giovedì 26 febbraio 2009

TATOO

In qualche punto della Bibbia sta scritto che del Signore non bisogna farsi alcuna immagine. Non immagini scolpite o disegnate e nemmeno immagini di altro tipo, datosi che il Signore non può certamente essere contenuto nei nostri limitati pensieri.
A causa di ciò, so, per esempio, che i musulmani vietano addirittura di disegnare dipinti che raffigurano dei volti umani. Invece gli evangelici, a differenza della Chiesa Cattolica, non hanno il culto dei Santi, sempre per il motivo di non venerare immagini, le immagini dei Santi. A mio modesto avviso, questo mi sembra, in tutte e due i casi, un eccesso di devozionismo (quando non si tratta di fanatismo vero e proprio) alla parola del Signore di non farsi alcuna immagine di Lui. Perché un dipinto non intende in alcun modo rappresentare Dio e venerando un Santo, si venera la grazia e la presenza di Dio in Lui e non si idolatra una creatura umana. Gesù il Cristo, il Signore, ha preso una carne umana per elevarci alla Sua infinita altezza e la venerazione di un Santo non è che la proclamazione di questa verità. Detto ciò, vado a parlare di qualche cosa che mi sembra molto più grave. E cioè della tendenza, sempre più dilagante, di imbrattare il corpo umano, il perfetto corpo datoci da Dio, con dei tatuaggi. Intanto pare che la prima causa di infezioni, tipo epatiti, ecc., siano i tatuaggi. E poi i tatuaggi impediscono ai pori della pelle la traspirazione dell'aria. Penso che i vips abbiano una grande responsabilità nei confronti della gente che li guarda dai media, se si presentano con il corpo tatuato, perché contribuiscono a diffondere questa cattiva moda. Penso che in questo caso sia giusto e doveroso il “non imbrattare il nostro corpo perfetto donatoci dal munifico Creatore con immagini alcune”, né di serpenti, né di fantasia generiche e nemmeno di Santi, né di Madonne, né di Cristi! Il Cristo, la Madonna e i Santi li vedremo, in Cielo, nel loro corpo glorificato, dopo il giorno del giudizio! Non c'è bisogno di rappresentarli sul nostro corpo! Ogni poro della pelle ci è stato dato dal Signore perché traspiri l'aria! Impedire questa traspirazione dell'aria ad un lembo di pelle è impedire che si compia la volontà di Dio per quel lembo di pelle! Non è poca cosa, tenuto anche conto che se si contribuisce a diffondere questa moda, ci saranno milioni di lembi di pelle che non assolveranno al loro dovere traspirando l'aria! Una decina di anni fa, in un periodo in cui mi ero dedicato al disegno con un discreto successo, un mio caro amico mi chiese se gli facevo un disegno (di un paracadute o di un Cristo), disegno che poi lui si sarebbe fatto tatuare sul braccio. Subito gli dissi di sì, ma poi, ripensandoci, io non volevo che si facesse tatuare il suo perfetto corpo, e allora gli dissi di no, spiegandogli la ragione. Fatto sta che, nel giro di dieci anni, questo mio caro amico è andato lo stesso a farsi tatuare il corpo, e non una, ma più volte. E una volta persino si è fatto tatuare il volto della nostra cara Madre celeste, la Ss. Madonna, sul braccio! “Sei sicuro che la Madonna era d'accordo, avevi chiesto alla Madonna?” gli ho detto io. “No!” fu la sua risposta! Io mi sono grandemente rammaricato nel vedere che questo mio caro amico si era imbrattato tutto il suo corpo perfetto con tatuaggi “indelebili”, ma non gli ho detto nulla, eccettuata quella volta del tatuaggio della Ss. Madre celeste! Non gli ho detto nulla perché non sempre si può fare i predicatori! Se bastassero solo le parole a convincere le persone! Adesso i tatuaggi si possono togliere con il laser, ma ho letto che si paga non so se 500 euro a seduta, e per togliere un tatuaggio solo, una seduta spesso non basta! Inoltre ho letto che è un intervento “dolorosissimo”! E comunque c'è gente che affronta questo intervento dolorosissimo perché rammaricata di essersi fatta fare quel dato tatuaggio!

COGLIONE DI PROFESSIONE

Che mestiere fai?”. “Che mestiere faccio?” vi rispondo io. “Faccio il coglione!!!”. Giro come un coglione e qualcuno pensa e dice “imbroglione!”. “Svegliati e vai a lavorare!!!” mi sento dire. E io che posso rispondere: “Sono già finiti i piatti da lavare?”. “No, non sono ancora finiti. Cerca, cerca, perché i posti so' tanti”. “Sì, lo so, però mica ti trattano con i guanti!”. “E adesso che i posti stanno diventando pochi?”, dico io. “Si faranno le barricate e accenderemo di nuovo i fuochi?”. Buonasera, permettete che mi presenti? Di mestiere faccio il coglione. COGLIONE DI PROFESSIONE! Tutto il giorno cazzeggio come un coglione (a sera però mi arricreo accendendo la televisione! Telegiornali, notizie, la Dandini, del mondo mi assorbo tutte le sporcizie!) La mattina mi alzo. Desidererei leggere, desidererei studiare! Invece la Croce devo portare! Cerco (sempre più di rado) qualche annuncio di lavoro buttato lì tra queste nostre immondizie. Cerco letture in biblioteca. Incontro gente. Incontro gente povera, disadattata come me, gente che non mi guarda come un deficiente! E allora io proprio così, come farebbe un grande coglione, proprio così come farebbe un perfetto deficiente, ripeto sempre quelle stesse cose: “Coraggio. Non siamo soli a questo mondo. Non si può avere tutto! Non cercare una realizzazione terrena!” Ma che gran coglione! Ma che grande coglione!!! Proprio l'esatto contrario di ciò che racconta la televisione!

venerdì 20 febbraio 2009

EINSTEIN = mc²

Anni fa una mia amica mi chiese che cosa volesse dire questa famosa formula, E = m·c², scritta a corollario, si può dire, della prima stesura della teoria della relatività di Einstein. A me interessa la fisica e ogni tanto riesco anche a studiarla, ma allora non seppi che cosa risponderle. Col passare del tempo mi sono documentato. Immagino che ci siano tante persone, con scarsa familiarità con la fisica, che desiderano saperne qualche cosa di più. Innanzitutto questa formula è un risultato importante, con risvolti pratici, ma non rappresenta il risultato più importante della teoria della relatività. La scoperta più importante della relatività, dal punto di vista concettuale, consiste nel fatto che il tempo e lo spazio perdono quel carattere assoluto che avevano prima e diventano relativi ai diversi osservatori: per due osservatori che si muovono uno rispetto all'altro, gli spazi si misurano in maniera diversa e così tempi! Quello che invece rimane costante è la velocità della luce, velocità che è uguale a spazio diviso tempo! E = m·c² si legge così: l'Energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato. E fin qui non ci sarebbero tanti problemi, se non fosse che queste tre cose: l'Energia, la massa e la velocità della luce sono, nella percezione comune, tre cose completamente scollegate tra di loro! E' come dire: Cipolle = Carote moltiplicate per il peso in Kg. dell'ortolano. Che c'azzecca? Benedett'Iddio! E infatti la straordinarietà di questa equazione consiste proprio nel correlare tra di loro grandezze che sembravano del tutto scorrelate! Ma esaminiamo meglio che cosa significano queste tre grandezze. Partiamo dalla massa: la massa di un oggetto è quella che comunemente esprimiamo col peso: io peso 85 Kg., un litro d'acqua pesa 1 Kg., ecc.
La massa di un oggetto si misura in Kg., anche se la
massa, per essere più precisi, è da distinguere dal peso: infatti sulla luna il mio peso va diviso per 6 (sulla luna si è più leggeri perché la luna esercita meno forza di gravità) mentre la massa rimane sempre quella: 85 Kg., esprimendo la massa la quantità di materia. L'Energia è una grandezza fisica che è correlata al movimento. Un corpo (o una particella) più si muove velocemente e più possiede energia. Più precisamente la quantità di Energia di un corpo in movimento è data da: E = ½ · m · v². Cioè è data dalla sua massa, moltiplicata per la sua velocità elevata al quadrato, il tutto diviso per due! La velocità, in questo caso, si esprime in metri al secondo, la massa in chilogrammi e l'Energia in Joule! Ma anche la radiazione, come quella solare, per esempio, possiede Energia e infatti l'effetto dei raggi del sole è quello di riscaldare i corpi, ma aumentare la temperatura dei corpi altro non vuol dire che aumentare il movimento delle molecole di cui essi sono composti! Energia dunque correlata al movimento! Una legge fisica importante è quella della conservazione dell'Energia. I raggi del sole cedono la loro Energia alle molecole dei corpi. L'Energia non si perde ma passa da una parte all'altra, da una particella all'altra! Così, se si scontrano due o più corpi con diverse masse e velocità e perciò con diverse Energie, come nel gioco del biliardo, per esempio, se si misura l'Energia totale dopo lo scontro, essa deve risultare uguale all'Energia totale prima dello scontro! La velocità di un corpo, lo sappiamo, è data da spazio diviso tempo, ossia dallo spazio che il corpo percorre in una certa quantità di tempo. In fisica, quando si parla di velocità, si parla di velocità istantanea, ossia della velocità che un certo corpo possiede in un dato istante! Questo può sembrare contraddittorio, perché ci vuole un certo lasso di tempo per misurare la velocità, e se il tempo è istantaneo cioè è uguale a zero, per che cosa divido lo spazio? Spazio diviso tempo diventa: spazio diviso zero! In realtà non si pensa che il tempo sia proprio zero, ma che possa essere preso piccolo a piacere e così si può parlare di velocità istantanea! Consideriamo le due formule che abbiamo scritto: E = ½ · m · v² e E = m·c² Possiamo vedere che entrambe contengono una massa e una velocità al quadrato, infatti c² è la velocità della luce elevata al quadrato! Così vediamo che anche le unità di misura corrispondono! [Joule = Kg. · metri² / secondi²]. Allora, come interpretare l'equazione di Einstein: E = m·c² ? A differenza dell'altra equazione che abbiamo scritto, il corpo (o particella) di cui vogliamo conoscere l'Energia, non è in movimento. L'equazione di Einstein ci dice che un corpo (non necessariamente in moto) possiede in se stesso Energia (data dalla formula) solo per il fatto di possedere una massa! C'è una equivalenza! Le due cose sono identificate in una cosa sola: la massa-Energia! Ma come accorgersi di questa Energia? Sta di fatto che questa massa-Energia, a volte si manifesta sotto forma di massa, a volte sotto forma di Energia, a volte di tutte e due! Cosicché, dopo Einstein, non è più la sola Energia che si conserva, ma si conserva la massa-Energia! E veniamo al dunque: nelle reazioni nucleari si verifica che gli atomi di Uranio si dividono in due liberando altre particelle e liberando Energia. Questa Energia può manifestarsi sotto forma di movimento di particelle, di atomi e quindi di calore e può manifestarsi sotto forma di radiazione. Se si misura la massa di ciò che è rimasto dopo la reazione, si scopre che la massa totale è diminuita rispetto a prima! Dunque nella reazione di fissione dell'Uranio abbiamo una scomparsa di massa che si è trasformata in Energia! La quantità di Energia prodottasi deve essere calcolata con l'equazione di Einstein dove per m si intende la “massa mancante”!
Poiché l'atomo di Uranio è un atomo “pesante”, la liberazione di Energia avviene quando l'atomo si divide in due e questo avviene anche con l'emissione di altre particelle radioattive e questo è il più grosso problema delle nostre centrali nucleari!
Quando invece gli atomi sono “piccoli”, come nel caso dell'Idrogeno, allora la liberazione di Energia avviene quando gli atomi di Idrogeno si riuniscono tra di loro per formare un atomo più grande (Elio)! Questo è ciò che avviene nelle reazioni nucleari che avvengono all'interno del sole! In questo caso non c'è emissione di particelle radioattive e l'Energia così ottenuta è Energia pulita! E' l'obiettivo degli scienziati di ottenere Energia pulita in questo modo, ma ancora non sono riusciti ad ottenerla!

lunedì 16 febbraio 2009

ANIMA MIA

Anima mia,
tu sei quella persona con la quale io vorrei stare.
Mi rallegra la tua presenza.
Mi rallegra la tua allegria.
Mi rallegra la tua dolcezza.
Mi rallegra la tua poesia.
Tu sei un'anima dolce
un'anima amante
e per questo io sarei felice
di stare con te.
Non mi addolorare
con il tuo dolore
per te nel mio cuore
non c'è altro che amore.
Un'altra donna dentro non ci sta
il mio cuore è per te
che cosa ci vuoi fa?

venerdì 13 febbraio 2009

LA LEGGE E' LEGGE!

Una società senza legge sappiamo bene che è impossibile. Ci vuole una legge che disciplina la società. Ci vogliono delle regole dentro le quali camminare. Non è possibile affidare tutto al reciproco rispetto tra gli uomini e all'improvvisazione degli uomini a meno di essere una comunità angelica, dove tutti sono perfetti, senza tare e sono completamente dediti, ognuno, al servizio degli altri. Pur tuttavia la nostra società si fonda, in una certa misura, sul reciproco rispetto! Così come si fonda, in qualche misura, sull'iniziativa personale, sull'improvvisazione! Non può essere dettato tutto dalla legge pura e nuda, dalle regole scritte a cui ubbidire, a meno di non essere diventati completamente degli automi, che non hanno più una coscienza civile, un senso del bene e del male e agiscono solo perché sono programmati con delle regole! A sentire il telegiornale, sembra che basti emanare una legge per risolvere tutti i problemi! Tutto è ridotto in termini politici! Sembra davvero che sia sufficiente che il governo emani quelle leggi giuste, per appianare ogni tipo di problema! Ecco che allora le leggi si susseguono e si accatastano le une sulle altre rendendo difficile persino all'Azzeccagarbugli di turno la loro corretta interpretazione! E' necessario un certo equilibrio tra la società civile, cioè il vivere spontaneamente in società e la legislazione che è l'esercizio della forza nel fare rispettare certe regole! Perché se viene a mancare questo equilibrio si finisce per vivere in uno stato autoritario, o, come nel nostro caso, in uno stato dove non si soddisfano davvero i bisogni e i desideri dei cittadini! Oppure si può finire nell'anarchia! Quando ogni cosa è data dall'esercizio del potere, allora il potente di turno prende le redini e rovescia il governo in carica con un colpo di stato! Oppure diventa tutto un gioco di potere, con i diversi poteri che si contrastano l'uno con l'altro per emergere! La legislazione, con il relativo uso della forza per farla applicare, deve consistere in quel minimo necessario perché non prevalga la violenza o l'ignoranza e poi tutto il resto deve essere affidato alla società civile, ai rapporti reciproci tra le persone!
Infine, cosa estremamente importante, la legislazione deve essere compilata secondo criteri di giustizia e di prudenza che si richiamano sempre al vivere civile! Non è a capriccio del legislatore che deve essere compilata la legge, solo perché il legislatore ha il potere di emanare le leggi! Per esempio, una pena troppo severa è vissuta, da chi ha commesso uno sbaglio, solo come un'ulteriore sopraffazione nei suoi confronti! Invece una pena commisurata a quanto il colpevole è in grado di sopportare lo pone nelle condizioni di accettare, lui stesso, a seconda della sua coscienza, la pena come strumento per lui di redenzione e quindi lo rimette di nuovo in relazione con la società civile! Si dovrebbe assegnare una pena commisurata a quanto il colpevole è in grado di sopportare e che serva a lui come strumento di redenzione e non come abbattimento definitivo, però si devono sempre adottare quelle misure cautelari perché il colpevole non torni a commettere nuovamente reato. Perciò io vedo anche bene delle forme di semilibertà, studiate ad hoc, con qualche tipo di sorveglianza speciale.

mercoledì 11 febbraio 2009

PREGHIERA

Benedicici, O Altissimo e maestoso Signore
Sostienici nella nostra tribolazione quotidiana
Non dimenticarti di donarci tanta forza quanta
ci è necessaria per la nostra fatica quotidiana
Illuminaci e sostienici
Perdona le nostre falle
così come noi perdoniamo
le falle dei nostri fratelli
Volgi infine il tuo sguardo
benevolo e misericordioso
verso di noi e donaci
il pane di cui abbiamo bisogno
anzi il Pane spirituale e il Vino spirituale
e il Pane e il Vino consacrati
con rito sacerdotale
Insieme a ogni altra dovizia
di cui Tu, Altissimo e Buonissimo
ci vuoi rendere lieti
Rendici fanciulli nello spirito
umili e semplici come bambini
confidenti nella Tua immensa bontà
e nel Tuo infinito amore.

martedì 10 febbraio 2009

DIO E' DURO? NO, DIO E' GIUSTO!

Eluana ora è tra gli angeli del Cielo. Pace all'anima sua. Purtroppo ci sono coloro per i quali la morte è morte dello spirito e di questi ci si deve preoccupare! Coloro i quali nella loro vita spirituale è come se fossero in coma vegetativo! Sebbene fisicamente appaiano a noi presenti e in ottimo stato di salute! Eppure vivono una vita che è morte dello spirito: un inferno! L'inferno esiste ed incomincia già su questa terra nel cuore degli uomini che non amano Dio! L'inferno è un cuore chiuso, duro, egoista, freddo, incorreggibile, superbo, altezzoso, incapace di amare! Che cosa dire a questi infelici che rifiutano Dio come loro padre? Bisogna dire loro che ci sono leggi dettate dalla materia e ci sono leggi dettate dallo spirito! Così come è stata tolta l'alimentazione fisica ad Eluana e quindi è stata negata a lei ogni speranza di possibile guarigione, così a coloro che non accettano Dio come loro padre amorevole e forte, viene ora staccato l'ultimo sostentamento spirituale che li tiene in qualche parvenza di vita spirituale. Sì, perché il Signore amorevolissimo e sapientissimo ha deciso nelle Sue imperscrutabili leggi che ognuno vada al destino che si è scelto, che si assuma la responsabilità della sua scelta! Infatti l'amore infinito di Dio non esclude la assoluta libertà della nostra insindacabile scelta! E' giusto che sia così! Una volta fatta la scelta, e abbiamo avuto un'intera vita di tempo per farla, non esistono altri tergiversamenti! Dio è duro? No, Dio è giusto!

domenica 8 febbraio 2009

CIAO ELUANA, CON TE SE NE VA VIA ANCHE L'ULTIMA SPERANZA!

Hanno sospeso l'alimentazione ad Eluana Englaro. Finalmente ce l'hanno fatta! Quando c'è qualcuno sospeso sul burrone è meglio dargli una spinta e buttarlo giù e che cavolo, mica si può vivere sempre così, sospesi tra la vita e la morte! Noi dobbiamo essere sicuri, dobbiamo sapere che cosa è la vita e che cosa è la morte, mica possiamo stare così in una vita di incertezze! E una volta che abbiamo stabilito che quella di Eluana non è vita, allora tanto vale farla finita! Poi ci sono anche quelli che non sanno, che non vogliono sapere o che hanno rinunciato a sapere che cosa è la vita e che cosa è la morte, e tra di questi ci sono anche io, non per ignavia, ma perché di fronte al grande mistero della vita ritengono di essere ignoranti e forse è meglio lasciare parlare Qualcuno che la vita la conosce meglio di noi, e questo Qualcuno non può che essere Dio! Intanto ricordiamo pure che Cristo faceva i miracoli laddove si credeva in Lui! Il padre di Eluana non solo non crede in un possibile miracolo, ma addirittura vuole accelerare la dipartita della sua figlia da questo mondo! Come non pensare che la realtà ci si presenta di fronte come uno specchio e che la vita vegetativa di Eluana altro non è che uno specchio della nostra vita spirituale, che non è una vita spirituale VIVA ma è una vita spirituale vegetativa! Una vita spirituale senza fede, a cominciare proprio dal padre di Eluana. Forse il Signore non aspetta altro che un atto di fede da parte del padre di Eluana per operare un miracolo! MA DOVE NON C'E' FEDE NON CI SONO MIRACOLI!
Tante persone, a noi care e non, ci possono dire: se mi dovesse accadere questo e questo allora è meglio che io muoia, uccidetemi pure! Ma non per questo noi poi diamo loro ascolto, tanto più se si tratta di persone a noi care! Forse non vogliono essere un peso per noi e ci dicono: uccideteci, lasciateci andare via! E noi abbiamo il dovere di rispondere loro: non siete mai un peso! Semmai siete “ala” che aiuta la nostra fede e la nostra speranza a volare più in alto! Chi è che può decidere della sua propria vita con un testamento cosiddetto “biologico”? La nostra vita dipende dagli altri, sempre, e noi vogliamo lasciare andare via le persone a noi care? Se vogliamo lasciarle andare via allora forse non sono state mai per noi “persone care” e forse proprio per questo che si sono ammalate!
E' comprensibile che Eluana, prima dell'incidente, abbia espresso la sua repulsione al pensiero di vivere una vita vegetativa come quella che poi è toccato a lei di vivere! A chi di noi piace una vita così? A nessuno! Ma in fin dei conti adesso lei “dorme”,
ALLORA PERCHE' TURBARE IL SUO SONNO? TOCCA A NOI TUTTI VEGLIARE SUL SUO SONNO! PERCHE' INTERVENIRE IN MANIERA COSI' RUDE TOGLIENDO A LEI L'ACQUA E IL CIBO E COSI' DISTRUGGENDOLA FISICAMENTE CON UN LENTO CONSUMARSI, TRA L'ALTRO NON SAPENDO NEMMENO SE E QUANTO LEI SOFFRIRA' DI QUESTO? Non c'è accanimento terapeutico nel continuare a somministrare a lei l'acqua e il cibo perché si tratta solo di quegli elementi naturali di cui il suo corpo ha naturalmente bisogno per continuare a vivere! Si potrà forse dire che c'è bisogno della tecnologia avanzata del 2000 (del “sondino”) per continuare a somministrarle gli alimenti, ma è come se ci fosse, sopra una montagna, una persona prigioniera che ha continuamente bisogno che con un elicottero le portino del cibo. Allora cosa vogliamo dire, che in questo caso c'è accanimento terapeutico solo perché il cibo è portato con l'elicottero che è un prodotto tecnologico avanzato? Ciao Eluana, ORMAI “QUELLI CHE SANNO” HANNO GIA' DECISO! CON TE SE NE VA ANCHE L'ULTIMA SPERANZA!

sabato 7 febbraio 2009

SIA STRAMALEDETTO QUESTO FUMO!

Quanti soldi che se ne vanno in fumo! E con loro la nostra salute! Io ho provato, in un periodo della mia vita, a fumare, ma non sono riuscito a prendere questo vizio! Diciamo che mi faceva proprio schifo e poi dicevano che non lo respiravo nemmeno, il fumo! Tanto di guadagnato per me e per la mia salute! Avevo provato a fumare in un periodo della mia vita in cui ero letteralmente distrutto e qualcosa dentro di me era morto. Il mio ragionamento era: morto per morto, tanto vale che faccio qualcosa che mi distrae. Pensavo: sono io che decido come dovrò morire, se proprio dovrò morire di fumo, tanto sto morendo lo stesso dentro di me. Lo feci per cercare una qualche distrazione. Un gesto ripetitivo e liberatorio che proiettasse meglio la mia vita in quell'assurdo in cui era già piombata! Una sorta di complicità con il male! Se proprio il male devo subirlo, anche non volendo, allora tanto vale che instauro una certa complicità con esso! Per fortuna la mia avversione per questo stramaledetto fumo era così tanta che mi disgustai e io non so come si possa prendere questo vizio! Forse io non sono proprio il tipo da prendere questo vizio! Ad ogni modo credo di avere compreso le ragioni profonde della psiche che fanno sì che molti cadano in questo vizio stramaledetto! Appunto quelle che ho descritto parlando della mia personale esperienza, della complicità con il male, del “se proprio devo morire, decido io come!”. E qui viene fuori questa verità: che ad ogni malattia spirituale corrisponde una malattia fisica, se consideriamo che il fumo, in se stesso, è una malattia! Lo è pur non portando altre malattie con sé! E' disgustante di per se stesso! La malattia spirituale, nel mio caso, è che io avevo perso la fiducia in Dio e pensavo giusto di potere decidere io come morire e come vivere, senza prestare ascolto alla voce di Dio che parla nel semplice buon senso e ti dice che non ti è lecito attentare senza serio motivo alla salute del tuo corpo! Allora se noi pensiamo a guarire da questa malattia, della sfiducia in Dio e del decidere noi della nostra vita e della nostra morte, avremo tanto di guadagnato in salute spirituale e anche in salute fisica!
Ecco dove dobbiamo andare a cercare la radice dei nostri mali! Recuperiamo la nostra fiducia in Dio! Allora ci risulterà facile fare la Sua volontà che è anche quella di tutelare la nostra stessa salute! Il Signore sulla croce non aveva nulla, solo aveva la santissima e nuda volontà di Dio, bontà infinita Sua per noi, a cui ubbidire! Allora noi possiamo stare sulla nostra croce quotidiana, senza cercare nessun conforto umano (o disumano)! Senza cercare appiglio nei vizi che ci uccidono. Il Signore stesso ci aiuterà a stare sulla nostra croce quotidiana, che non sarà così atroce come la croce del Salvatore!

domenica 1 febbraio 2009

GUSTO LA MIA POVERTA'

Gusto la mia povertà. Come un tè leggero, quasi insapore. Le ore che volano via così e tu inchiodato alla tua inoperosità. Alla tua completa, così pensi tu, inutilità. E ben lo so quanto mi costa cara questa inoperosità forzata. Come il più duro lavoro. Che si va ad aggiungere, giorno dopo giorno, ora dopo ora, a un monte ore di inoperosità da fare invidia a chiunque. Come se mettere a confronto, per competizione, questo monte ore di inoperosità fosse di qualche vantaggio per qualcuno. Questa è la mia croce quotidiana che mi inchioda le braccia. E dalla mia pacifica rassegnazione nasce la consolazione per il mondo che deve nascere. Dio distribuisce le Sue consolazioni a partire da un sacrificio accettato con, per amore. Questo è il mio duro lavoro da anni. Un inesorabile volere divino che mi inchioda, immancabilmente, alla mia inoperosità, senza che io possa evitarlo in qualche modo. Così come l'operaio attende il suo fine turno, anche io attendo, quotidianamente, il mio fine turno, il momento nel quale posso finalmente dedicarmi a qualcosa: una lettura, uno studio, qualcosa da fare insomma. Questo fa parte delle cose non dette, delle recriminazioni non dette e non dicibili. Nel monte delle recriminazioni quotidiane da cui ci sentiamo sommersi, non si vantano recriminazioni simili a queste, nelle quali uno è condannato all'impotenza, perché sembra che tutti abbiano qualche cosa da fare e sappiano sempre perfettamente che cosa fare. Ma è solo perché c'è un monte di cose non dette e non dicibili. Ecco che allora questo si inserisce in un circuito di condivisione, sebbene nessuno ne parli. Ma io non recrimino nulla. Accetto in silenzio la volontà di Dio.

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