martedì 21 dicembre 2010

LA SPERANZA DA SOLA NON BASTA!

Infatti, LA SPERANZA DA SOLA NON BASTA SE NON E' SOSTENUTA ANCHE DALLE ALTRE DUE VIRTU' TEOLOGALI CHE SONO: FEDE E CARITA'!
Gli antichi avevano le quattro virtù cardinali che sono: giustizia, fortezza, prudenza e temperanza!
Oggi, tempo nel quale si nega la fede come in nessuna altra epoca, sono almeno rimaste le quattro virtù cardinali? Sono rimaste almeno le virtù umane, proprie dell'uomo: giustizia, fortezza, prudenza e temperanza? 4 virtù umane che unite alle 3 virtù divine: fede, speranza e carità formano un accordo completo come le sette note! Il divino che si unisce all' umano, però quando trova l'umano giusto innanzitutto e poi forte, temperante e prudente!
La speranza e la fede sono come il bicordo do-sol. Splendente al centro (immaginiamo il candelabro ebraico, la Menorah) la carità, il fa. Al lato della speranza la temperanza e fortezza: re-mi. E al lato della fede la prudenza e giustizia: la-si.

sabato 4 dicembre 2010

Sono Muciaccia e questo è........Matematick Attack!

Il grafico è stato ottenuto in maniera molto semplice: ogni punto nero rappresenta un numero intero elevato al quadrato, numero che va da 1 fino a 28.

Per esempio per 122 = 144, il punto sarà disegnato alla 4° riga e alla 28° colonna, perché 144 = 29 x 4 + 28. Come si può vedere dal grafico, dietro questa semplice costruzione ci sono delle strutture matematiche nascoste e inaspettate, si può vedere da come è possibile unire i punti con tre tipi di linee: quelle rosse, inclinate di 45°, quelle viola col rapporto di 3 quadretti a 1 e quelle gialle, che indicano inequivocabilmente delle linee curve speciali, forse parabole? Forse iperboli? A voi l'ardua sentenza!

29 è un numero primo e sono certo che si può ottenere un risultato analogamente stupefacente prendendo qualsiasi altro numero primo, come 41, 53, 2503........ Adesso proverò cosa viene fuori con 41!

Non è straordinario? Ragazzi, sono Stefano Muciaccia (Yes, I love Muciaccia) e questo è Matematick Attack!

lunedì 1 novembre 2010

Rubi! o Ruby?

Rubi! o Ruby?
Avevi bisogno di chi prendesse per mano e ti abbracciasse, sì, ma non per un brutale godimento sessuale, che finito ti lascia ancora più vuota nell'anima. Tra tante anime "elette" del "partito dell'amore" con le quali ti sei trovata a stretto contatto, nessuna di loro ha saputo dare ciò che la tua anima aveva bisogno: comprensione, affetto, amore, stima, amicizia, e poi indirizzare la tua anima e il tuo spirito alle cose elette, alla conoscenza, allo studio. A un impegno (o impiego) di vita, impegno (o impiego) che ti fa capire a che cosa sei venuta al mondo a fare, che ti fa capire di essere utile ad altri. Nel mentre l'Italia viene ancora sommersa, in qualche sua regione, dal fango, quel fango di cui gli italiani mostrano solo di essere fatti, solo godimento dei sensi, solo bruta materialità: mangiare, godere, vivere i piaceri della vita, come se non contassero le altre cose, come se le altre cose fossero solo di intralcio! Questa è l'Italia che ti ospita, solo fango, solo degna di essere sommersa dal fango di cui brama saziarsi in un'orgia di pura materialità! A che giova essere ai vertici di questo paese o essere dei lavoratori-schiavi in questo paese? Nulla! Nulla, perché solo il fango è ormai il nostro destino! Tutti, tutti! travolti dalla più gretta materialità! Non più un fremito dello spirito, un battito d'ali spirituale verso il Cielo dello Spirito, ma solo cenere e fango e catene e supplizi morali e non per chi cerca di liberare l'anima e le anime dal fango e farle volgere un attimo, un attimo solo verso la luce radiosa e gioiosa del Santo Spirito!
Ecco, questa è la tua immagine, Italia! Non sei a capo delle nazioni, Italia, se non nella corsa sfrenata al materialismo e verso il plumbeo, nero orizzonte privo di ogni luce radiosa e gioiosa dello Spirito Santo!

martedì 12 ottobre 2010

10 idee per un futuro migliore.

1) Credo che la Costituzione Italiana sia stata scritta sotto l'influsso di qualche buona stella e credo che si debba impedire ogni ulteriore modifica (o forse addirittura che la si debba riportare alla sua composizione originale). Credo che ogni modifica avvenga a danno di noi cittadini, anche quando fosse per ridurre il numero dei parlamentari (ridurre il loro stipendio penso che sarebbe la soluzione migliore). Vedi anche : In attesa di una "disinfestazione" in Parlamento

2) Nella complessità della vita societaria ogni riforma va a toccare una serie di equilibri già consolidati. Ogni riforma è come un'arma a doppio taglio, che risolvendo un problema ne va a toccare o creare un'altro. Essere coscienti di questo è il minimo che si richiede a un buon governante. E' come guidare un'auto su un'autostrada: non si richiede chissà quale evoluzione acrobatica, ma si richiede attenzione e che il guidatore sappia mantenere fermo il volante e quel minimo controllo del volante, il che significa sì che le riforme vanno fatte, se necessarie, ma cercando di non stravolgere tutto.

3) Credo che andrebbe istituito un Organo per la sicurezza sul lavoro e per la sicurezza sulle strade e nei trasporti in genere (ferrovie, treni). Quest'organo comprenderebbe ingegneri stipendiati per testare e verificare continuamente quali siano le condizioni ottimali sulle strade e sul lavoro perché si abbia il minore numero di vittime e di invalidi e le altre istituzioni dovrebbero avere l'obbligo di adempiere alle disposizioni di questo Organo, senza deroghe di alcun tipo.

4) Credo che ogni cittadino dovrebbe avere garantiti i 5 seguenti diritti vitali, perciò messi a disposizione dalla collettività, dallo Stato, senza alcuna spesa di denaro per i non abbienti: acqua, cibo, un tetto, assistenza sanitaria e istruzione. Ciò si può disporre anche facendo partecipare gli enti di assistenza, le case di ospitalità e di carità. Lo Stato dovrebbe disporre o verificare che ognuno, singolarmente, abbia questi diritti garantiti (a meno che uno non rinunci a qualcuno di questi 5 diritti per sua scelta).

5) Credo che andrebbero introdotti strumenti, da usare con cautela, per testare in modo certo un'avvenuto, un sopraggiunto recupero alla società di un soggetto detenuto. Penso a sacerdoti, o persone che dedicano al volontariato tutta la loro vita, che si possano fare carico di testare, in forme ben definite e discrete, il reale recupero di un soggetto detenuto. Ovviamente si corre il rischio di abusi, ma non si può ignorare la condizione di chi in carcere si è realmente ravveduto, e non si può ignorare che il carcere (oltre che come deterrente e come misura cautelare) deve servire proprio a recuperare il soggetto e non a punirlo indebitamente. Penso anche a misure cautelari alternative, come potrebbe essere per esempio una semi-libertà con una forte vigilanza (marcatura ad uomo) nelle ore di libertà del soggetto. Tutto ciò dovrebbe servire anche a dare un incentivo ai trasgressori perché realmente si decidano per un loro proprio ravvedimento, affinché si sappia che per gli onesti in società c'è sempre posto. Tutto ciò unitamente a quelle misure alternative o complementari diverse dal carcere come per esempio l'interdizione dai pubblici uffici per i reati commessi nell'amministrazione della cosa pubblica.

6) Destituire il denaro dal ruolo di regolatore della vita in società. Togliere a esso quel carattere di “assoluto” che è venuto a possedere. Certo, questa non è una rivoluzione facile a farsi.Tra uomini esiste una forma per regolarsi, che è la forma contrattuale. Gli uomini stabiliscono per contratto (cioè un documento per iscritto) gli obblighi, i diritti e i doveri reciproci. Si potrebbero incominciare degli esperimenti pilota nei quali un certo numero di lavoratori, un certo numero di aziende, un certo numero di attività commerciali, tutti desiderosi di cominciare questo esperimento, stabilissero per contratto che cosa spetta a ognuno di loro e quali sono gli obblighi di ognuno. Per comodità questi contratti potrebbero anche avere la forma del denaro, nel senso che vi sarebbe stampato un corrispettivo numerico per indicare in modo generico una quantità di “diritti acquisiti”. Si dirà che tutto ciò è inutile, che esiste già il denaro che è molto più comodo e maneggevole. Però in questo modo il denaro incomincerebbe a perdere quel valore assoluto che ora ha e quello che conta sarebbero i “contratti”, rinnovabili di volta in volta con modalità sempre nuove, in modo che le persone sarebbero sempre mantenute in contatto tra di loro dai “contratti”, in modo che ogni parte possa dire la sua su ciò che gli spetta. Insomma a farla da padrone così potrebbe essere un sodalizio di persone che si accordano di volta in volta e non l'impersonale “denaro”. Tutto ciò si può fare collegare con il discorso sulla “decrescita felice”, il cui principale promotore italiano è Maurizio Pallante.
 Vedi: 
L'evolversi della democrazia (parte 3)

7) Se una nazione costruisce una diga su un fiume e quel fiume nel suo percorso attraversa più nazioni, quelle nazioni attraversate successivamente dal fiume vedrebbero ridotta la quantità d'acqua che gli arriva, con tutto ciò che questo comporta. Questo esempio per dire che non esiste il concetto di indipendenza tra i territori. Tutto il territorio mondiale appartiene a un tutto unico, e in questo mondo globalizzato, ogni attività su un territorio finisce per influire su un altro territorio. Questo per dire che non esiste un territorio che appartiene esclusivamente a un popolo o a una nazione, sebbene evidentemente il popolo che lo abita ha più diritti degli altri su quel territorio, così come anche però ha più doveri su quel territorio. Ogni popolo che abita un territorio può essere pensato come un “custode” che ha diritto ad abitare quella casa, ma che ha anche il dovere di salvaguardare, di proteggere quella casa, che con più verità, appartiene alla mondialità, essendo tutte le dinamiche mondiali collegate le une con le altre. Il patrimonio vero di un popolo dovrebbe essere la sua cultura, la sua civiltà, i suoi valori, la sua giurisdizione, la sua scienza e la sua arte invece che il suo territorio. Ci sono due tendenze estreme e opposte riguardo a questo punto. Una è quella del cosiddetto “popolo padano” che vorrebbe essere l'unico proprietario del suolo padano, invece che esserne l'abitatore legittimo e il custode. L'altra tendenza è quella di una parte delle istituzioni italiane che vorrebbe decidere lei sul territorio della Val Susa per i treni ad alta velocità, senza che i legittimi abitatori possano decidere alcunché.

8) Come si conquistano gli altri popoli? Si conquistano con le armi, con l'occupazione, con la forza, con il ricatto economico? O non si conquistano con la civiltà superiore, con la cultura superiore? Questa dovrebbe essere, giunti a questa fase della civiltà umana, una verità di patrimonio comune. Non ci dovrebbe essere nessuno, né governante, né cittadino comune, che possa pensare di conquistare un altro popolo con la violenza e l'oppressione invece che con la propria civiltà e con la propria cultura superiore. E se la propria civiltà e cultura è veramente superiore si può vedere anche dalla mancanza di violenza e di arroganza. Ci sono coloro che per propria formazione personale e per carattere sono portati a manifestare la propria superiorità con la forza e l'arroganza. Costoro dovrebbero invece manifestare la propria superiorità (se è una reale superiorità) con una superiore civiltà (superiori opere di ingegno o superiori opere di organizzazione sociale) e con una superiore cultura.

9) Corsa al disarmo. La corsa al disarmo ha un duplice effetto: quello di garantire meglio un futuro di pace (meno energie, anche intellettuali, si spendono per gli armamenti e più energie, anche intellettuali, si spendono per opere di pace) e quello di assicurare un notevole risparmio economico alle nazioni, con quello che costano gli armamenti. Le nazioni si devono accordare, devono continuare a farlo (argomento caro a Gorbaciov), per operare una multilaterale riduzione degli armamenti, dato che una nazione più difficilmente opererà una riduzione dei propri armamenti se anche le altre nazioni non faranno altrettanto. Naturalmente si deve cominciare dalle armi nucleari ma non ci si deve limitare soltanto a quelle.

10) Introduzione di una politica estera molto attiva ed efficace volta alla solidarietà verso gli altri popoli, verso tutti i popoli, ma in special modo verso i popoli sottosviluppati. Volta a garantire agli altri popoli una reale libertà e benessere civile, nel totale rispetto della libertà altrui e della cultura altrui, che non abbia la forma del ricatto economico. Come ci si preoccupa o ci si occupa delle sorti di una regione italiana poco sviluppata, così ci si deve preoccupare od occupare delle sorti di una regione straniera poco sviluppata. Dire che uno straniero è diverso da un italiano è solo ipocrisia, per quanto chi non si preoccupa delle sorti dello straniero nemmeno si preoccupa delle sorti dell'italiano in difficoltà. Si dirà: non ci si può certo occupare dei popoli stranieri come ci si occupa delle regioni italiane poco sviluppate, se non mandando in bancarotta lo Stato Italiano. Intanto è per prima cosa questione di fissare un principio, che tutti i cittadini del mondo sono uguali, se non per ragioni soggettive e irrazionali di antipatia o di odio. In secondo luogo ci sono un sacco di spese inutili che si possono ridurre opportunamente o tagliare, prima fra tutte la spesa per gli armamenti, in modo da avere un fondo da destinare alla solidarietà mondiale. Questo sarebbe anche il modo più razionale per contrastare l'immigrazione, facendo qualcosa di veramente concreto per gli altri popoli, facendo in modo che essi non abbiano necessità di fuggire via dalla loro terra. Sarebbe sufficiente che una sola nazione del mondo decidesse di destinare una quota consistente della propria ricchezza (ricchezza non solo economica ma anche di energie intellettuali o spirituali) alla solidarietà mondiale per scatenare una gara di solidarietà tra tutte le altre nazioni del mondo. Le altre nazioni presto sarebbero portate a emulare e superare in generosità quella nazione che ha avuto per prima il coraggio di sbilanciarsi, cosicché la ricchezza spesa in generosità mondiale sarebbe presto recuperata, perché la solidarietà tra tutte le nazioni avrebbe come effetto quello di rendere tutte le nazioni un po' piu ricche.

giovedì 27 maggio 2010

Amore e fiducia, perdono e misericordia!

Cosa manca al mondo oggi? Mancano il perdono e l'amore! L'amore rende la fiducia e il perdono la conferma! L'amore è disinteressato, proprio perché è disposto a perdonare! Oggi si è disposti a perdonare i bambini o forse neanche loro ma chi è disposto ad amare e perdonare un adulto? Quanti sono costoro? Un mondo senza più amore costringe gli uomini deboli a dubitare dell'amore e a dubitare del perdono! Non è concesso sbagliare! In quest'ottica si può capire la logica mafiosa, dove non è consentito sbagliare! Uomini legati tra di loro dalla paura, dalla disperazione di essere perdonati, dove uno sbaglio non è concesso e dove ci deve essere sempre qualcuno che deve pagare, magari per uno sbaglio che non ha commesso! E' la paura, la disperazione di poter essere perdonati, capiti, amati, la mancanza di amore che fa di un mafioso un'anima morta! Un'anima morta che essendo morta porta morte e trasmette paura, sfiducia e morte! Ciò che è lo trasmette così come un'anima viva trasmette vita, speranza, amore e fiducia! Sento già dire: ma allora si devono perdonare anche i mafiosi? Bisogna essere disposti al perdono, dare alle loro anime una possibilità diversa, e questo anche col rigore della giustizia, certo! Anche col carcere duro, se è per impedire che in carcere continuino a delinquere! Un rigore severo che li mette di fronte alle loro responsabilità! Ma se il rigore non proviene da una motivazione più alta, d'amore e di perdono, anche per loro, allora non sarà efficace! Si parla tanto di lotta alla mafia, ma ditemi dove si può trovare l'amore e il perdono in questo mondo? Nel nostro mondo dove si è così poco disposti a tollerare gli sbagli, le opinioni altrui! Dove non si è per nulla disposti a perdonare quando si rimane vittime di un delitto! Attenzione che il perdono e la giustizia sono due cose diverse: io posso perdonare chi mi ha fatto un grande torto, ma con questo non vuole dire che io non desidero che chi mi ha fatto torto venga giudicato con giustizia! La giustizia, anche severa, ma che non è mai scompagnata dalla misericordia, altrimenti nessun uomo si salverebbe, perché ognuno è bisognoso di misericordia! E la giustizia vera la fa solo Dio, perché solo Lui può giudicare con giustizia! A noi è sufficiente che i delinquenti si assumano le loro responsabilità rispondendo alla giustizia umana e a tutti i suoi apparati: non dobbiamo avere fretta o essere noi i giustizieri o auspicare una giustizia frettolosa e sommaria, come dice la Scrittura: “lento all'ira e ricco in misericordia è il Signore”! Attenzione, dice “lento”, ma non dice “inefficace” o “inadempiente”! Allora confidiamo tutti, con tutto il cuore, nel Suo divino insuperabile amore e affidiamoci tutti, con ogni fiducia, alla Sua giustizia ma soprattutto al Suo perdono, che tutti noi ne abbiamo di gran bisogno!

lunedì 22 marzo 2010

L'evolversi della democrazia (parte 5).

Oggi viviamo in un mondo in cui ognuno è valutato per quanto guadagna! Non ci si sposa nemmeno più se non si ha una sicura fonte di reddito! Come a dire: io decido di unire la mia vita alla tua, ma solo se raggiungiamo un certo reddito! Ma che senso ha! Ha un senso? Le vite di due che si amano non sono sempre e comunque unite, in qualsiasi caso? Allora il denaro, la società fondata sull'economia ci sta separando gli uni dagli altri! E come si può dare un valore monodimensionale (una cifra in denaro) a tutto ciò che abbiamo? Si può misurare la simpatia, il coraggio, l'amore, l'intelligenza? Si possono misurare in denaro gli affetti? E gli oggetti a cui siamo legati con legame affettivo? E un albero non rimane sempre un albero? E un'automobile non potrà mai diventare un albero, anche se costa di più, perché non è sempre detto che ci sia chi è disposto a comprarla e non è sempre detto che la natura ci fornisca così facilmente sempre alberi di continuo, se continuiamo così con l'inquinamento e con il disboscamento! E' veramente una vergogna che noi permettiamo che ogni uomo sia valutato per il suo reddito! Oggi, per fortuna, si sta facendo una grande battaglia perché l'acqua rimanga un bene pubblico e perché non venga ceduta la sua gestione ai privati, perché l'acqua è un diritto di tutti! Ma credo che ci sono altri diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti, se vogliamo che la parola democrazia acquisti un significato più pieno! E sono il diritto al cibo, a un tetto, all'assistenza sanitaria (grande Obama che sta conquistando questo diritto per tutti negli USA) e all'istruzione! (continua........)

mercoledì 17 febbraio 2010

L'evolversi della democrazia (parte 4).

Perciò la decrescita economica non significa necessariamente diminuzione del benessere. Ma se le nostre scelte sono fatte solo in funzione del “benessere” allora siamo schiavi del “benessere” o comunque di un'idea di benessere che noi pensiamo sia tale, ma non è detto che sia effettivamente benessere. Io credo che sia possibile una “decrescita felice”, cosiddetta, che possa avvenire senza cambiare o ridurre necessariamente gli standard di vita a cui siamo abituati, ma non devo vincolare le mie scelte unicamente a una certa vaga idea di benessere. Perché se io credo che una cosa sia giusta allora la devo scegliere, anche se potrebbe comportare un cambiamento degli standard di vita e riduzione dei confort a cui siamo abituati. Ogni scelta che abbia un qualche valore infatti deve comportare un qualche rischio. Io credo che sia possibile rinunciare all'energia nucleare e fossile per affidarsi unicamente alle energie rinnovabili, è solo questione di migliorare la tecnologia. Sono contro l'energia nucleare perché, a parte i rendiconti economici che la rendono sconveniente, credo che sia l'energia più sporca di tutte, altro che energia pulita! Ma sono comunque contro l'energia nucleare, anche se la tecnologia delle energie rinnovabili non dovesse progredire sufficientemente e rischiassimo di avere un deficit di energia! Anche se una persona sola, che vive in prossimità di una futura centrale nucleare, si dovesse ammalare di cancro per le radiazioni disperse nell'ambiente, io sarei contro l'energia nucleare, e sappiamo che corriamo rischi ben peggiori, per noi e per coloro che verranno dopo di noi! Quel cittadino che andrà ad ammalarsi è anche mio fratello e la mia carità e la mia fede in Dio (e nella democrazia come la intendo io) mi deve imporre di preferire un tipo di energia alternativa pulita! Io non credo che oggi siamo tutti liberi di scegliere in questo modo, perché siamo ancora schiavi di questa certa idea del benessere, che le cose, il progresso, debbano procedere sempre allo stesso modo. Bisognerebbe avere il massimo rispetto di chi non la pensa come noi, anche se a torto! Si dovrebbe rispettare una popolazione che non vuole devastare il proprio territorio per fare passare i treni a 200 Km/h, anche se le sue preoccupazioni dovessero risultare infondate (cosa che io non credo peraltro). Questa dovrebbe essere secondo me la democrazia! Io rispetto la tua idea anche se non è necessariamente in linea con ciò che comunemente si chiama progresso! Forse oggi impera una certa male intesa idea di progresso e finché essa impera non potranno essere veramente i cittadini a possedere l'impero, a governare! (continua.......)

lunedì 15 febbraio 2010

L'evolversi della democrazia (parte 3).

Il 18 marzo del 1968, Robert Kennedy, fratello del presidente assassinato John Kennedy e candidato egli stesso alla presidenza USA, all'Università del Kansas tenne il seguente discorso sul PIL (Prodotto Interno Lordo, ovvero quella quantità economica che dovrebbe misurare la ricchezza, o fatturato annuo, di una nazione). Sarà assassinato anche lui, il 6 giugno 1968, solo 3 mesi dopo quel discorso: “Con troppa insistenza e troppo a lungo sembra che abbiamo rinunciato alla nostra eccellenza personale e ai valori della nostra comunità in favore del mero accumulo di beni terreni. Il nostro Prodotto Interno Lordo ha superato 800 miliardi di dollari l'anno ma quel PIL – se giudichiamo gli USA in base a questo – quel PIL comprende l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le strade dalle carneficine. Comprende serrature speciali per le nostre porte di casa e prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende l'abbattimento delle sequoie e la scomparsa delle nostre bellezze naturali nel caos della deregolamentazione urbanistica. Tiene conto della produzione di napalm e delle testate nucleari e delle auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck (criminali al centro di fatti di cronaca). E i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini. Eppure il PIL non tiene conto della salute dei nostri ragazzi, la qualità della loro educazione e l'allegria dei loro giochi. Non include la bellezza delle nostre poesie o la solidità dei nostri matrimoni, l'acume dei nostri dibattiti politici, l'integrità dei nostri funzionari pubblici. Non misura né il nostro ingegno né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la fedeltà alla nostra patria. In poche parole misura tutto eccetto quello che rende la vita degna d'essere vissuta. Ci dice tutto sull'America eccetto il motivo per cui siamo orgogliosi di essere Americani”. Il PIL è una grandezza monodimensionale, ha una sola dimensione, può solo crescere o diminuire e perciò non può restituire la grandezza e la bellezza del vivere, che è multidimensionale, è fatto di molte cose, tra le quali, come dice Bob Kennedy: “l'allegria dei giochi dei nostri ragazzi, la loro educazione e la solidità dei nostri matrimoni. La nostra saggezza, il nostro coraggio, la nostra conoscenza, la nostra compassione, la fedeltà alla nostra patria........”. Inoltre, come dice anche Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la decrescita felice (la decrescita è quella del PIL: Youtube: decrescita felice maurizio pallante ) non tutte le merci sono beni e non tutti i beni sono merci. Una merce è qualcosa che viene scambiata con denaro. Ora: gli armamenti, che costituiscono qualche punto percentuale del PIL sono merci, ma non sono beni. Se io percorro un chilometro di strada con l'auto e ci metto un'ora, perché c'è traffico, ho fatto crescere il PIL, perché ho consumato più benzina, ma non è un bene, chi ci ha guadagnato? Ci può essere un guadagno circoscritto di denaro dei produttori di petrolio e di benzina, ma non è un bene reale perché il denaro di per se stesso non è un bene se non viene trasformato in un bene reale. E se io mi coltivo la mia frutta e verdura nel mio orto, mangio cibo di maggiore qualità e non spendo nulla, quindi non faccio crescere il PIL: usufruisco di un bene che non è una merce. Questa mania, ossessione della crescita economica porta a mercantilizzare tutto, cosicché si producono merci delle quali non ci sarebbe assolutamente bisogno, si producono più rifiuti, perché hanno un costo che fa crescere il PIL, si produce più CO2, perché il consumo di carburante fa crescere il PIL, perché c'è qualcuno che ci guadagna su. Si inventano dei pretesti per combattere le guerre, perché le guerre arricchiscono l'industria degli armamenti, le quali fanno crescere il PIL. Questa è la dimostrazione che la decrescita economica non comporta una riduzione della qualità della vita, ma potrebbe comportare persino un innalzamento della qualità della vita, proprio perché è priva di fondamento l'equazione merce = bene. E perché poi non si richiede di rinunciare all'energia, ma si richiede di migliorare la tecnologia perché l'energia possa essere usata in modo meno dispersivo e perché possa essere portata avanti l'energia delle fonti ecologiche e rinnovabili: eolico, solare, geotermico, dei biocarburanti.... Come dice Beppe Grillo: Non abbiamo bisogno di una centrale nucleare da 1 milione di Kilowatt, ma abbiamo bisogno di 1 milione di centrali da 1 Kilowatt: ognuno di noi può essere produttore in proprio di energia alternativa solare, eolica, ....e poi l'energia si condivide in rete, è solo questione di tecnologia, queste cose già si stanno facendo! (continua........)

L'evolversi della democrazia (parte 2).

Dunque l'evolversi dello Stato nella sua forma legislativa comporta per forza di cose un evolversi della società civile. Non è possibile pensare una di queste due cose senza l'altra. Perciò qui bisogna molto insistere sull'educazione civica nelle scuole, sulla cultura che si vuole trasmettere al popolo, piuttosto che mettersi a creare leggi a gogò che servano una volta per questa occorrenza, una volta per l'altra occorrenza, come un tampone, col risultato di intricare ancora di più la giungla legislativa e senza andare al cuore del problema. Una democrazia o società civile che si rispetti deve essere molto di più di un insieme di persone che si mettono d'accordo per la comune convivenza-convenienza civile. Deve essere permeata da un'idea di gratuità e di rispetto che va oltre la semplice convenienza della comune convivenza. Io ti devo sapere rispettare a priori e non solo perché così facendo ottengo a mia volta il tuo rispetto nei miei confronti. Se così non fosse ci sarebbe sempre il rischio che una parte di uomini, per la loro esclusiva comune convenienza, possano decidere di sopprimere un singolo individuo o un'altra parte di uomini la cui esistenza non rappresenta un beneficio, ma un ostacolo per il benessere dell'altra parte di uomini. Uno il rispetto verso gli altri e verso la vita in genere se lo deve imporre da sé a se stesso, non ci può essere una ferrea regola logica che ci imponga il rispetto altrui oltre l'umana convenienza. Ci sono persone che a volte “sembrano” essere solo un peso e non un beneficio per l'intera comunità, se si guardano le cose da un punto di vista esasperatamente logico e razionale. Quale forma di democrazia o società può tutelare la loro esistenza se non una società che affonda le ragioni del suo essere-esistere in una visione decisamente più mistica del mondo e non soltanto in una visione puramente utilitaristica dell'esistere? Io ritengo che una persona non-credente sia da rispettare come ogni altra persona, anche io so, per esperienza personale, che cosa vuol dire non-credere, ma ritengo che a un non-credente manchi sempre una più esatta e concreta visione dell'esistenza nel suo significato profondo. Anche gli embrioni e feti umani si inseriscono in quella categoria di persone (non ancora formate) che a volte possono essere considerate un “peso” dalle altre persone che hanno il potere di decidere. Se andiamo oltre una visione di semplice e immediata convenienza, ci accorgiamo che l'essere dell'uomo è radicato proprio lì, in quegli embrioni, che l'uomo non può sopprimere un embrione umano senza sopprimere contemporaneamente l'idea stessa e la dignità dell'uomo. Qui è necessaria una visione mistica del mondo, una visione che va appena un po' oltre una visione strettamente utilitaristica, ma è una visione del mondo che appartiene alle radici profonde dell'uomo, perché ogni credente sa che la fede è connaturata all'uomo e che la vita umana, anche in fase embrionale è un diritto di Dio e non dell'uomo!
Detto questo io sono per la laicità dello Stato, perché la fede non si può imporre con la forza, altrimenti non sarebbe più fede, ma imposizione! (continua........)

domenica 14 febbraio 2010

L'evolversi della democrazia.

Quale forma deve avere una democrazia? Repubblicana, presidenziale, monarchica, statalista, liberale? A quale forma di compimento deve giungere una democrazia dopo secoli e secoli e millenni di tentativi vari, passando attraverso dittature e semi-dittature, democrazie e semi-democrazie? Essendo io un credente e cattolico, naturalmente credo in una società in cui valga sentitamente una autentica fratellanza, non solo a parole! Non importa quanto lontani siamo da questa fratellanza universale, perché io credo che il fine a cui tendere è sempre quello, sia pure per giungere a risultati modesti! E' l'immagine del tiratore d'arco che deve puntare l'arco verso l'alto, anche se sa che fatalmente la freccia scenderà mano mano verso il basso, ma è così che finalmente colpirà il bersaglio, posto staccato, nemmeno poi tanto, dal suolo! Ecco, se non ci convinciamo che il bersaglio da colpire è, seppure poco, staccato dal suolo, non lo potremo mai raggiungere! E poi la fede la deve comunicare, chi ce l'ha, a chi non ce l'ha, e perciò io propongo questo ideale di democrazia, o di società, che va bene sempre, a qualsiasi livello di democrazia oggi siamo arrivati! E l'ideale che propongo io è quello di una autentica fratellanza quale è quella insegnata dal Cristo, naturalmente con Dio come Padre. Chi crede in Dio deve comunicare la sua fede a chi non crede, che non credendo comunque potrà chiamare Dio Padre: destino, oppure: sommo ideale! Ma guardiamo la natura dell'uomo a prescindere da un'ottica di fede! L'uomo è nato per vivere l'amore in una famiglia, quella in cui è nato! E nei tempi antichi l'uomo viveva nella sua piccola comunità che era la sua famiglia o clan!
Non resta che da estendere questa vità di piccola comunità, dalla piccola famiglia a tutto il mondo! Sia che guardiamo la cosa dal punto di vista della fede o no, l'uomo sa che guadagna la sua vita se la mette a disposizione degli altri, mentre la perde se la vuole conservare egoisticamente per se stesso! E' il ciclo della natura che ci fa vedere che la madre soffre per mettere al mondo i figli e per crescerli e poi non di rado si sacrifica per essi e sa che la sua vita ha raggiunto il suo scopo perché ha lasciato dietro di sé una discendenza, discendenza uguale a sé! L'uomo rafforza la sua vita mettendola insieme a quella degli altri uomini, nella totale condivisione di tutto, fino alle speranze e ai pensieri più riposti del suo animo, “gettando” la sua vita, affidandosi, nelle braccia del fratello amato, così come il fuoco si rafforza quando le varie fiamme di cui è composto si uniscono! Queste sono semplici constatazioni alla portata anche di chi non è credente! Qui non si tratta di essere ingenui e di affidare la nostra vita nelle mani di chi già sappiamo che ce la succhierà, la vita, perché sappiamo che ci sono tanti malfattori al mondo! Si tratta semplicemente di concepire, a livello ideale, il tipo di società a cui vogliamo tendere, che vogliamo costruire, già a partire da oggi! C'è una frase di Cristo che è lapidaria, a proposito dei malfattori in genere: “Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti”! Io credo che se già conosciamo il tipo di società a cui tendiamo naturalmente, ci possiamo risparmiare tante inutili e penose fasi di società intermedie! Perciò io credo che, nell'immaginare la società di oggi o la democrazia che vorremmo oggi, noi dobbiamo rispondere solo a questa semplice domanda: come ci dovremmo comportare o meglio, come mi dovrei comportare io, se quell'individuo, di qualunque individuo si tratti, fosse mio fratello? Certo, la democrazia comporta qualche sacrificio, e in questo caso il sacrificio è quello di considerare il cittadino come mio fratello! In un'ottica di fede invece sappiamo bene che il cittadino sconosciuto, antipatico e a volte anche delinquente è Cristo stesso e il premio per averlo trattato come fratello sarà il Cristo stesso! In nessun caso qui si chiede una forzatura della ragione, ma forse dei sentimenti! Perché ogni uomo può essere considerato fratello di un altro uomo anche solo dal punto di vista naturale! Forse qui è bene lasciare cadere certe miopie nel considerare i fatti, come quelle della Lega Nord, che vorrebbe creare una comunità esclusiva di uomini, diversi dagli altri: gli uomini padani, per il semplice fatto che questi uomini padani abitano il territorio padano ed hanno interessi comuni a difendere questo territorio dall'invasione di altri uomini per definizione nemici, piuttosto che pensare ai modi di farsi amici questi altri uomini! Come se poi il territorio padano non risentisse dell'influenza di tutto ciò che succede nel resto del globo, e viceversa, dalle dinamiche economiche alle dinamiche dell'atmosfera e quindi è un errore che dovrebbe appartenere a una civiltà antica e non moderna, quello di credere che un territorio qualunque come il territorio padano non sia già di per sé collegato inestricabilmente al resto del globo! Perciò questo è il modello di società o democrazia che propongo io: il modello “familiare”!
Uno Stato prende la sua forma dalla società civile. Non è possibile scrivere delle leggi troppo difformi dal vivere naturale della società, perché sappiamo che queste leggi non potranno poi essere rispettate! La rigidità della legge nella società civile deve essere come la rigidità dello scheletro del corpo umano: deve servire a sostenerla! Ma non può essere vissuta come estranea alla società, ma in armonia con essa, così come lo scheletro non può essere vissuto come estraneo al corpo umano, ma in armonia con esso! Le leggi devono essere scritte con una ratio, con una ragione, non a capocchia, come se fossero una promozione commerciale, come quelle che si scrivono oggigiorno: se fai questo prima del 2000 avrai uno sconto, se lo fai dopo no, però se avrai prodotto questo documento sarai immune, a parte se la sorella di tua suocera avrà compiuto 80 anni e se sarà illibata! (Ho esagerato)....ma che c'azzecca! Le leggi devono essere snelle, ridotte all'essenziale, sfrondate di tanti giri di parole inutili, trasparenti e cristalline! Devono essere scritte in modo che ognuno, anche i potenziali trasgressori, leggendole possano riconoscere e accettare la giustizia insita in esse! Devono essere scritte in modo che i potenziali trasgressori le possano accettare perché le riconoscono giuste e siano indotti ad accettarle come un piano di recupero per essi, perché i trasgressori, fratelli, vanno recuperati e non puniti! E se non accettano le leggi perché troppo ingiuste e imparziali, troppo tenere con i potenti e troppo severe con i poveri cristi, come possono poi essere recuperati, i trasgressori delle leggi? Occorre poi mettere in atto quelle forme di detenzione, di custodia, proporzionate all'illecito commesso, che servano per il recupero, altrimenti non possono mai essere vissute come una sollecitazione al recupero, ma come un castigo immeritato! Magari semi-libertà ad altissima sorveglianza........E qui occorrerebbe davvero scervellarsi e riformare (sul serio) la giustizia! continua........

martedì 9 febbraio 2010

La ruota del bene e la ruota del male.


La ruota del bene e la ruota del male e in mezzo ci siamo noi come un laminato che deve uscire puro dalla fabbricazione, senza difetti strutturali, senza reclamare un'appartenenza esclusiva né alla ruota del bene, perché se no ci identificheremmo con Dio, sommo bene, né alla ruota del male, perché se no significa che avremmo una superbia luciferina, un'o-dio che vuole assolutamente contrapporsi a tutto ciò che E' e reclamare per se tutto ciò che NON E'! Siamo posti in mezzo a forze che ci chiamano al bene e forze che ci tentano al male, E' INUTILE CHE CERCHIAMO DI NASCONDERLO! SAREBBE COMODO PENSARE CHE SIAMO IL PRODOTTO NATURALE DEL NULLA E CHE IL MALE NON ESISTE, PERCHE' CI ESONEREBBE DAL COMBATTERLO, PERCHE' CI FAREBBE COMODO PENSARE DI NON AVERE NULLA CONTRO CUI COMBATTERE! AH.....LA PACE E LA DOLCEZZA DEL QUIETO VIVERE! NON C'E' QUESTO QUIETO VIVERE! NON CERTO TUTTI I MOMENTI CHE LO DESIDERIAMO! C'E' LA PACE E LA DOLCEZZA DI UNA COSCIENZA E DI UN CUORE ABITATI DAL CRISTO O DA DIO COMUNQUE, CHE SI QUIETANO DEL BENE FATTO! PER FINIRE CON S.GIOVANNI BOSCO: “Riposeremo in paradiso”!
DIO NON AVEVA CREATO L'INFERNO, COME DICE GESU' CRISTO NELLE RIVELAZIONI PRIVATE DI MARIA VALTORTA! (Il poeta Dante Alighieri dice, in Inf. III, della porta dell'inferno: Dinanzi a me non fuor cose create/ se non etterne, e io etterna duro/ Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate. Non dice che la porta dell'inferno è stata creata unitamente alle altre eterne cose, dice solo che tutto ciò che è stato creato prima di lei (dinanzi a lei) è eterno e (particolare molto importante) è per questo che anche lei dura in eterno, perché è stata creata in un ambito di eternità.) DUNQUE DIO NON AVEVA CREATO L'INFERNO, MA LO HA CREATO SATANA, IL PIU' BELLO DEGLI ANGELI, PER LA SUA SUPERBIA E DISOBBEDIENZA, E PERCIO' E' STATO PUNITO!
DUNQUE NON ESISTEVA, NELLA MENTE DI DIO, UNA PROSPETTIVA DI INFERNO E DI DANNAZIONE! E PERCHE' AVREBBE DOVUTO ESISTERE? OGNUNO DAVA IL GIUSTO TRIBUTO AL SOMMO CREATORE E SOMMO BENEFATTORE DI TUTTE LE COSE, NE RICEVEVA SOMMO BENE IN ETERNO, SECONDO LA GLORIA E VERITA' DEL SUO SPIRITO E NON C'ERA MOTIVO DI DISUBBIDIRE O STACCARSI DA LUI! (Nel Vangelo di Giovanni il Cristo dice che il diavolo non perseverò nella verità!). Si creò una sua verità, se ne allontanò, dalla verità, per crearsi una verità tutta sua, più a buon mercato, come diremmo noi oggi!
DUNQUE NON ESISTEVA NELLA MENTE DI DIO UNA PROSPETTIVA DI INFERNO E DI DANNAZIONE PER LE SUE CREATURE E ALLORA DOVREMMO CREDERE CHE ORA INVECE ESISTE? IO NON CI CREDO CHE ESISTE NEMMENO ORA! MA ALLORA COME DOBBIAMO INTENDERE TUTTO CIO'! DOBBIAMO INTENDERLO, SECONDO ME, CHE SONO LE CREATURE CHE SI DANNO L'INFERNO DA SE MEDESIME E CHE DIO NON INTENDE MOSTRARSI DEBOLE! TENERO E BUONO SI', MA NON DEBOLE! E CHE NON SI PUO' METTERE ALLA PROVA IDDIO CREATORE ONNIPOTENTE! (Dante Alighieri, nel suo viaggio attraverso i tre regni: inferno, purgatorio e paradiso, dice che la Madonna ha pregato affinché Dio sciogliesse il vincolo e perché lo poeta così si potesse recare nei tre regni e riportarne salvezza per sé e per molti! E, specularmente, sempre tramite la Madonna e in deroga ai decreti divini, ha ottenuto grazia, perché potesse poi, giunto in paradiso, avere la visione di Dio, visione che ci ha sublimemente descritto nell'ultimo Canto della Divina Commedia! Questa è un'indicazione molto preziosa! Vuol dire che Dio può ottenere una deroga ai suoi stessi decreti! In pratica significa che Dio non si è legato da solo le mani! Con Dio c'è sempre da sperare! Ho sentito, pochi giorni fa, Vittorio Sgarbi che, commentando il sublime affresco di Michelangelo del Giudizio Universale ha detto che Cristo nel giudizio non condannerà i cattivi, ma li manderà un fiat più in là, citando qualcosa che non ricordo! Questo contrasta con la Parola di Dio dei Vangeli che parla esplicitamente di condanna per i cattivi! Ora, io capisco e so che Iddio è buono e sommamente buono, ma non so come possa Vittorio Sgarbi avere ottenuto o sapere di avere ottenuto una deroga tale che nel giorno del giudizio le cose non si svolgeranno come ha detto il Cristo nei Vangeli, ma come ha detto Vittorio Sgarbi alla trasmissione “Il più grande italiano di tutti i tempi”! Dunque cerchiamo, chiediamo le grazie all'Altissimo, ma cerchiamo di ottenerle con il nostro buon operare e senza stravolgere le Sue parole!!!!!!!!!!!!)

mercoledì 13 gennaio 2010

La perfezione del numero e la Parola di Dio!
















              
Come ci insegna Danilo Valla (http://www.youtube.com/user/danilovalla la Scrittura è composta di 39 libri dell'Antico Testamento e di 27 libri del Nuovo Testamento. Ma originariamente i 39 libri dell'A.T erano suddivisi in 22 libri. Possiamo ulteriormente dividere i 27 libri del N.T. nei primi 5 libri (i 4 Vangeli + Atti degli Apostoli) e nei restanti 22 libri (lettere + il libro dell'Apocalisse, che chiude la Bibbia). Perciò abbiamo una struttura complessiva originaria dei libri della Bibbia che è 22 - 5 - 22. In totale 22 + 5 + 22 = 49 libri. 49 è il quadrato di 7. (Anche l'ultimo canto della Divina Commedia consta di 48 terzine + il verso finale = 49. Io ho usato 49 "diapositive" per illustrare questo magnifico Canto http://www.youtube.com/watch?v=H7zZlGVTYpo ). Non solo, ma, come spiega Danilo Valla, il numero 22 è un numero speciale: 22 sono le lettere dell'alfabeto ebraico, per esempio, e 22 è il numero dei cromosomi uguali dell'uomo e della donna! Mentre il numero 27 è uguale a 3 elevato al cubo, cioè uguale a 3 x 3 x 3! Dunque i libri della Bibbia, nella versione originaria, sono 22 + 5 + 22 = 22 + 27 = 49 = 7 x 7! E' impossibile non scorgere un misterioso disegno divino, almeno per chi crede, in questa suddivisione dei libri della Scrittura! Mi sono dato la pena di ricercare le ragioni matematiche perché 49 - 22 = 27 = 3 elevato al cubo! Certo, la ragione è perché se tu fai la radice cubica di 27 ottieni 3 come risultato, ma non mi bastava, volevo qualcosa di più! Ho trovato questa semplice regola: prendiamo un qualsiasi numero n. Allora [n*(n-1) + 1] * (n+1) = n^3 + 1. Che si legge: n moltiplicato per n-1 e sommato ad 1 e moltiplicato per n+1 dà come risultato n elevato al cubo + 1! Il numero che ci serve è n= 3! Allora (3*2 +1) * (3+1) = 7*4 = 28 = 3^3 +1! Questo funziona nel caso dei libri della Bibbia perché 7 = 3*2 + 1 e perché 22 = 21 + 1 = 7 * 3 + 1.
21 = 7 * 3 cioè 21 = 7 moltiplicato per quasi la metà di 7!
La regola di sopra vale per qualsiasi n! Se n= 4, allora (4*3 +1) * (4+1) = 13 *5 = 65 = 4 al cubo +1! Ma solo nel caso di n=3 possiamo dividere 49 (7*7) in due quasi metà (21 e 28, facilmente riconducibili a 22 e 27) !
Nel caso di n= 4 dobbiamo dividere 169 (13*13) in 3 parti (52-52-65). (65 = 4^3 +1)
Nel caso di n= 5 si divide 441 (21*21) in 4 parti (105-105-105-126). (126 = 5^3 +1)
Nel caso di n= 6 si divide 961 (31*31) in 5 parti (186-186-186-186-217) . (217 = 6^3 +1)
Nel caso di n=7 si divide 1849 (43*43) in 6 parti (301-301-301-301-301-344). (344 = 7^3 +1)
Ricordiamo il caso che ci interessa:
nel caso di n=3 si divide 49 (7*7) in 2 parti (21- 28). (28 = 3^3 +1)
I numeri 7,13,21,31,43..... si ottengono con n*(n-1) +1:
7 = 3*2 +1, 13 = 4*3 +1, 21 = 5*4 +1, 31 = 6*5 +1, 43 = 7*6 +1, .........
Abbiamo individuato, con i diversi valori di n, delle strutture numeriche presenti nella Parola o forse anche in natura? Non lo so! So che per esempio 52 è il numero delle settimane presenti in un anno, ma non mi viene altro in mente di significativo!
Con tutto questo ragionamento di certo non si intende dimostrare nulla, ma investigare ulteriormente la struttura numerica della Parola di Dio!
Certamente coloro che sono animati da uno spirito di fede saranno portati a pensare che Dio è a conoscenza di queste strutture matematico-numeriche e ha fatto in modo che i libri della Scrittura venissero suddivisi proprio in base a tali determinate strutture, perché Dio onnipotente è ordine magnifico e somma eleganza in tutte le Sue opere!
Coloro che sono animati da uno spirito di scetticismo certamente saranno portati a pensare che con la logica e la matematica si possono facilmente individuare queste strutture e perciò non c'è nulla di così misterioso!

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