lunedì 30 marzo 2009

SIGNIFICATI MISTICI DEL GIOCO DEGLI SCACCHI

Premetto che io non sono un giocatore di scacchi, ma sono un eterno principiante in questo gioco, sebbene non posso nascondere che esso esercita su di me un certo fascino. Penso che il gioco degli scacchi deve avere qualche proprietà nascosta che lo rende così interessante, dato che esso esiste da secoli e vi si sono dedicate menti geniali ed esiste una vasta letteratura su di esso. Probabilmente le sue semplici regole sono congegnate così bene tra di loro che questo gioco ha mantenuto vivo l'interesse e il suo fascino per secoli! Forse questo gioco potrebbe anche essere un dono di Dio, nel senso che il suo inventore, chiunque esso sia, quando ha inventato le regole del gioco, forse non immaginava che queste regole erano congegnate così bene tra di loro da durare secoli (sebbene con qualche variazione)! E quindi ci sarebbe stata forse un'ispirazione divina alla base dell'invenzione di questo gioco! Ma vediamo se ci sono dei significati mistici in questo gioco! Innanzitutto esso si gioca su una scacchiera di 8 x 8 caselle! Otto, come l'ottava della scala musicale: do-re-mi-fa-sol-la-si-do. O come le tappe della vita dell'uomo: nascita-infanzia-pubertà-adolescenza-maturità-età_adulta-vecchiaia-morte (o seconda nascita). (Vedi il post SETTE: NUMERO DIVINO E INSONDABILE del 19-02-2008). Per chi è credente, alla morte avviene una seconda nascita (che non è reincarnazione, in proposito vedi post REINCARNAZIONE (O NO?) del 14-02-2008) così come il Pedone che arriva all'ultima casella (o traversa) e viene promosso e diventa un pezzo più importante! Per entrare nel campo nemico bisogna arrivare alla 5° traversa, che nella nostra analogia corrisponde alla fase della vita della maturità! Ma forse la cosa che più di tutte rende affascinante il gioco degli scacchi è che per vincere la partita bisogna mettere fuori uso il Re avversario (o il proprio, per perderla). Non è un gioco a punti! Anche se io ho perso quasi tutti i pezzi e nonostante tutto, con il mio ormai debole esercito, riesco a fare “Scacco Matto” (dall'antico persiano “shah mat” che significa “il Re è morto”) all'avversario, allora ho vinto la partita! Non è come il Congresso di Vienna o la Conferenza di Yalta, dove i potenti che hanno le vinto le guerre, con una valutazione arbitraria delle vittorie e delle perdite, e quindi ai punti, decidono come spartirsi il mondo! Nel gioco degli scacchi si è ricondotti all'essenziale! E' come nella vita, o tu sei vivo o tu sei morto! Anche un potente condottiero che ha vinto la guerra, o è vivo o è morto, o sta bene o sta male, o è felice o è infelice (a proposito, George W. Bush, tu che hai “vinto la guerra”, come te la passi ora? -Abbiamo vinto la guerra e abbiamo perso la pace- diceva qualcuno!). Così, nell'intimo della tua coscienza, o tu sei perdente o tu sei vincente! Ma questo dipende anche dagli obiettivi che ti sei prefissato!
Questo rende spettacolare il gioco degli scacchi, perché si possono anche sacrificare uno o più pezzi potenti allo scopo di catturare il Re avversario e così vincere la partita! La letteratura scacchistica è piena di partite memorabili condite di arditi sacrifici di pezzi potenti, come per esempio la Regina, che è il pezzo più potente di tutti!
Qualcosa che ancora ci richiama alla semplicità e all'eleganza in questo gioco è che inizialmente i pezzi
sono disposti simmetricamente. I due eserciti avversari, all'inizio del gioco, sono posti simmetricamente uno di fronte all'altro, così come se si guardassero in uno specchio. E anche ogni esercito è disposto simmetricamente rispetto a se stesso, con una simmetria però che è lievemente interrotta dalla coppia Regina-Re. La coppia Regina-Re, che all'inizio della partita sta proprio al centro di ognuno dei due schieramenti, è la più importante, perché il Re è il pezzo più importante perché vale la partita, mentre la Regina è il pezzo più potente per possibilità di movimento. La coppia Regina-Re che simboleggia l'uomo e la donna, il maschile e il femminile, o ancora, l'intelletto e la volontà! Sempre ricorrendo ad una simbologia mistica è come a dire che: senza l'intelletto (il Re) non si può stare e infatti, in Dante, Dio viene detto: “il ben dell'intelletto”, mentre senza la volontà (la Regina) non si può fare nulla, perché l'esercito dei pezzi senza la Regina vale ben poco, non si possono raggiungere i propri obiettivi, o il proprio obiettivo che è il “ben dell'intelletto”!
Analizzando e confrontando il movimento dei vari pezzi tra di loro mi sono accorto che esiste una certa misteriosa simmetria, passata sempre inosservata! Infatti si possono classificare i pezzi in due tipi: quelli a raggio lungo (Torre, Alfiere e Regina) e queli a raggio corto (Pedone, Cavallo e Re). Il movimento del Re è esattamente uguale a quello della Regina (movimento diritto e movimento in diagonale), salvo per il fatto che il Re si può muovere solo di una casella e la Regina di quante caselle vuole. Ma l'analogia stretta rimane solo per la coppia Regina-Re, perché i movimenti “diritto” e “in diagonale” della Torre e dell'Alfiere rispettivamente, appartengono entrambi al Pedone e al Cavallo, ognuno però con modalità differente! Il Pedone normalmente ha il movimento diritto della Torre e ha quello in diagonale dell'Alfiere se deve catturare un pezzo (movimenti solo in avanti), mentre il Cavallo riassume, in un solo movimento, sia quello diritto che quello in diagonale, infatti, ad ogni mossa, è come se il Cavallo si muovesse diritto di una casella e in diagonale di una casella!
Infine un'analogia con la vita umana! Gli scacchisti, coloro che a scacchi sanno giocare veramente bene, dicono che l' “apertura”, ossia le prime mosse del gioco (da 7 a 12 mosse circa), sono determinanti per tutto il prosieguo del gioco! Un campione che ha fatto un' “apertura” sbagliata difficilmente vincerà contro un altro campione! Il che è esattamente ciò che dicono gli psicologi, ossia che i primi anni di vita di una persona sono determinanti per tutta la vita a seguire! Però manteniamoci sempre dentro l'analogia scacchistica. Negli scacchi ciò che è veramente importante è valutare sempre attentamente tutte le possibilità offerte dalla posizione attuale dei pezzi sulla scacchiera! Si possono rovesciare le situazioni, se uno sta veramente attento! Perciò nessuno si dia per spacciato e non rinunci a ciò che veramente è importante negli scacchi come nella vita e cioè giocare, ossia vivere, facendo il proprio meglio, al di là di ogni possibile risultato e non dimentichi mai che Dio premia le buone intenzioni e non i risultati!

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