domenica 29 novembre 2009

Nessun uomo è buono, solo Dio!

Solo Dio è buono. La Scrittura ce lo ricorda in quell'episodio del giovane ricco che chiede al Maestro Gesù: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. E Gesù risponde: “Perché mi chiami buono? Solo Dio è buono”. Questo non nega la verità in cui credono i cristiani della divinità del Cristo, perché quell'umanità di Gesù faceva sentire a Lui di essere ancora perfettibile rispetto al Padre, e perciò non dice: “Solo io e il Padre mio siamo buoni, essendo io una sola cosa con Lui”! Solo Dio è buono, perché Dio è il sommo bene! Non è buono Berlusconi e non è buono Veltroni! Non è buono Di Pietro e non Maroni! Quel crocifisso che vogliono strappare, che hanno già strappato dal muro, ci ricorda sì, che la vita è sommo bene, una vita di fede in Dio almeno lo è, pur con tutte le magagne a essa correlate, ma a volte la vita e la felicità si devono pagare anche con il sangue! Altrimenti è una vita asettica, una vita che non vive, una vita che vuole tutto comodo, tutto facile! Non che debba per forza essere tutto difficile, ma un minimo di trasporto, di presa di posizione, di coraggio ci vogliono, che diamine! Senza quel minimo sarebbe tutto banalmente facile! Lo scientismo che riduce tutto a una scarica elettrica nel cervello! Quella scarica elettrica nel cervello che ti fa sentire felice, quello è il sommo bene per lo scientismo! Al di fuori di quella c'è il nulla, il buio cosmico, il buio più totale! Perché mai dovrebbe essere buono un Dio che permette tanti lutti, tragedie, pianto e miserie? La risposta della fede è semplice: perché Lui può disporre di tutte queste cose con infinita sapienza, affinché esse si tramutino da un male relativo in un sommo bene per noi, mentre un uomo qualsiasi non potrebbe avere questa perizia, e quindi sarebbe per un uomo difficile o impossibile potere dare arbitrariamente dei dolori ai suoi simili e sapere contemporaneamente che quei dolori sono dati a fin di bene! Eppure anche all'uomo tocca a volte questo destino, di dovere dare dei dolori ai suoi simili in vista di un maggiore bene futuro: come nel caso delle operazioni chirurgiche ad esempio (certo all'uomo non tocca mai di darli con la sapienza infallibile di Dio, e quindi c'è trepidazione in questi casi, col timore di sbagliare!). Queste sono tutte cose che si possono fare e dire che sono buone (ma poi non è così facile stabilire se lo sono veramente): difendere una nazione sterminando i “cattivi” nemici stranieri. Difendere la propria famiglia con le armi dai “cattivi” vicini di casa. Dare la morte prematura a un malato che soffre. Andare a caccia e a pesca per sfamarsi. Andare a caccia e a pesca per sport. Idem ma per lucro. Aiutare una donna ad abortire. Ammazzare le mosche che ci danno noia! Rinchiudere dei pesci in un acquario per la gioia visiva dei parenti e amici! Cogliere dei fiori! Attenzione che io non sto dando un giudizio positivo o negativo a tutte queste cose, perché credo che non ci sia sempre un modo netto di giudicare tutte queste cose, sto solo facendo un elenco! Ci sono quelli che augurano la morte a Berlusconi e quelli che simpaticamente “solo” lo vorrebbero paralizzato dalla testa in giù! Quelli che vorrebbero dare benessere e lustro all'Italia con nuove centrali nucleari e quelli che invece vorrebbero fare lo stesso ma facendo a meno dell'energia nucleare! Io vorrei solo mettere in evidenza il fatto che il nostro concetto di cosa è bene e cosa è male è molto relativo! Io mi tengo istintivamente alla larga da coloro che pretendono di portare giustizia sociale e che non hanno indosso l'abito dell'umiltà e della mitezza! Chiedete pure ai parenti delle vittime del terrorismo quanto “bene” hanno ricevuto e vedete che cosa vi risponderanno! Ecco allora la “favola” che ritorna, ma sempre attuale, tutt'altro che “favola”! I primi uomini che sentivano la voce di Dio e Dio che dice loro: Non mangerete dell'albero della conoscenza del bene e del male ma solo mangerete dall'albero della vita! Allora, io dico, sturiamoci per bene le orecchie, che si sono intasate da tanto tempo e udiamo per bene che cosa ci dice il Signore oggi, perché Lui ci vuole parlare anche oggi, proprio come ai primi uomini, solo che le orecchie ci si sono solo un po' attappate! Qual è stata la risposta di Gesù al giovane ricco? Gesù gli ha detto: le cose che devi fare, le sai già! E gli ha ricordato i comandamenti! Il giovane ricco risponde: faccio questo già dalla giovinezza! E Gesù “amandolo” (così dice la Scrittura): Ti manca ancora una cosa per essere perfetto: va', vendi tutti i tuoi beni e dalli ai poveri e poi seguimi! Ma il giovane se ne andò rattristato perché era molto ricco! Ecco la soluzione prospettata dal Vangelo: dare ai poveri tutto ciò che fino ad adesso abbiamo considerato un bene! I nostri beni sono nel nostro cuore, più che all'esterno, infatti il cuore del giovane ricco era ingombro dei suoi stessi beni e ciò impedì a lui di seguire Cristo! Quindi spogliare innanzitutto i nostri cuori da tutto ciò che consideriamo un bene assoluto e non è che un bene relativo! E seguire le orme di Cristo verso il bene assoluto del Padre! Ma non è possibile farlo se prima non ci sentiamo avvolti dall'amore del Cristo, quell'amore che il Cristo diede, come è scritto, al giovane ricco!

giovedì 12 novembre 2009

Risposta a Zeitgeist.

Zeitgeist è un film su internet che ha la pretesa di mettere in guardia la gente dagli inganni. A me sembra che è stato concepito da qualcuno che è stato egli stesso disingannato e mette in mostra niente altro che il suo grande disinganno, ma in quanto a proposte concrete c'è ben poco! Zeitgeist parla dell'inganno dell'11 Settembre, di cui io non parlerò qui, ne ho già parlato, della truffa del signoraggio bancario: una volta c'erano i signori che si arricchivano coniando le monete, oggi questo arricchimento illecito è fatto dalle banche. Ma prima di queste due cose Zeitgeist ha la pretesa di mettere in guardia dalla “campionessa più grande di tutti i tempi di stronzate”, così dice, che sarebbe “la religione”! Il modo in cui ne parla è veramente di un profilo spirituale molto basso, si vede che il creatore di Zeitgeist non ha mai fatto affidamento alla “religione”. Non avendoci mai creduto e quindi avendo accumulato poco o nessun tesoro davanti al Creatore, adesso ha persino la pretesa di mettere in guardia gli altri sul pericolo della religione! Come se davvero la religione fosse un pericolo in un mondo dove, a detta di Zeitgeist “ogni istituzione vi ha mentito”! Questo è il taglio del film: affermazioni categoriche, generiche! Forse avrebbe dovuto dire: ogni istituzione è stata capace di mentirvi! Invece mette le istituzioni religiose “in cima al sudiciume”! Il basso profilo spirituale di Zeitgeist, che probabilmente è più basso di coloro che poi vengono conquistati da questo film: infatti io so di una grande quantità di persone che non praticano la religione, però credono in un' entità suprema, in un Creatore. Invece Zeitgeist vuole mettere in ridicolo il fatto che la religione è stata capace di fare credere che c'è un Essere in cielo che vede tutto! Poi dice che questo Essere ha una lista di 10 cose da non fare (i dieci comandamenti), se no si è condannati all'inferno. Anche qui si rivela l'ignoranza che è a fondamento di Zeitgeist! La religione cristiana esiste da 2000 anni e uno dei suoi principali promotori e diffusori (annunciatori) è stato l'Apostolo Paolo. La teologia di Paolo mette ben in rilievo il valore della fede rispetto alle opere. Non siamo giustificati dalle opere, perché la Legge di Mosè testimonia che l'uomo è peccatore, ma siamo giustificati dalla fede in Cristo! Senza incoraggiare nessuno al peccato, perché poi l'Apostolo Paolo dice: dobbiamo renderci schiavi del peccato che porta alla morte perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E' assurdo! Allo stesso modo le beatitudini enunciate da Cristo sulla montagna non evocano lo spettro della punizione, ma incoraggiano ad agire positivamente: beati i miti perché erediteranno la terra (non dice il cielo: la terra), beati gli affamati e assetati della giustizia, perché saranno saziati, beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli, beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia, beati i puri di cuore che vedranno Dio e gli operatori di pace che saranno chiamati figli di Dio. E beati anche i poveri di spirito che erediteranno il cielo e gli afflitti che saranno consolati! Ce li vogliamo mettere, o no? La pietà di Cristo ce li ha messi! Ecco cosa poi dice il Cristo in Giovanni, cap. 3: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”. Il basso profilo morale di Zeitgeist: si ride della “fede” del Papa che gira con la sua papamobile dotata di vetri antiproiettile. Si pretende che il Papa abbia fiducia nel mondo quando il mondo ha dimostrato di non meritarsi questa fiducia: per ben due volte ha attentato alla sua vita! Parole del Cristo: “Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti”! Per quanto io sono convinto che l'iniziativa di dotarsi di una papamobile non possa essere venuta da Giovanni Paolo II, ma dal suo entourage, iniziativa da lodare e non da biasimare, quella di proteggere adeguatamente il loro capo e fratello maggiore, affinché potesse esercitare più tranquillamente il suo ministero, e credere anche lui di più nel Dio che lo ama! Non si fa nessun cenno in Zeitgeist dei martiri cristiani, che hanno difeso e diffuso il cristianesimo testimoniando e dando la vita per esso, come non si parla dei santi e martiri di ogni tempo, anche di oggi, che difendono la fede in Cristo e si battono contro le ingiustizie e contro la povertà, ma si parla di “spargimenti di sangue in nome della religione cristiana”! E' comodo usare questa tesi per scagliarsi contro la “religione”! Anche Bush ha dichiarato guerra al mondo in nome di Dio, ma una persona intelligente fa le sue ricerche senza dare credito alle menzogne di chi ha bisogno di rifugiarsi dietro un alto ideale per compiere i suoi misfatti! Io non voglio difendere la “religione” come istituzione! Io voglio difendere la fede! La fede è connaturata all'uomo, infatti gli uomini di tutte le epoche e di tutte le culture hanno sentito il bisogno di credere in “qualcosa”. Io difendo l'uomo in sostanza!
C'è un gregge che languisce per scarsità di acqua e di erba da mangiare! A) Qualche pecora ogni tanto alza la voce e dice: è inutile che cerchiate i pascoli sempre verdi, che non esistono, è solo la vostra fame e sete che vi fa credere che esistano! Le pecore sono condannate a soffrire per sempre questa mancanza!
B) Una pecora “scienziata” dice: no, la ricerca di pascoli sempre verdi è legittima e non è una pura illusione priva di fondamento: infatti l'organismo della pecora è tale che se nutrita adeguatamente, può stare bene, in pace e non soffrire in quanto la sua natura è soddisfatta!
Gli uomini hanno sempre creduto in Dio, nel destino superiore!
A) Qualcuno dice: è il vostro bisogno che vi conduce a crederci!
B) Qualcun altro dice: no, è la vostra natura di esseri divini spirituali!
Qual è la risposta esatta? Io dico: é la B) in entrambi i casi!
Voglio sfatare il mito che la religione è un surrogato di vita che funziona per le persone semplici, di bassa cultura e superstiziose! E' vero che è per i semplici e per quelli che sono fanciulli di cuore, come ha detto Cristo: Ti ringrazio Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli scaltri e le hai rivelate ai semplici e agli umili. Perché così a Te è piaciuto! E ancora: Se non diventerete come i bambini non entrerete nel regno di Dio! Io voglio davvero invitare tutti a leggere e a meditare il vangelo di Giovanni, il “prediletto” del Signore! E' il libro più profondo, spiritualmente, di tutta la Bibbia! Voglio sapere davvero se è un linguaggio, un modo di esprimersi, una sapienza adatta a dei semplici creduloni o se non sono parole che scuotono l'edificio dell'anima di chi le legge con dovuto rispetto e attenzione! Per farla breve, credo di avere individuato due punti per i quali il film Zeitgeist possa avere presa. Zeitgeist è una parola tedesca che significa: “lo spirito del tempo”. Lo spirito del nostro tempo, purtroppo, è di disincanto, di disillusione, ma queste ben vengano se servono a sfatare false idee e conoscenze! Viviamo in un mondo in cui ha predominato l'egoismo e la superficialità. Si è persa la “buona” cultura religiosa (per quella “cattiva” poco male) e anche tra genitori e figli è sceso il gelo, il freddo, l'incomprensione! Un film come Zeitgeist, che vuole mettere a nudo la realtà, almeno ha questa pretesa, è bene accolto di chi non vuole più sentire raccontare storie! Il secondo punto è l'accostamento che fa di Cristo con l'astrologia. L'astrologia è scientificità del passato. Inoltre il sole in passato era venerato come un dio perché dava e dà vita al mondo! Perciò Zeitgeist vuole dire che la credenza in Cristo discende da queste cose che in passato significavano scientificità e religione: dall'astrologia e dal moto del sole attraverso le 12 costellazioni dello zodiaco. Se avesse riflettuto Zeitgeist sul significato della natura umana e divina di Cristo, forse avrebbe trovato la verità? In Cristo le due nature umana e divina coesistono, per volere e disposizione del Padre. Come uomo era soggetto a tutte le limitazioni degli altri uomini, tanto è che ha subito la passione e la morte in croce. La sua statura di uomo non emerge rispetto a quella degli altri uomini, o meglio emerge ma non sommerge quella di altri uomini. Nessuna meraviglia se i simboli che si applicano ad altri e ad altre storie si applicano anche a lui e alla sua storia di uomo! E' il Padre che ha voluto così: Cristo Figlio di Dio uomo tra gli uomini, fattosi uomo per rendere partecipi gli uomini della divinità! Ora non si chiede di credere alla divinità di Cristo, ma di fermarsi un momento! Fermarsi sulla soglia e dire: io non posso dire che Cristo è Dio, ma neanche posso dire a priori che non lo sia! Sono stato testimone della Sua nascita annunciata dagli Angeli? Sono stato testimone dei miracoli avvenuti prima, durante e dopo la vita di Cristo? Sono stato testimone dei segni prodigiosi che lo annunciavano come il Messia, predetto dai tempi antichi e atteso dal popolo ebraico? Sono stato testimone dei suoi miracoli prodigiosi come risurrezioni, guarigioni, moltiplicazioni dei pani e dei pesci, passeggiate sulle acque? Lo ho sentito parlare, ho avuto su di me la percezione della sua pietà, della sua umiltà e verità nelle sue parole, nelle sue azioni, nei suoi gesti, nel timbro della sua voce? Sono stato testimone dei miracoli che hanno accompagnato e sostenuto in seguito la comunità cristiana? E che sostengono in ogni tempo la fede dei cristiani? “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” egli ha detto! In ogni tempo Cristo sceglie delle anime e si intrattiene con loro, per rivelare il Suo cuore al mondo e per testimoniare che Egli è davvero presente, come aveva promesso! Per esempio Maria Valtorta, che tra l'altro ha lasciato anche 10 volumi di episodi inediti, mai raccontati, della vita del Cristo, insieme a quelli conosciuti e arricchiti di particolari (ricevuti per rivelazione e scritti durante e dopo la 2° guerra mondiale)! O Vassula Ryden, vivente, che rivela, lei, cioè il Signore che parla a lei, lo “spirito del nostro tempo”! Ho mai verificato la mia fede (anche) sulla base di queste rivelazioni? C'è un episodio del vangelo che dice che la folla si era messa a seguire Cristo finché Cristo prende la parola e dice: non è per Me che mi seguite, ma perché avete mangiato quei pani e vi siete saziati. Non per questo pane vado cercato, ma per molto di più! La nostra pretesa scientificità di oggi non si può affatto dire che sia migliore del culto degli antichi popoli che veneravano il sole solo perché dava loro la vita materiale! Così noi diamo la massima importanza al cielo cosmico, al sole, alle stelle, come se tutta la nostra conoscenza e la nostra vita dovesse venire da lì! Mi sembra una scientificità quasi religiosa: il culto di ciò che ci dà vita, ma solo in senso materiale, però, e non in senso spirituale! Allora il messaggio che lascia passare Zeitgeist è che l'umanità di Cristo è solo il riflesso di quella “divinità” che è, anche per noi oggi, il sole nelle sue dodici case dello zodiaco! E non si è capaci di vedere il contrario, cioè non si è capaci di vedere risplendere nell'umanità di Cristo, quel sole spirituale che è Dio e che è lui che dà la luce vera a tutte le cose, anche al sole e agli astri attorno!

martedì 10 novembre 2009

Lezione di fisica N.9

Con la teoria della relatività generale Einstein ha dato delle formule più esatte per la descrizione dei fenomeni naturali. La legge di gravitazione di Newton assolve bene al compito di descrivere la realtà, ci si potrebbe anche accontentare, ma le equazioni della relatività generale sono ulteriormente più precise. Più gli effetti gravitazionali sono deboli e più la legge di Newton è una buona approssimazione. Così come per velocità molto inferiori alla velocità della luce gli effetti “relativistici” si sentono poco. Del resto lo stesso Einstein era convinto che la sua stessa teoria in futuro sarebbe stata soppiantata da una teoria ulteriormente più precisa. Disse: “Sottile è il Signore, ma non malizioso”, intendendo dire con ciò che se la natura ci nasconde qualcosa è perché essa è essenzialmente sublime. Questa frase di Einstein fa il paio con l'altra sua frase altrettanto famosa: “Dio non gioca a dadi con il mondo”! Sottintendendo dire con ciò che non credeva nell'interpretazione esclusivamente probabilistica della “teoria dei quanti”! C'era una scuola di pensiero che si voleva accontentare di una fisica, della fisica dei quanti più precisamente, esclusivamente probabilistica, come se la ricerca di un risultato esatto, e non solo di un risultato “probabile”, non fosse necessaria, fosse anzi fuori luogo addirittura! Con la teoria di Einstein non è più necessario descrivere la fisica ricorrendo ai “sistemi inerziali” e alle più semplici leggi di Newton, però l'utilizzo della matematica della relatività generale è molto complicata e agli effetti pratici, in mancanza di meglio, si può ragionare come se esistessero i sistemi inerziali e come se fossero valide al 100% le leggi di Newton! Questo quando si è sicuri che usando queste ultime, agli effetti pratici non si hanno differenze sensibili! E quindi si può ragionare, lo si fa quasi sempre, come se lo spazio fosse euclideo e non “curvo”!

Lezione di fisica N.8

Con Einstein si abbandona l'idea che ci sia un sistema di riferimento più privilegiato degli altri (l'etere) e anche che ci siano infiniti sistemi (inerziali) più privilegiati degli altri, non ruotanti rispetto alle stelle fisse e che si muovono tutti di moto rettilineo uniforme gli uni rispetto agli altri. Ogni osservatore deve poter descrivere la realtà nello stesso modo! E' come se ogni massa nell'universo fosse un sistema di riferimento che permette di descrivere la realtà fisica allo stesso modo! Almeno adesso sono le masse a determinare le proprietà dello spazio, cioè qualcosa di fisicamente concreto, invece prima non si sapeva a che cosa imputare il carattere di privilegio dei sistemi inerziali! Ogni massa è come se incurvasse di più lo spazio nelle sue vicinanze e di meno a mano a mano che ci si allontana! Più si è lontani dalle grandi masse e più lo spazio assomiglia a quello euclideo, che ci hanno insegnato a scuola! Abbiamo detto che non è facile immaginare uno spazio curvo a 3 dimensioni. Possiamo immaginarlo a 2 dimensioni, come la superficie di una sfera o come una qualsiasi superficie incurvata, la sella di un cavallo, per esempio! Per immaginare davvero uno spazio “curvo” a 3 dimensioni bisogna conoscere qualche proprietà matematica di quello spazio e così in termini concreti (quantitativi, coi numeri) sarà più facile immaginare quello spazio! Einstein, per la teoria della relatività generale, ha usato una matematica creata da altri, che era già stata creata indipendentemente dallo studio della fisica. La matematica del calcolo tensoriale, i cui creatori sono stati Gauss, Riemann, Levi-Civita, Ricci-Curbastro.... E' stata un utile strumento per descrivere e sviluppare la sua teoria! Già Gauss aveva pensato alla possibilità che lo spazio non avesse necessariamente delle proprietà euclidee! Einstein è arrivato a queste conclusioni tramite deduzioni dalla fisica e certamente non aveva in mente la matematica del calcolo tensoriale e nemmemo una tale concezione dello spazio! Anche Minkowski, che era stato anche professore di Einstein, ha dato un importante contributo matematico alla teoria della relatività. La matematica della relatività prende in considerazione la realtà dello spazio-tempo, come se lo spazio e il tempo non fossero due cose matematicamente del tutto distinte. Si distinguono certamente tra loro, ma la matematica tra di loro è come intrecciata! Riportiamo questo esempio: un oggetto, in prossimità di una grande massa, più va veloce e meno viene deviato nel suo percorso da una linea retta. Questo è semplicemente ciò che già si sapeva! La luce, che viaggia velocissima, viene molto poco deviata dal suo percorso in linea retta quando passa vicino a una grande massa! Ecco perché si è dovuta aspettare l'eclisse del Maggio 1919 per verificare la deviazione della luce delle stelle che passava vicino al sole! Non era possibile fare un esperimento sulla terra con la luce, perché la luce viene deviata molto poco dalla massa terrestre! Dunque ogni oggetto percorre una linea più curva o meno curva, in prossimità di una massa, a secondo se viaggia meno veloce o più veloce! Questo cosa significa? Significa che siamo in presenza di una realtà spazio-tempo “curva” e non solo in presenza di uno spazio “curvo”. Infatti, se fosse solo uno spazio curvo, ogni oggetto, indipendentemente dalla sua velocità, dovrebbe seguire la medesima linea curva! Ma poiché c'entra anche il tempo, allora la curvatura dipende anche dalla velocità dell'oggetto!

lunedì 9 novembre 2009

Lezione di fisica N.7

Due (o più) oggetti in caduta gravitazionale libera (eliminando l'attrito dell'aria) cadono insieme, ossia sono accelerati dalla forza di gravità allo stesso modo. Già Galileo Galilei si accorse di questo fatto (e non si sa se abbia compiuto o meno l'esperimento di gettare due diversi pesi giù dalla torre di Pisa per verificare che giungessero a terra insieme!). Senza l'attrito dell'aria questa cosa si verifica, anche se i due diversi pesi fossero una piuma e una palla di ferro! Accelerano tutti e due con accelerazione costante (di circa 9.8 metri al secondo per secondo in prossimità della superficie terrestre) e arrivano a terra insieme. Se una cabina, con dentro un uomo, vengono lasciati cadere in un campo gravitazionale, cadono insieme, e l'uomo è sollevato dal pavimento della cabina e non sente il suo peso! Non è tutto! Se l'uomo, dentro alla cabina, si mette a fare degli esperimenti, per esempio lancia una palla in qualche direzione, scoprirà che la palla si muove di moto rettilineo uniforme rispetto alla cabina, come se la cabina fosse un sistema di rif. inerziale! Non dovrebbe esserlo perché essa stessa, la cabina, è accelerata rispetto a un sistema con buona approssimazione inerziale (la terra), ma di fatto, rispetto alla palla, lo è! Questo è semplicemente ciò che già si sapeva, ma che è stato compreso pienamente solo da Einstein! C'è però solo una limitazione: questo è vero solo nell' ambito di un piccolo spazio: se la cabina fosse molto lunga, ad esempio, il moto della palla inizierebbe a deviare sensibilmente da una linea retta! Più si prendono spazi piccoli e più è verificato il fatto che la palla va in linea retta! Come si esce da questo stato di cose? Per uscirne bisogna iniziare a pensare che lo spazio non deve avere necessariamente le proprietà euclidee! Solitamente, per fare comprendere questo, si fa l'esempio della superficie di una sfera. La superficie di una sfera è una superficie bidimensionale, a due dimensioni, e non a tre dimensioni, però serve a farci capire alcune proprietà dello spazio cosiddetto “curvo”! Sulla superficie di una sfera, le linee rette, chiamate “geodetiche”, sono le linee di cerchio massimo, ossia ogni linea che divide a metà la sfera! Quindi le linee rette si possono anche incontrare, ad esempio. I segmenti invece sono segmenti di geodetica. Un triangolo è formato da tre segmenti di geodetica e la somma degli angoli interni del triangolo non è 180° ma qualcosa di più: più è grande l'area del triangolo è maggiore è la somma degli angoli interni di un triangolo! La superficie di una sfera ha sempre la stessa curvatura, mentre un generico spazio “curvo” può avere una curvatura diversa da punto a punto, da regione a regione! Inoltre, e questa è la cosa più difficile da immaginare, lo spazio reale ha tre dimensioni, non due, ed è praticamente impossibile immaginarsi visivamente questo spazio curvo a tre dimensioni, però ce la si può fare se si pensa alle proprietà che ha questo spazio! La rivoluzione portata da Einstein con la teoria della relatività generale, la 2° rivoluzione, dopo quella della relatività ristretta, è che ha concepito la forza gravitazionale non come una forza, ma come il fatto che ogni massa determina intorno a sé le proprietà dello spazio! Praticamente ogni corpo che “cade” o che orbita attorno ad una grande massa, in realtà, secondo la teoria della relatività generale, sta semplicemendo compiendo il suo percorso rettilineo in uno spazio tridimensionale “curvo”! Naturalmente tutto ciò è sostenuto da solidi calcoli matematici, da della matematica la quale indica in che modo esatto la geometria dello spazio è determinata dalla massa! Con la teoria della relatività generale non c'è più bisogno di sistemi di riferimento privilegiati, i sistemi inerziali, perché ogni corpo in realtà non fa che seguire una percorso rettilineo nella nuova geometria dello spazio concepita da Einstein! I corpi celesti determinano le proprietà dello spazio e lo spazio a sua volta determina le traiettorie dei corpi celesti! Anche il fatto di cui parlavamo, che i sistemi inerziali non ruotano rispetto alle stelle fisse, si spiega con il fatto che è la materia di tutto l'universo (stelle fisse) a determinare le proprietà dello spazio nella nostra regione di universo! Con la sua teoria Einstein è riuscito a “giustificare” (calcoli alla mano!) un'anomalia nel moto del pianeta Mercurio, un'anomalia che nessuno aveva mai saputo spiegare in modo soddisfacente! Inoltre aveva previsto che i raggi luminosi, in presenza di un campo gravitazionale, si dovessero curvare! Questo lo possiamo capire con gli esperimenti della cabina: se all'interno della cabina “deve” esserci un sistema inerziale, allora tutti gli esperimenti fisici condotti all'interno non possono far rilevare un qualsiasi moto della cabina rispetto allo spazio circostante. E perciò all'interno anche la luce segue un percorso rettilineo! Ma un percorso rettilineo della luce all'interno della cabina significa un percorso curvo se visto dall'esterno, infatti la cabina sta cadendo giù! Quindi anche i raggi luminosi si curvano in presenza di una grande massa, o, per dirla con Einstein, le proprietà dello spazio intorno alla grande massa fanno sì che la luce segua proprio quel percorso lì!

Lezione di fisica N.6

L'esperienza del pendolo di Foucault ci fa vedere che il pendolo tende sempre a conservare lo stesso piano di oscillazione rispetto alle stelle fisse. Il principio di inerzia fa sì che il piano di oscillazione rispetto alle stelle fisse rimanga sempre quello, nel mentre che la terra ruota! Dove non ci sono vincoli e forze, il moto, infatti, per il principio di inerzia, tende a conservarsi rettilineo e uniforme. Il moto del pendolo non è né rettilineo, né del tutto uniforme, perché è vincolato. Ma la corda del pendolo non è vincolata nel suo orientarsi liberamente, perciò il piano di oscillazione rimane sempre orientato alla stessa maniera rispetto alle stelle fisse (moto rettilineo, cioè sullo stesso piano di oscillazione!) E' così perché un sistema di riferimento inerziale non deve ruotare rispetto alle stelle fisse o, viceversa, possiamo dire che, con questa esperienza del pendolo di Foucault, abbiamo la dimostrazione che un sist. rif. inerziale non deve ruotare rispetto alle stelle fisse! I pianeti compiono un'orbita attorno al sole sullo sfondo delle stelle fisse, orbita calcolabile con la legge di gravitazione di Newton. Anche questi calcoli, questa orbita, è una conferma, per le stelle fisse, di questo ruolo di “stabilizzatore” di un sistema di riferimento inerziale. Cioè conferma che un sistema rif. inerziale non può ruotare rispetto alle stelle fisse. In prima approssimazione (solo in prima approssimazione) possiamo dire che un sistema di riferimento che viaggia insieme al nostro sole e che è orientato sempre alla stessa maniera rispetto alle stelle fisse è un sistema di riferimento inerziale! E di conseguenza lo sono tutti gli infiniti sist. rif. che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto ad esso! Però sappiamo che anche il nostro sole ruota intorno a un certo punto della nostra galassia. E anche del centro della nostra galassia non possiamo dire che sia un perfetto sist. rif. inerziale! In realtà non è solo questione di trovare un certo punto dell'universo del quale si è certi che funzioni meglio di altri come perfetto sist. rif. inerziale. La questione è molto più sottile. Per risolvere la questione dobbiamo cercare di rispondere alla domanda: perché ci sono dei sistemi di riferimento privilegiati? E perché non ruotano rispetto alle stelle fisse?
Einstein cercò di rispondere a questa domanda. Affronteremo la questione nella prossima lezione.

domenica 8 novembre 2009

Lezione di fisica N.5

La volta celeste, quella delle stelle fisse, è immutabile? In altre parole, le stelle sono veramente fisse? Le stelle non sono fisse, ma si muovono, così come si muove il sole (insieme a tutto il sistema solare) che avanza alla bellezza di 20 Km/secondo circa verso la stella Vega o giù di lì. Perché si muovono le stelle? Le ragioni principali a noi note sono due: si muovono per il già citato principio di inerzia o legge di inerzia, secondo la quale ogni corpo non soggetto a forze esterne continua a muoversi alla stessa velocità e nella stessa direzione (moto rettilineo uniforme). Perciò è sufficiente il principio di inerzia a giustificare il moto del nostro sole (insieme a tutti i suoi pianeti, ovvio, e anche essi, attenzione, in virtù del principio di inerzia) verso Vega alla velocità di circa 20 Km/secondo. E poi le stelle si muovono anche per la legge gravitazionale. Gli astri, secondo la legge gravitazionale enunciata per la prima volta da Newton, si attraggono reciprocamente. Dove ci sono due o più stelle abbastanza vicine abbiamo dei sistemi stellari binari o multipli e le stelle, attratte le une dalle altre, girano attorno a un comune centro di massa. Se le masse delle stelle sono comparabili tra di loro (cioè quasi uguali), allora il centro di massa sta in mezzo alle due (o più) stelle. Se una massa è molto più grande di un'altra (come è il caso del sole rispetto ai pianeti, oppure della terra rispetto alla luna) il centro di massa è tutto spostato verso la grande massa e sta dentro la grande massa, perciò è come se gli altri corpi celesti girassero attorno alla grande massa. Il centro di massa del sistema solare sta all'interno del sole, data la grande massa del sole rispetto ai pianeti, perciò i pianeti girando attorno al centro di massa, praticamente girano attorno allo stesso sole. La massa della terra è circa 81 volte la massa della luna, mentre la distanza terra-luna è circa 30 diametri terrestri. Perciò anche il centro di massa del sistema terra-luna è così spostato verso la terra che è interno ad essa e la luna, girando attorno al centro di massa, praticamente gira intorno alla terra! Come mai gli astri ruotano attorno al centro di massa? La legge di gravità non dice che sono “attratti” l'uno verso l'altro? Sì, dice così! La rotazione, oppure la traiettoria iperbolica, nel caso delle comete o dei meteoriti, ad esempio, è l'effetto combinato del principio di inerzia con la legge di gravitazione! Se esistesse il solo principio di inerzia, gli astri si dovrebbero allontanare indefinitamente l'uno dall'altro con moto rettilineo a velocità costante! Se esistesse invece la sola forza di gravità, tutti i corpi celesti dovrebbero collassare l'uno sull'altro! Ma poiché esistono entrambi, il principio di inerzia e la gravità, avviene che la gravità devia costantemente e gradualmente la traiettoria rettilinea uniforme data dal principio di inerzia e si ha una traiettoria curva. Se un astro inizia ad allontanarsi troppo da un altro, la gravità diventa sempre più debole e l'astro finisce per allontanarsene indefinitamente (uscita dall'orbita). Se invece si avvicina troppo, può caderci sopra, così come ogni oggetto che cade sulla terra o come i meteoriti! Dunque le stelle si muovono! I loro movimenti a grandi velocità però sono percettibili solo con gli strumenti degli scienziati. Le stelle sono così lontane da noi, che, dalla nostra prospettiva, i loro movimenti a grandi velocità non le fanno spostare di molto! Quello che si chiama lo spostamento angolare, cioè l'angolo di cui si spostano, dalla nostra prospettiva, è molto piccolo! E così sembra che mantengano pressoché immutate le loro posizioni, le une rispetto alle altre! Almeno è così durante la vita di un uomo, forse qualche spostamento si può notare attraverso i secoli!
Gran parte delle stelle visibili da noi a occhio nudo in realtà sono dei sistemi stellari, cioè sono due o più stelle, che ruotano attorno ad un comune centro di massa, ma a noi appaiono come una singola stella!

sabato 7 novembre 2009

Lezione di fisica N.4

Einstein ha scritto il primo articolo sulla relatività, quello che lo ha reso famoso presso i fisici, nel 1905, all'età di 26 anni. Il titolo dell'articolo è “Sull'elettrodinamica dei corpi in moto”. In questo articolo viene esposta ciò che viene chiamata la teoria della “relatività ristretta”. Ristretta significa: ristretta al caso di due osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme uno rispetto all'altro. Si può anche chiamare teoria della “relatività particolare” o della “relatività speciale”. Nel 1916 Einstein formulerà la teoria della “relatività generale”, nella quale cade la restrizione di cui dicevamo sopra e si prendono in considerazione anche i moti non uniformi e la gravitazione. Sarà la teoria che lo renderà famoso al grande pubblico con la sua previsione dell'incurvamento della luce delle stelle in occasione dell'eclissi di sole del 29 Maggio 1919. La parola “relatività”, come abbiamo visto nella lezione 1, significa “relatività del moto”. Quindi prende le mosse già dal principio di relatività di Galilei. Con il principio di relatività di Galilei già si erano individuati i sistemi di riferimento inerziali, nei quali le leggi della fisica sono semplici (vi vale infatti la legge di inerzia) e si possono descrivere nella stessa maniera. I sistemi rif. inerziali sono tutti privilegiati, non ce ne è uno in particolare privilegiato. Ogni sistema di riferimento che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a un sistema inerziale è a sua volta un sistema inerziale. Sono infiniti. Così come sono infiniti i sistemi non inerziali (ogni sistema che non si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a un qualsiasi sistema inerziale è non inerziale). Un infinito che si divide in due infiniti, così come, per esempio, gli infiniti numeri interi si dividono nei due infiniti insiemi dei numeri pari e dei numeri dispari. Quindi: infiniti sistemi di riferimento privilegiati: i sistemi inerziali, tutti muoventesi di moto rettilineo uniforme uno rispetto all'altro. Con le scoperte sull'elettromagnetismo stava capitando che c'era bisogno di un unico sistema di riferimento privilegiato, il sistema nel quale il fantomatico “etere” era in quiete. Questo etere sembrava avere nessuna consistenza materiale. Questo sistema era l'unico sistema in cui la luce (le radiazioni elettromagnetiche in genere) si poteva muovere alla stessa velocità in ogni direzione. E' come se dai tempi di Galilei si fosse fatto un passo indietro: infatti con Galilei c'erano dei sistemi privilegiati, ma erano infiniti, quelli inerziali. E adesso si doveva eleggere un solo sistema privilegiato: quello del fantomatico etere! Ecco perché il nome di teoria della relatività: perché ci si riaggancia a quel principio di relatività già individuato da Galileo Galilei, che in sostanza dice che in tutti i sistemi inerziali le leggi della fisica sono semplici e si possono esprimere nella stessa maniera! Così il principio di relatività di Galilei non può venirne intaccato. Einstein ci mostrerà che le grandezze dello spazio e del tempo sono relative all'osservatore! Le equazioni della relatività ristretta sono in sostanza le equazioni di Lorentz, già formulate da Lorentz, il quale però non aveva saputo trovare per esse un reale significato fisico! E con le equazioni di Lorentz la luce può viaggiare alla stessa velocità c in ogni sistema di riferimento inerziale, non c'è bisogno del sistema privilegiato dell'etere!
Con la teoria della relatività generale Einstein farà un ulteriore passo avanti: perché ci devono essere i sistemi inerziali che sono privilegiati rispetto ad altri? Einstein cercava una maniera perché ogni osservatore potesse descrivere la realtà fisica alla stessa maniera, senza nessun privilegio! O se c'è un privilegio, deve esserci un motivo per questo privilegio, o no? Con la teoria della relatività generale, lo spazio-tempo subirà altre modifiche rispetto a come siamo abituati a concepirlo. Non più uno spazio euclideo, quello che impariamo dalla geometria a scuola, ma sono le masse, le grandi masse (sole, terra, luna) che determinano il tipo di geometria dello spazio intorno a loro! Ma questa è un'altra questione!

Lezione di fisica N.3

Proviamo ad affrontare questa domanda della lezione precedente. I segnali radio e la luce viaggiano alla stessa velocità in tutte le direzioni? Questa sembra una domanda ingenua e invece nasconde molte insidie. Infatti abbiamo visto (lezione 1) che, quando si parla di moto, si deve parlare di moto relativo a qualche cosa. Quindi possiamo chiederci: la luce, rispetto al sistema terra, viaggia sempre alla stessa velocità? E se la risposta è sì, dobbiamo convenire che la terra è un sistema di riferimento privilegiato? Infatti, se c'è un sistema in cui la luce viaggia sempre alla stessa velocità, esso non dovrebbe essere unico?


Immaginiamo un sistema (uno scatolone immaginario, fatto da linee immaginarie) che si muove, rispetto alla terra, a velocità = 1/10 della luce = c/10. Se un segnale di luce parte dalla terra, allora, nel sistema “scatolone”, il segnale di luce dovrebbe viaggiare a 9/10 della velocità della luce = 9/10 di c. E se dallo scatolone rimandiamo indietro il segnale verso la terra esso, rispetto al sistema scatolone, dovrebbe viaggiare a 11/10 di c. Si sottrae 1/10 di c (velocità dello scatolone) all'andata e si aggiunge 1/10 di c al ritorno. Non tornano i conti? Se la terra è un sistema privilegiato nel quale la luce viaggia sempre alla stessa velocità, questi sono i conti. E perciò abbiamo anche dimostrato, che questo sistema privilegiato deve essere unico, perché nello scatolone non è così e altrettanto si può dimostrare per tutti i sistemi che si muovono rispetto alla terra! Ma la terra non può essere un sistema di riferimento così privilegiato! In realtà si era pensato che questo sistema privilegiato esistesse e si chiamasse “etere” e che la terra viaggiasse dentro l'etere. Per 6 mesi la terra doveva viaggiare in una certa direzione dentro l'etere e per gli altri 6 mesi doveva invertire direzione. E di conseguenza la velocità della luce misurata sulla terra doveva avere un valore un po' diverso a seconda di come la terra si muoveva dentro l'etere (e anche a seconda della direzione del raggio di luce sulla terra). La terra viaggia intorno al sole alla velocità di circa 30 Km al secondo e perciò, in 6 mesi, inverte la sua velocità, rispetto al sole (al sistema sole-stelle fisse) e al ricercato fantomatico “etere” di circa 60 Km al secondo, che è circa 1/5000 della velocità della luce. 1/5000 di c che è molto meno di 2/10 di c dell'altrettanto fantomatico “scatolone”, perciò potrebbe essere una differenza non così facile da trovare. Comunque è stato compiuto un esperimento, nel 1887, da Michelson e Morley, per verificare questa differenza di velocità della luce, misurata sulla terra che si muoveva dentro l'etere, ma l'esperimento non ha avuto alcun esito. Allora, quale è questo sistema di riferimento privilegiato nel quale la luce si muove alla velocità c che conosciamo, di circa 300.000 Km al secondo? La risposta è sconcertante: non esiste alcun riferimento privilegiato rispetto al quale la luce si muove a velocità c. Infatti la luce si muove a velocità c in ogni sistema di riferimento inerziale, i quali sono una classe di infiniti sistemi di riferimento (abbiamo visto che ogni sist. rif. che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a un sist. rif. inerziale è a sua volta un sist. rif. inerziale). Il nostro fantomatico scatolone che si muove a velocità rettilinea uniforme (1/10 di c) rispetto alla terra (la quale è in prima approssimazione un sist. rif. inerziale: dobbiamo solo immaginarla non in rotazione) è anch'esso un sist. rif. inerziale e dunque anche misurata lì la luce si muove a velocità uguale a c. Ma come è possibile? Se la luce si diparte dalla terra con velocità c e lo scatolone si diparte dalla terra con velocità 1/10 di c, per forza, misurata dallo scatolone la luce deve viaggiare a 9/10 di c! Questa sarebbe la conclusione logica, ma nessun esperimento ha mai trovato un sistema privilegiato per la luce ed Einstein è stato il primo che ha capito che esso non esisteva, cioè non esisteva nessun “etere” e che qualcosa andava cambiato radicalmente nel nostro modo di concepire la realtà fisica! Se la luce nel sistema terra viaggia a velocità c e nel sistema “scatolone” viaggia sempre a velocità c, allora se ne prende atto, e quello che cambia non è la velocità della luce relativa ai diversi “osservatori, ma è il modo di misurare gli spazi e i tempi dei diversi osservatori! Due osservatori in moto relativo tra di loro misurano diversi spazi e diversi tempi per le stesse realtà fisiche! Ecco come se ne esce!

Lezione di fisica N.2

Che cos'è il tempo? C'è il tempo “psicologico”, quello che sentiamo scorrere noi, per cui ci sembra che sono passati 5,10 minuti, oppure 30-40 ore. Ma nello studio della fisica, il tempo deve essere anche esso qualcosa di misurabile “fisicamente”. Due orologi possono scorrere diversamente tra di loro anche perché fabbricati male. Un orologio a pendolo scorre più lentamente sulla luna, perché lì la forza di gravità è minore. Quindi può dipendere anche dalle condizioni fisiche. Ma è possibile svincolare il tempo totalmente dalle condizioni fisiche? Come possiamo saperlo, dato che dobbiamo misurarlo con oggetti fisici? Intanto, per fare esperimenti con il tempo, dobbiamo assicurarci il più possibile che tutti gli orologi di cui ci serviamo siano fabbricati allo stesso modo e siano il più possibile indipendenti dalle condizioni fisiche, che le condizioni fisiche variino solo di quel minimo indispensabile tra orologio e orologio. Come si vede, le difficoltà concettuali ci sono. Lo stesso Einstein ha detto: -Le esperienze individuali ci appaiono organizzate in modo tale che i singoli eventi che si è in grado di ricordare sembrano ordinati secondo il criterio del “prima” e del “dopo”, criterio che non può essere analizzato ulteriormente-. Ha riconosciuto che c'è un qualcosa, il concetto del “prima” e del “dopo”, concetto al di là del quale noi non possiamo procedere oltre!
Ora analizziamo questo concetto: il concetto di simultaneità. Cosa significa che 2 eventi sono simultanei?
Possiamo immaginare questo esperimento: io sono alla finestra di casa mia, di notte. Un mio amico, lontano 1 Km, è alla finestra di casa sua e guardiamo entrambi nella stessa direzione del cielo. Abbiamo ognuno un apparecchio radio, apparecchi collegati tra di loro. Immaginiamo di esserci messi d'accordo così: quando uno dei due vede un evento in cielo (un bagliore qualsiasi di un evento che si pensa essere molto lontano) subito schiaccia un bottone che emette un “beep” nell'apparecchio dell'amico. Se ognuno sente un “beep” nel mentre che sta schiacciando il suo bottone, allora siamo in presenza di un evento simultaneo in cielo, che probabilmente è lo stesso evento per tutti e due. Immaginiamo ora che tutto questo lavoro sia svolto automaticamente dagli apparecchi radio e non da due persone. Un apparecchio riceve un segnale di luce dal cielo e automaticamente invia un segnale radio all'altro apparecchio. Ora, come è noto, i segnali radio impiegano un certo tempo per giungere a destinazione. Per percorrere 1 Km (alla velocità della luce = circa 300.000 Km/secondo) impiegano circa un 300.000-esimo di secondo. Questo è un tempo di differenza troppo piccolo perché una persona se ne possa accorgere, ma per un microprocessore, che esegue qualche miliardo di operazioni al secondo, diventa già un tempo sensibile. Allora, per verificare la simultaneità, ogni apparecchio deve sottrarre il tempo di viaggio del segnale (1/300.000 di secondo) che arriva dall'altro apparecchio. Supponiamo ora di non sapere a quale velocità viaggiano i segnali radio. Allora, supponendo che i segnali radio viaggino alla stessa velocità in tutte le direzioni, si potrebbe posizionare un terzo apparecchio esattamente a metà strada tra gli altri due e se i segnali che riceve dai due apparecchi sono ricevuti simultaneamente allora anche gli eventi in cielo (o l'evento in cielo) sono simultanei. Sembra che ce la siamo cavata, però possiamo vedere come la realtà fisica condiziona molto l'esito dell'esperimento. In questa analisi abbiamo supposto che esiste un tempo assoluto, uguale per tutti e che i segnali radio viaggiano alla stessa velocità in ogni direzione, e allora è sufficiente sottrarre il tempo = spazio percorso diviso per la velocità della luce, ma siamo sicuri che è così? E se le interazioni tra le realtà fisiche avvengono tutte tramite dei segnali che impiegano un certo tempo per viaggiare, ha senso cercare un “tempo assoluto” che scorre ugualmente per tutte le realtà fisiche? La domanda forse vale più della risposta........

venerdì 6 novembre 2009

Lezione di fisica N.1

Relatività del moto.
Che cosa si intende con la parola “relatività”? La relatività di cui si parla è la relatività del moto: se un treno si muove a 100 km/h rispetto alla terra ferma, posso anche dire che la terra ferma si muove a 100 km/h rispetto al treno. E' il principio di relatività già esposto da Galilei. In una nave in moto uniforme, tutto si svolgerà come sulla terra ferma, quindi non ha senso assumere la terra ferma come riferimento spaziale assoluto. Perciò: la relatività del moto. Questo in prima analisi, perché poi nei sistemi accelerati rispetto alla terra ferma, e perciò accelerati anche rispetto alla nave, le leggi della fisica non sono più le stesse. Questo porta a stabilire una categoria di riferimenti spaziali (terra ferma e nave di moto uniforme) che sembrano funzionare meglio di altri e che prendono il nome di: sistemi di riferimento inerziali. Ogni sistema di riferimento che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a un sistema rif. inerziale è a sua volta esso stesso un sist. rif. inerziale (quindi se ne possono concepire infiniti). La terra abbiamo assunto essere un sist. rif. inerziale, ma in realtà, poiché ruota su se stessa (rispetto alle stelle fisse) non può essere un perfetto sist. rif. inerziale, ma lo è in prima approssimazione (l'esperienza fisica che ci dice che la terra non è un perfetto sist. rif. inerziale è l'esperienza del pendolo di Focault). Come definire in altra maniera un sist. rif. inerziale? Un sist. rif. inerziale è un sistema di riferimento nel quale un corpo non soggetto a forze, continua a muoversi di moto rettilineo uniforme (e se è inizialmente fermo, fermo rimane). Questa è anche la legge di inerzia o 1° legge della dinamica di Newton: un corpo non soggetto a forze, in un sistema inerziale, continua a muoversi di moto rettilineo uniforme (o rimane fermo se inizialmente fermo). Ora, qui è un po' come il cane che si morde la coda, infatti, il fatto che un corpo (non soggetto a forze) si muove di moto rettilineo uniforme serve a identificare un sistema inerziale e quindi la verifica della 1° legge di Newton è automatica, va da sé! (Questa è solo la dimostrazione che le leggi della fisica nascono spesso da una necessità teorica e non sempre da strette dimostrazioni!)

Dunque siamo arrivati qui: abbiamo infiniti sist. rif. inerziali (ogni sistema di riferimento che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a un sist. rif. inerziale è a sua volta inerziale). Nei sist. rif. inerziali un corpo non soggetto a forze continua a muoversi di moto rettilineo uniforme (o rimane fermo se è inizialmente fermo): questa è la legge di inerzia o 1° legge della dinamica di Newton.
Un sistema o un corpo accelerato rispetto a un sist. rif. inerziale automaticamente è accelerato rispetto a tutti i sist. rif. inerziali. Lo spazio-tempo concepito da Newton è uno spazio euclideo (cioè uno spazio in cui vale la geometria di Euclide, che si studia a scuola) e nel quale c'è un tempo che è assoluto, cioè che scorre uguale per tutti gli abitanti e per tutte le realtà fisiche dell'universo! Potrebbe scorrere diversamente il tempo, a seconda di diverse realtà fisiche? E perciò non essere più assoluto? Lo vedremo alla prossima lezione........

mercoledì 4 novembre 2009

Siamo al crocevia: via la Croce e così sia!

Siamo al crocevia: via la Croce e così sia (citazione di C.Baglioni)! Un Cristo che si è fatto mettere in Croce per redimerci, per riscattarci! E' troppo, toglietelo via! Non sopportiamo le Sue grida, via, toglietelo! Così come non sopportiamo le grida e i pianti dei bambini non nati, che uccidiamo nel grembo materno! Sopportiamo solo il silenzio freddo, glaciale, impietoso di una macchina multicilindrica, che corre emettendo il suo freddo sibilo: tecnologia, comfort, relax, apatia, torpore, silenzio! Non sappiamo da dove veniamo, ma soprattutto non vogliamo saperlo! Non toglieteci dal nostro torpore freddo, per carità di Dio! Questa è libertà: vivere in un freddo torpore! Noi non abbiamo fede e così perché gli altri devono avere fede? Questa è libertà!
Questa è libertà?
No, questa è solo presunzione! Questa è la presunzione di essere autosufficienti! Se tu non hai fede può non essere nemmeno un danno irreparabile, ma perché umiliare così la fede di milioni di credenti? Non dire che è perché vuoi favorire allo stesso modo tutte le religioni, perché non è questa la verità! Se vuoi favorire tutte le religioni, allora favoriscile, ma senza umiliare la fede di milioni di credenti che nel Cristo Immolato e Crocifisso vedono e riconoscono il Salvatore degli Uomini! Allora di' piuttosto, come è verità, che tu non riesci a riconoscere nella sofferenza di quell'uomo un potere salvifico, e perché, che potere salvifico c'è in un uomo, uomo come gli altri, dici, che soffre il più atroce supplizio che c'è sulla sua croce? Allora di' piuttosto che la tua presunzione vuole piegare tutte le coscienze libere al tuo credo e cioè: che non c'è nessun Dio che ci può salvare se non il dio comfort, il dio relax, il dio agnosticismo, il dio libertà=si salvi chi può! Il Dio: se non mi salvo io allora non c'è nessun Dio!
In questo c'è una verità: se non mi salvo io allora non c'è nessun Dio! Allora salvati davvero:
1) Riconoscendo la tua presunzione che vuole che la tua non fede sia anche la non fede degli altri!
2) Riconoscendo la tua apatia e torpore, che non ti fa accorgere che quell'uomo sul patibolo è un segno di giustizia, che paga in prima persona il prezzo della menzogna e dell'ingiustizia del mondo!

Post più popolari