran parte del tempo.

AIUTO, MI STA SCAPPANDO IL COMPUTER DA SOTTO IL MONITOR (6)

Come si può programmare un computer in modo che realizzi qualcosa di pregevole?
Mi viene in mente, per esempio, a come potrebbe essere usato nel controllo delle traiettorie delle sonde o satelliti spaziali. Io non so esattamente come funzionano effettivamente in questi casi, ma posso immaginare un modo in cui potrebbero funzionare. Quando un satellite è in orbita, conoscendo esattamente la posizione e la velocità, se ne può calcolare la traiettoria, però a meno di un certo errore, perché ci sono degli elementi imponderabili. Allora si rende necessario, ogni tanto, controllare se c'è stata una deviazione piccola o grande dall'orbita prestabilita e di azionare eventualmente dei piccoli razzi del satellite in modo da rimetterlo sulla giusta orbita. Questo è un lavoro che può fare benissimo un computer. Il computer potrebbe ricevere i dati di posizione e velocità del satellite, via etere, ed elaborarli, ed eventualmente trasmettere dei segnali via etere in modo da azionare i razzi del satellite per correggere la piccola deviazione dall'orbita. Oppure, se il satellite è privo di razzi e di alcun controllo, perché si è perso il controllo, si può fare in modo di monitorare i dati riguardanti la posizione e velocità del satellite e fare in modo che il computer li riceva per poter stabilire con buona approssimazione quale sarà la sua traiettoria da lì a breve tempo, ed eventualmente avvisare per tempo le popolazioni, se ci sono dei rischi che il satellite possa cadere in qualche luogo abitato (speriamo che non capiti mai!).

AIUTO, MI STA SCAPPANDO IL COMPUTER DA SOTTO IL MONITOR (5)

Internet si regge su pochi elementi strutturali di base. In primo luogo ci sono questi grandi computer (o server) che funzionano 24 ore al giorno e sono collegati tra loro in questa rete delle reti mondiale. Questi server “ospitano” i siti, i quali sono consultabili 24 ore al giorno e ospitano le caselle di posta elettronica, che sono pronte a ricevere la posta ad ogni ora del giorno. Poi ci sono i motori di ricerca, che sono anch'essi dei grandi computer che perlustrano ogni giorno tutta la rete mondiale a caccia di informazioni. Cosicché quando inseriamo i termini di ricerca in un motore di ricerca, il motore ci restituisce dei risultati che ha già trovato e organizzato nella sua memoria in un lavoro quotidiano indefesso. Infine, come elemento base, c'è il protocollo di comunicazione TCP/IP, che consiste nell'inviare le informazioni suddivise in piccoli pacchetti. Anche se a noi sembra che i risultati arrivino tutti in una volta, in realtà vengono spediti in tanti piccoli pacchetti, talvolta così velocemente che non ce ne accorgiamo. Ogni pacchetto di informazione contiene l'indirizzo IP (Internet Protocol) del destinatario, in modo da poter essere instradato correttamente nei vari nodi della rete mondiale. E contiene anche le informazioni di come ricongiungersi con gli altri pacchetti suoi compagni, in modo che si possa ricostruire l'informazione completa.

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